
Le abbondanti piogge cadute sul sito archeologico di Epidauro, in Grecia, hanno rivelato una statua femminile in marmo. La scultura sarebbe di epoca romana e si trovava tra le rovine del mercato dell’antica città. La statua è a grandezza naturale e manca delle braccia e della testa, probabilmente rottesi durante la caduta.

La statua è stata recuperata lo scorso 16 dicembre. La stagione di scavo era già terminata, ma le abbondanti piogge avevano scoperto una piccola parte del retro di una statua in un’area non ancora indagata in profondità. Gli archeologi dell’Eforato delle Antichità dell’Argolide hanno immediatamente scavato l’area, scoprendo una statua di ottima qualità. Raffigura una donna con indosso una tunica – un chitone, un abito leggero molto comune nella Grecia antica – e sopra un himation. La veste copre la spalla sinistra, passa dietro la schiena, sotto il braccio destro e finisce nuovamente sopra la spalla sinistra. La mano destra, verosimilmente, sollevava un lembo dell’himation, segno di una donna sposata. Tale gesto veniva spesso rappresentato nelle statue di Igea, dea della salute, figlia del dio della medicina Asclepio. Una prima valutazione colloca l’opera in epoca romana imperiale. Ora la statua è stata trasferita in un magazzino nell’asclepieion dove verrà studiata e pulita.


Lo scavo è stato effettuato sotto la direzione di Alkisti Papadimitriou, con la collaborazione dell’ingegnere civile Ev. Kazolia e dell’archeologo V. Lambrinoudaki. Uno scavo sistematico viene condotto nel sito dal 2015 dai ricercatori dell’Università di Atene con il sostegno finanziario della Fondazione John S. Latsis Public Benefit.