Un raro gioco da tavolo dell’Età del Bronzo in Oman

Il gioco delle venti caselle scoperto nell’Oman (@J. Śliwa/CAŚ UW)
A prima vista, una missione archeologica polacca sembrerebbe aver trovato una semplice pietra come ce ne sono tante nelle valli montuose dell’Oman, se non fosse che la sua superficie è incisa con delle caselle. Questa pietra sarebbe in realtà la plancia di un gioco da tavolo di circa 4000 anni fa, forse più simile al senet egizio che al gioco delle venti caselle trovato a Ur (Iraq), anche se bisogna sottolineare che le rosette all’interno di tutte le caselle sono inusuali. Il manufatto è venuto alla luce durante gli scavi vicino al villaggio di Ayn Bani Saidah nella valle di Qumayrah, nel nord dell’Oman.
Una statua di donna a Epidauro

La statua di donna scoperta a Epidauro (@ Ministero della cultura e dello sport greco)
Le abbondanti piogge cadute sul sito archeologico di Epidauro, in Grecia, hanno rivelato una statua femminile in marmo. La scultura sarebbe di epoca romana e si trovava tra le rovine del mercato dell’antica città. La statua è a grandezza naturale e manca delle braccia e della testa, probabilmente rottesi durante la caduta.
La Top ten delle scoperte archeologiche del 2021

(Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali)
La rivista americana Archaeology ha selezionato le dieci scoperte più interessanti del 2021. Dalla mappa dell’Età del Bronzo – forse la più antica d’Europa e del mondo – alle prime tracce degli uomini sul continente americano, dai Vichinghi ai Crociati, ecco alcune delle 10 scoperte più importanti dell’anno.
Una necropoli Scita svela una placca d’argento con la dea Argimpasa

La placca con la dea alata Argimpasa (Istituto di Archeologia dell’Accademia delle scienze della Russia)
Uno scavo archeologico dell’Accademia delle scienze della Russia, nell’antico cimitero di Devitsa V in Russia, ha portato alla luce una placca d’argento che raffigura una divinità alata scita circondata da grifoni. È il primo ritrovamento del genere nella zona centrale del fiume Don. Lungo 34,7 centimetri e largo 7,5, questo eccezionale oggetto era fissato con piccoli chiodi d’argento a una base di legno che è andata perduta. Secondo i ricercatori, la figura alata altri non sarebbe che Argimpasa, la dea scita della fertilità e regina degli animali.
Presse per il vino assire di 2700 anni scoperte in Iraq

Incisioni nel canale di irrigazione (AFP)
Una missione archeologica italo-curda ha rivelato domenica scorsa la scoperta di un grosso sito di produzione di vino nel sito di Khinis, all’epoca del re assiro Sennacherib (704-681 a.C.). Nel 2019, aveva scavato nelle vicinanze degli straordinari bassorilievi che mostrano i re assiri pregare gli dèi. Furono tagliati nelle pareti rocciose di un canale di irrigazione lungo quasi nove chilometri nel sito di Faida, nel Kurdistan iracheno.
Il fossile dell’Uomo dragone: forse un Denisova e NON una nuova specie umana

Ha suscitato una grande eco mediatica l’annuncio dei ricercatori cinesi della riscoperta di un nuovo fossile del genere Homo. La morfologia è simile a quella dell’Homo Sapiens, ed è stato datato tra i 146.000 e i 309.000 anni fa. Non è chiaro a quale specie umana appartenga, e per il momento la datazione del DNA non è prevista. I paleoantropologi cinesi l’hanno ufficialmente denominato “Homo longi” (long significa drago in mandarino), ma vista la forte somiglianza con il fossile di Dali scoperto nel 1978, potrebbe essere un Homo daliensis. Secondo numerosi ricercatori, tra cui il celebre Chris Stringer, potrebbe trattarsi di un eccezionale fossile di uomo di Denisova, un parente dell’Homo Sapiens i cui geni sopravvivono ancora in una parte della popolazione odierna.
Leggi tutto…La tomba di Marcus Venerius Secundio a Pompei, un ex schiavo diventato sacerdote di Augusto
L’ultimo eccezionale ritrovamento a Pompei è la sepoltura di Marco Venerio, un ex schiavo pubblico e custode del tempio di Venere, divenuto in tarda età un sacerdote Augustale. La sua tomba risale agli ultimi decenni di vita della città (I secolo d.C.). Reca la sua epigrafe e conserva pitture di piante verdi su sfondo blu. I suoi resti si sono mummificati, capelli e un orecchio sono ancora visibili. La tomba si trova presso la necropoli di Porta Sarno, a est di Pompei.
Leggi tutto…I nuovi Patrimoni mondiali dell’umanità UNESCO 2020 e 2021

La 44° sessione del Comitato per il Patrimonio dell’Umanità, si è svolta a Fuzhou (Cina) dal 16 al 31 Luglio, ha iscritto 34 nuovi siti nella lista dei Patrimoni mondiali dell’UNESCO, somma dei siti proposti per il 2020 (20) e 2021 (14). Tre siti già presenti sulla lista sono stati estesi, mentre Liverpool (“Città mercantile marittima”) è stata cancellata per via dell’enorme progetto edilizio che cambierà il porto. Le nuove iscrizioni portano a 1153 il numero dei beni protetti in 167 stati. L’Italia è nuovamente prima da sola per il maggior numero di siti (58). Seguono Cina (56), Germania (50), Francia e Spagna (49).
L’Italia ottiene l’iscrizione dei portici di Bologna e dei cicli di affreschi del XIV secolo di Padova, oltre a un patrimonio condiviso con altri paesi (Grandi città termali d’Europa).
Quest’anno il comitato era composto dai seguenti paesi: Australia, Bahrain, Bosnia ed Erzegovina, Brasile, Cina, Egitto, Etiopia, Guatemala, Ungheria, Kirghizistan, Mali, Nigeria, Norvegia, Oman, Russia, Saint Kitts e Nevis, Arabia Saudita, Sudafrica, Spagna, Thailandia e Uganda.
Leggi tutto…Una punta di freccia della battaglia biblica di Gath

(Tell es-Safi/Gath Archaeological Project)
Verso l’830 a.C., la potente Gath, la più grande città filistea dell’epoca, stava combattendo per la sua sopravvivenza, assediata da Hazael, re arameo di Aram. Una punta di freccia d’osso scoperta nel sito offre probabilmente una vivida testimonianza dei suoi ultimi giorni prima della capitolazione. «Quest’arma venne fabbricata nella città, forse proprio durante la battaglia», ha detto Aren Maeir direttore del progetto archeologico di Tell es-Sâfi/Gath (oggi in Israele). «È possibile che gli assediati stessero finendo ferro e bronzo, percio utilizzarono i materiali disponibili». La Bibbia ebraica descrive Gath come la città di Golia, il gigante guerriero ucciso da re Davide.
Riscoperto l’anfiteatro romano di Mastaura

L’anfiteatro di Mastaura
Gli archeologi in Turchia stanno scavando i resti di una “magnifica” arena di epoca romana, dove circa 15.000 spettatori applaudivano e si godevano i combattimenti dei gladiatori e le lotte con gli animali selvatici. L’anfiteatro era stato individuato nel 1837 dall’esploratore britannico William John Hamilton, ma il sito fu dimenticato e nel corso dei secoli venne ricoperto dalla vegetazione. «La maggior parte dell’anfiteatro si trova sottoterra e la parte visibile è in gran parte coperta da arbusti e alberi selvatici», dice Sedat Akkurnaz, direttore dello scavo. Le parti più esterne si sono sgretolate, ma si possono ancora vedere file di sedili, l’arena centrale e i muri di sostegno. L’edificio risale al III secolo d.C.: si trovava sulle colline dell’antica città di Mastaura, nella Turchia occidentale.
Una nuova maschera d’oro a Sanxingdui

(Xinhua/Shen Bohan)
I resti di una preziosa maschera in lamina d’oro fanno parte di una importante scoperta archeologica nella provincia cinese del Sichuan. Pesante circa 280 grammi e realizzata all’84% in oro, la maschera aveva probabilmente una funzione cerimoniale. Il ritrovamento è stato effettuato nel sito di Sanxingdui, che viene comunemente associato all’antico stato di Shu. Dal 2019 sono state scoperte 6 fosse del III e II secolo a.C. contenenti oltre 500 manufatti in avorio, giada e bronzo. Secondo Tang Fei, l’archeologo a capo delle ricerche, la scoperta di fibre di seta indica come lo stato di Shu “fosse un importante centro di produzione di seta nell’antica Cina”. Sanxingdui si trova sulla lista dei candidati dei patrimoni mondiali dell’UNESCO. I siti archeologici dello stato di Shu sono una testimonianza eccezionale dell’Età del bronzo cinese.