Un raro gioco da tavolo dell’Età del Bronzo in Oman

Il gioco delle venti caselle scoperto nell’Oman (@J. Śliwa/CAŚ UW)

A prima vista, una missione archeologica polacca sembrerebbe aver trovato una semplice pietra come ce ne sono tante nelle valli montuose dell’Oman, se non fosse che la sua superficie è incisa con delle caselle. Questa pietra sarebbe in realtà la plancia di un gioco da tavolo di circa 4000 anni fa, forse più simile al senet egizio che al gioco delle venti caselle trovato a Ur (Iraq), anche se bisogna sottolineare che le rosette all’interno di tutte le caselle sono inusuali. Il manufatto è venuto alla luce durante gli scavi vicino al villaggio di Ayn Bani Saidah nella valle di Qumayrah, nel nord dell’Oman.

(@J. Śliwa/CAŚ UW)

Le ricerche hanno accertato che la regione di Qumayrah era stata occupata almeno sin dal Tardo Neolitico (4300-4000 a.C.) e presenta tracce dell’Età del Bronzo (2600-2000 a.C.) e del Ferro (1100-600 a.C.) fino all’età islamica. «Ayn Bani Saidah è strategicamente situata a un incrocio di strade che collegano Bat a sud, Buraimi e Al-Ayn a nord e la costa oceanica vicino a Sohar a est. Lungo questo percorso ci sono alcuni principali siti del periodo Umm an-Nar. Quindi abbiamo sperato che anche il nostro sito facesse parte di quella civiltà», ha affermato in una nota il prof. Piotr Bieliński del Centro polacco di Archeologia Mediterranea dell’Università di Varsavia (PCMA UW).

Quattro torri e un raro gioco da tavolo

Durante gli ultimi scavi, la squadra si è concentrata in particolare sul sito dell’Età del bronzo che si è rivelato “eccezionale”. Lì hanno portato alla luce le vestigia di almeno quattro torri – tre rotonde e una angolare – di cui una non era visibile in superficie nonostante avesse un diametro superiore ai venti metri. «La funzione di queste prominenti strutture presenti in molti siti attribuiti alla cultura di Umm an-Nar deve ancora essere chiarita», ha affermato la dottoressa Agnieszka Pieńkowska, anche lei del PCMA UW. Altre scoperte si sono rivelate più illuminanti: un famoso gioco da tavolo in pietra è stato trovato in una grande stanza. Secondo gli archeologi, giochi simili sono stati rinvenuti in molti altri siti all’Età del bronzo. «Tali reperti sono rari, ma se ne conoscono esempi in un’area che si estende dall’India alla Mesopotamia e fino al Mediterraneo orientale (Cipro e Creta, ndr)», ha confermato Bieliński. «L’esempio più famoso di una plancia di gioco basato su un principio simile è quello trovato nelle tombe [reali] di Ur», un sito archeologico in Iraq datato intorno al 2600 a.C. Il gioco in questione, uno dei più antichi conosciuti fino ad oggi, consisteva in una plancia, quattro dadi e due set di pedine.

La plancia da gioco scoperta nell’Oman (@J. Śliwa/CAŚ UW)
Il Gioco reale di Ur (@British Museum)
Senet appartenuto al faraone Amenhotep III, 1390-1353 a.C. (@Brooklyn Museum)

Oman preistorico

Oltre alle torri e al gioco, gli archeologi hanno portato alla luce alcuni oggetti in rame e tracce di lavorazione di questo stesso materiale. «Questo dimostra che il villaggio partecipò al redditizio commercio del rame per il quale l’Oman era noto a quel tempo, con menzioni del rame dell’Oman nei testi cuneiformi della Mesopotamia», ha detto Bieliński. Queste nuove scoperte gettano luce sulla vita di millenni fa degli abitanti in questa regione poco studiata. «L’abbondanza di resti di siti dimostra l’importanza di questa valle per la preistoria dell’Oman». La squadra co-diretta da Bieliński e da Sultan al-Bakri, direttore generale delle Antichità presso il Ministero del Patrimonio e del Turismo (MHT) del sultanato dell’Oman, prevede di effettuare nuovi scavi nell’altra estremità della valle.

Manufatti in rame (@J. Śliwa/CAŚ UW)
(@J. Śliwa/CAŚ UW)
(@J. Śliwa/CAŚ UW)
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