
La tragedia della guerra ha causato finora la perdita di migliaia di vite tra soldati e civili, oltre a produrre più di un milione di sfollati. Uno degli effetti secondari del conflitto sono i danni al patrimonio artistico dell’Ucraina. Il bombardamento di Kharkiv ha causato la morte di migliaia di persone e bambini innocenti, danneggiando anche diversi edifici storici nel centro. A Leopoli, gli ucraini hanno iniziato a proteggere le statue e le vetrate delle chiese più a rischio di un attacco aereo.
Tra il 1 e il 2 marzo, l’esercito russo ha bombardato Kharkiv. Un missile da crociera Kalibr (3M54-1) ha distrutto nella piazza della libertà il consolato della Slovenia e danneggiato il palazzo dell’amministrazione regionale, pregevole edificio di architettura sovietica costruito nel 1954 per il comitato regionale del partito comunista ucraino.






Altri missili hanno colpito il centro città, danneggiando edifici storici proprio accanto al comune.


In previsione di un attacco aereo, gli abitanti di Leopoli stanno proteggendo come meglio possono le preziose statue e le fragili vetrate che decorano le chiese. Il centro storico di Leopoli è stato dichiarato patrimonio UNESCO nel 1998.
«Le sculture sulle scale della Chiesa di Sant’Antonio sono protette! Restauratori e persone premurose si sono radunati [per aiutare]. Ci auguriamo che questa azione preventiva non venga messa alla prova da vere e proprie esplosioni, ma siamo lieti che gli elementi vulnerabili e così preziosi di questo monumento siano protetti. Oggi ringraziamo tutti i soggetti coinvolti, senza fare nomi. Grazie a coloro che hanno aiutato finanziariamente in silenzio senza cercare la gloria! […]», scrive la società ucraina per la protezione dei monumenti storici e culturali.
La chiesa di sant’Antonio



La cattedrale armena






Cattedrale dell’Assunzione



Con un comunicato stampa, l’UNESCO ha espresso le proprie preoccupazioni e sta attualmente verificando lo stato dei monumenti. La direttrice generale, Audrey Azoulay, ha dichiarato: «Questa escalation di violenza – che sta provocando la morte di civili, compresi i bambini – è totalmente inaccettabile». Inoltre, chiede la «protezione del patrimonio culturale ucraino, che testimonia la ricca storia del paese e comprende i suoi sette siti del Patrimonio mondiale, in particolare situati a Leopoli e Kiev; le città di Odessa e Kharkiv, membri della Rete delle città creative dell’UNESCO; i suoi archivi nazionali, alcuni dei quali figurano nel Registro della memoria del mondo dell’UNESCO; e i siti che commemorano la tragedia dell’Olocausto».
Società ucraina per la protezione dei monumenti storici e culturali
