La reggia di Versailles riceverà un blocco di marmo ordinato nel 1670

(LP/Olivier Boitet)

Un enorme blocco di marmo rosso verrà prossimamente spedito alla reggia di Versailles, che l’aveva ordinato nel diciassettesimo secolo al momento della sua lunga costruzione. La pietra pesa tre tonnellate ed è stata trovata vicino a una cava a Caunes. La spedizione, da effettuarsi con mezzi dell’epoca, impiegherà 4 o 5 anni.

Rémy Isnard, Khalid Massoud e Claude Vo Dinh, segretario generale della prefettura, riuniti a Villemoustaussou (Claude Boyer)

Ordine non consegnato

Nel XVII secolo, la città di Caunes riforniva di marmo rosso molti castelli e monumenti di tutta Francia. Oggi, in un boschetto ai margini della cava, gli operai hanno trovato un curioso blocco di marmo. Cercando negli archivi dipartimentali, i membri dell’associazione Marbres in Minervois hanno scoperto che il palazzo di Versailles l’aveva ordinato nel 1670, ma per una ragione sconosciuta non era mai stato spedito. «Abbiamo deciso di onorare l’ordine», afferma Khalid Massoud, gestore della cava e presidente dell’associazione, «nelle stesse condizioni dell’epoca», ovvero con un viaggio in stile XVII secolo.

Lunghissimo viaggio

La pietra sarà inizialmente trasportata verso il Canal du Midi su un carro di legno trainato da cavalli. Poi sarà imbarcata su una zattera (pronta entro giugno) e trainata da terra, passando per diverse città tra cui Carcassonne, Castelnaudary, Tolosa, Bordeaux e Rouen. Lì, scenderà lungo la Senna fino a Parigi e Versailles. Il viaggio si annuncia lungo: «Dalle quattro alle cinque stagioni», dice Massoud. Per unire l’utile al dilettevole, la pietra si fermerà nelle grandi città per offrire animazioni con artigiani locali, il che allungherà un po’ i tempi di consegna. Ma a 349 anni dal suo ordine, a cosa servirà questo blocco di marmo? Nel XVII secolo, la pietra doveva servire a creare 12 colonne di una cappella, un progetto poi abbandonato. Oggi il marmo potrebbe ancora essere tagliato e ottenere finalmente un posto nella reggia.

Gli ideatori del progetto: Guy Perrin, Françoise Moreau e Khalid Massoud (L’Independant)

Le Parisien

BFM

L’Indépendant (2)

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