
Il mosaico di un triclinio romano nell’antica Londra: una villa o una mansio?

Vicino a uno dei monumenti più famosi di Londra è stato inaspettatamente rinvenuto un bellissimo mosaico romano, datato tra il II e III secolo d.C. Si pensa che il mosaico abbia adornato i pavimenti di una sala da pranzo – un triclinium – di una villa o forse di una mansio (una stazione di tappa) poco fuori dalla città romana di Londinium. Oggi si trova vicino allo Shard, l’edificio più alto della capitale, vicino al London Bridge.
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Ricostruzione a colori di un guerriero di terracotta
Il famoso esercito di terracotta era in origine colorato in modo vivace. Le statue apparivano in rosso acceso, rosa, blu, verde e altri colori naturali derivati da minerali o piante. Tutti a parte il color porpora che era artificiale, frutto di una reazione chimica, una grande innovazione unica della Cina. Oggi le statue sembrano ocra e grigie, questo perché il contatto con l’aria fa degradare … Continua a leggere Ricostruzione a colori di un guerriero di terracotta
25 nuovi guerrieri di terracotta scoperti in Cina

Nel famoso mausoleo dell’imperatore Qin Shi Huang, gli archeologi scoprono regolarmente nuove sculture di terracotta. L’ultimo ritrovamento sono 25 statue che ritraggono soldati e ufficiali di medio e alto rango. In origine l’enorme esercito era interamente dipinto ed era equipaggiato con armi. Dalla scoperta del sito nel 1974 sono state portate alla luce circa 8.000 statue, ma gli esperti ritengono che ce ne siano ancora molte altre sottoterra. La difficoltà di studiarle e preservarle correttamente evita per il momento lo scavo dell’intero sito.
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Scoperta l’offerta votiva per la dea Atena ad Elea: elmi, scudo e ceramiche “sacre”

Gli archeologi italiani hanno effettuato un’altra eccezionale scoperta. Nella polis greca di Elea, oggi in Campania, è stata rinvenuta intatta l’offerta votiva che i Greci fecero alla fondazione della città. Vi sono una ceramica a vernice nera con l’iscrizione IPH (“sacro”), un elmo greco di tipo calcidico, un elmo etrusco a calotta di tipo Negau e uno scudo. Erano in una camera costruita sotto il tempio della dea Atena sull’acropoli. I Greci fondarono questa città dopo la battaglia navale di Alalia (in Corsica) avvenuta tra il 541 e il 535 a.C. In quell’occasione, una coalizione tra Etruschi e Cartaginesi li attaccò: i Greci resistettero ma rimasero senza navi da guerra e dovettero fuggire; gli Etruschi riuscirono a estrometterli dal Mediterraneo occidentale ma la loro potenza era in declino.
Un santuario buddista nella città indo-greca di Bazira, fu opera di Ashoka il Grande?

La città di Bakirot, nel nord del Pakistan, ospita uno dei siti archeologici più interessanti del paese. I Greci la chiamavano Bazira, e nel 327 a.C. venne assediata dall’esercito macedone al comando di Ceno, uno dei più valorosi generali di Alessandro Magno. La città passò presto sotto il controllo dell’impero indiano di Maurya il cui fondatore, Chandragupta, primo unificatore dell’India, aveva incredibilmente incontrato Alessandro Magno da giovane. È possibile che questo nuovo santuario buddista venne costruito da suo nipote Ashoka il Grande verso il 250 a.C. Bazira venne successivamente riconquistata dai Macedoni, ma il santuario continuò a funzionare anche in età indo-greca. Di più, il re Menandro I è considerato uno dei primi occidentali a essersi convertito al buddismo.
Un raro gioco da tavolo dell’Età del Bronzo in Oman

A prima vista, una missione archeologica polacca sembrerebbe aver trovato una semplice pietra come ce ne sono tante nelle valli montuose dell’Oman, se non fosse che la sua superficie è incisa con delle caselle. Questa pietra sarebbe in realtà la plancia di un gioco da tavolo di circa 4000 anni fa, forse più simile al senet egizio che al gioco delle venti caselle trovato a Ur (Iraq), anche se bisogna sottolineare che le rosette all’interno di tutte le caselle sono inusuali. Il manufatto è venuto alla luce durante gli scavi vicino al villaggio di Ayn Bani Saidah nella valle di Qumayrah, nel nord dell’Oman.
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Una statua di donna a Epidauro

Le abbondanti piogge cadute sul sito archeologico di Epidauro, in Grecia, hanno rivelato una statua femminile in marmo. La scultura sarebbe di epoca romana e si trovava tra le rovine del mercato dell’antica città. La statua è a grandezza naturale e manca delle braccia e della testa, probabilmente rottesi durante la caduta.
La Top ten delle scoperte archeologiche del 2021

La rivista americana Archaeology ha selezionato le dieci scoperte più interessanti del 2021. Dalla mappa dell’Età del Bronzo – forse la più antica d’Europa e del mondo – alle prime tracce degli uomini sul continente americano, dai Vichinghi ai Crociati, ecco alcune delle 10 scoperte più importanti dell’anno.
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Una necropoli Scita svela una placca d’argento con la dea Argimpasa

Uno scavo archeologico dell’Accademia delle scienze della Russia, nell’antico cimitero di Devitsa V in Russia, ha portato alla luce una placca d’argento che raffigura una divinità alata scita circondata da grifoni. È il primo ritrovamento del genere nella zona centrale del fiume Don. Lungo 34,7 centimetri e largo 7,5, questo eccezionale oggetto era fissato con piccoli chiodi d’argento a una base di legno che è andata perduta. Secondo i ricercatori, la figura alata altri non sarebbe che Argimpasa, la dea scita della fertilità e regina degli animali.
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La scoperta della stanza degli schiavi a Pompei getta luce sulla vera vita romana

In un sobborgo dell’antica città romana di Pompei è stata scoperta una stanza perfettamente intatta, abitata da schiavi. È falso dire che sono stati scoperti tre letti e il timone di un carro intatti. È vero invece che gli archeologi hanno fatto un lavoro straordinario per ricostruirli con dei calchi di gesso partendo dalle cavità lasciate nella roccia vulcanica (cinerite). Un vaso da notte, anfore e una cassa in legno contenente oggetti in metallo e tessuto sono gli altri elementi che occupavano l’angusto alloggio della grande villa suburbana a Civita Giuliana, circa 700 metri a nord-ovest dalle mura di Pompei. In questa villa erano stati scoperti in precedenza una stalla con tre cavalli, un carro cerimoniale e i resti di due vittime dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., forse un padrone e un suo schiavo.
Presse per il vino assire di 2700 anni scoperte in Iraq

Una missione archeologica italo-curda ha rivelato domenica scorsa la scoperta di un grosso sito di produzione di vino nel sito di Khinis, all’epoca del re assiro Sennacherib (704-681 a.C.). Nel 2019, aveva scavato nelle vicinanze degli straordinari bassorilievi che mostrano i re assiri pregare gli dèi. Furono tagliati nelle pareti rocciose di un canale di irrigazione lungo quasi nove chilometri nel sito di Faida, nel Kurdistan iracheno.
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Il fossile dell’Uomo dragone: forse un Denisova e NON una nuova specie umana

Ha suscitato una grande eco mediatica l’annuncio dei ricercatori cinesi della riscoperta di un nuovo fossile del genere Homo. La morfologia è simile a quella dell’Homo Sapiens, ed è stato datato tra i 146.000 e i 309.000 anni fa. Non è chiaro a quale specie umana appartenga, e per il momento la datazione del DNA non è prevista. I paleoantropologi cinesi l’hanno ufficialmente denominato “Homo longi” (long significa drago in mandarino), ma vista la forte somiglianza con il fossile di Dali scoperto nel 1978, potrebbe essere un Homo daliensis. Secondo numerosi ricercatori, tra cui il celebre Chris Stringer, potrebbe trattarsi di un eccezionale fossile di uomo di Denisova, un parente dell’Homo Sapiens i cui geni sopravvivono ancora in una parte della popolazione odierna.
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