La tragedia della guerra ha causato finora la perdita di migliaia di vite tra soldati e civili, oltre a produrre più di un milione di sfollati. Uno degli effetti secondari del conflitto sono i danni al patrimonio artistico dell’Ucraina. Il bombardamento di Kharkiv ha causato la morte di migliaia di persone e bambini innocenti, danneggiando anche diversi edifici storici nel centro. A Leopoli, gli ucraini hanno iniziato a proteggere le statue e le vetrate delle chiese più a rischio di un attacco aereo.
La Cappella degli Scrovegni a Padova (Comune di Padova, Gabinetto Fotografico dei Musei Civici di Padova/Comune di Padova Settore Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche)
La 44° sessione del Comitato per il Patrimonio dell’Umanità, si è svolta a Fuzhou (Cina) dal 16 al 31 Luglio, ha iscritto 34 nuovi siti nella lista dei Patrimoni mondiali dell’UNESCO, somma dei siti proposti per il 2020 (20) e 2021 (14). Tre siti già presenti sulla lista sono stati estesi, mentre Liverpool (“Città mercantile marittima”) è stata cancellata per via dell’enorme progetto edilizio che cambierà il porto. Le nuove iscrizioni portano a 1153 il numero dei beni protetti in 167 stati. L’Italia è nuovamente prima da sola per il maggior numero di siti (58). Seguono Cina (56), Germania (50), Francia e Spagna (49).
L’Italia ottiene l’iscrizione dei portici di Bologna e dei cicli di affreschi del XIV secolo di Padova, oltre a un patrimonio condiviso con altri paesi (Grandi città termali d’Europa).
Quest’anno il comitato era composto dai seguenti paesi: Australia, Bahrain, Bosnia ed Erzegovina, Brasile, Cina, Egitto, Etiopia, Guatemala, Ungheria, Kirghizistan, Mali, Nigeria, Norvegia, Oman, Russia, Saint Kitts e Nevis, Arabia Saudita, Sudafrica, Spagna, Thailandia e Uganda.
Capolavoro dell’architettura islamica, le case medievali della Città Vecchia di Sana’a (Yemen) stanno subendo gravi danni dopo anni di incuria, devastazioni di guerra e ora mesi di forti piogge. Le caratteristiche case a torre color ocra, decorate con motivi geometrici in gesso bianco, erano state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1986, ma dal 2015 fanno anche parte della Lista dei patrimoni in pericolo. Le piogge, quest’anno eccezionalmente intense, di solito durano da metà aprile a inizio settembre.
Museo Archeologico di Zagabria (Roko Rumora, Twitter)
Un terremoto di magnitudo 5,4 ha colpito la capitale croata, Zagabria, domenica scorsa verso le 6 di mattina. Il sisma ha ferito 26 persone, tra cui un’adolescente che il giorno seguente è deceduta per le ferite riportate. Erano 140 anni che un terremoto di tale potenza non colpiva la città. La famosa Cattedrale di Zagabria e diverse istituzioni culturali, tra cui il Museo di Arti e Mestieri e il Museo Archeologico, hanno subito danni significativi.
I carabinieri del comando provinciale di Catania hanno recuperato una statua di bronzo rubata nel 2017 nel cimitero monumentale della città. La statua è moderna, prodotta all’inizio del ‘900 dalla fonderia Chiurazzi. Era una copia della biga di marmo realizzata nel 1788 da Francesco Antonio Franzoni, che a sua volta aveva integrato due pezzi originali romani del I secolo d.C. (il cavallo di destra e la cassa). I carabinieri hanno arrestato gli autori del furto e altri componenti della banda prima che potessero venderla al mercato nero.
La Cattedrale di Notre-Dame di Parigi ospita inestimabili reliquie religiose, opere d’arte, rosoni, organi e statue, ed è lei stessa un gioiello dell’arte gotica. Il disastroso incendio di lunedì ha messo seriamente in pericolo l’intero edificio, bruciando la guglia, il tetto e il telaio di legno che lo sosteneva, opera originale del ‘300. Sono state invece messe al sicuro molte opere del Tesoro della cattedrale quali la Corona di Spine, mentre le più importanti opere rimaste nella cattedrale si sono salvate.
Un enorme blocco di marmo rosso verrà prossimamente spedito alla reggia di Versailles, che l’aveva ordinato nel diciassettesimo secolo al momento della sua lunga costruzione. La pietra pesa tre tonnellate ed è stata trovata vicino a una cava a Caunes. La spedizione, da effettuarsi con mezzi dell’epoca, impiegherà 4 o 5 anni.
I miliziani dell’ISIS hanno distrutto parte dello storico teatro romano e quasi l’intero tetrapilo nell’antica città di Palmira, in Siria.
Le nuove immagini satellitari confermano le devastazioni, dice una dichiarazione rilasciata oggi dal Direttorato Generale delle Antichità e dei Musei (l’equivalente della nostra Sovraintendenza). «Le immagini mostrano danni significativi al tetrapilo e al teatro romano causati dalle distruzioni dell’ISIS», recita il comunicato.
Non è chiaro quando sia avvenuto il danno, tuttavia le fotografie satellitari erano state fatte tra il 26 dicembre 2016 e il 10 gennaio 2017.
La Cupola della Roccia e alcuni gatti (Spencer Platt/Getty Images)
Il 18 ottobre, a Parigi, l’UNESCO ha approvato una controversa risoluzione sul Monte del Tempio a Gerusalemme usando solo il suo nome islamico. Il Consiglio esecutivo, di cui fanno parte 58 stati, ha approvato la risoluzione proposta da alcuni paesi arabi: Algeria, Egitto, Libano, Marocco, Oman, Qatar e Sudan. È passata con 24 sì, 6 no (Usa, Germania, Gran Bretagna, Lituania, Estonia, Olanda), 26 astensioni (tra cui l’Italia) e 2 paesi non presenti al momento del voto.
Il Monte del Tempio è un luogo sacro sia per gli ebrei (che lo chiamano Har HaBayit), sia per i musulmani (che lo chiamano Haram al-Sharif, ‘nobile santuario’), oltre che per i cristiani.
Dopo questa risoluzione, Israele ha congelato la cooperazione con l’Unesco.
Un soldato dell’esercito siriano guarda Palmira dall’alto del castello medievale della città (Valery Sharifulin/TASS via Getty Images)
I combattenti dello Stato Islamico si sono ritirati da Palmira, sotto l’assalto delle forze del governo siriano supportate dall’aviazione russa. La cattura della città moderna e delle sue antiche rovine segue una campagna di tre settimane, e strategicamente apre la strada verso il cuore dell’ISIS a Deir ez-Zor e Raqqa, a est.
Si tratta dell’ultima sconfitta sofferta dall’ISIS, che negli ultimi mesi è stato sottoposto a delle offensive su diversi fronti in Iraq e in Siria.
Ora le forze governative siriane cominciano a fare la conta dei danni subiti dai monumenti, nell’intenzione di partire al più presto con un piano di ricostruzione.
In occasione della mostra ‘Mito e Natura, dalla Grecia a Pompei’, in programma dal 16 marzo al 15 giugno, nel sito partenopeo sono state aperte cinque domus.
Saranno infatti visitabili la Casa di Giulia Felice, una grande dama pompeiana che si è inventata una specie di Spa dell’antichità affittando la sua casa per eventi e terme; la Casa di Ottavio Quartione; la Casa della Venere in Conchiglia, chiamata così perché sul fondo del giardino ha un enorme affresco di Venere sdraiata in una conchiglia; la Casa del Frutteto, e la Casa di Marco Lucrezio in via Stabia (da non confondere con quella di Marco Lucrezio Frontone).
Khaled Asaad, direttore del sito archeologico di Palmira, torturato e ucciso dall’ISIS (Marc Deville, Gamma-Rapho, Getty)
Khaled Asaad aveva dedicato la vita a scavare e restaurare le rovine millenarie della città di Palmira, oggi in Siria.
Questa dedizione lo ha portato alla morte.
Lo studioso di 82 anni, che ha lavorato per oltre 50 anni come capo delle antichità della città, è stato torturato e ucciso dai militanti dell’ISIS, spiegano fonti siriane. Il suo corpo decapitato è stato appeso a una colonna romana. Un cartello spiegava che era stato giustiziato per essere un infedele che aveva sovrinteso alla collezione degli “idoli” di Palmira. Continua a leggere “La morte di Khaled Asaad e i pericoli per gli archeologi”