
I combattenti dello Stato Islamico si sono ritirati da Palmira, sotto l’assalto delle forze del governo siriano supportate dall’aviazione russa. La cattura della città moderna e delle sue antiche rovine segue una campagna di tre settimane, e strategicamente apre la strada verso il cuore dell’ISIS a Deir ez-Zor e Raqqa, a est.
Si tratta dell’ultima sconfitta sofferta dall’ISIS, che negli ultimi mesi è stato sottoposto a delle offensive su diversi fronti in Iraq e in Siria.
Ora le forze governative siriane cominciano a fare la conta dei danni subiti dai monumenti, nell’intenzione di partire al più presto con un piano di ricostruzione.


La riconquista
La televisione siriana ha citato una fonte militare secondo cui esercito e alleati “hanno preso il pieno controllo della città di Palmira”. Un giornalista della TV di stato ha parlato da dentro Palmira, mostrando le truppe nel centro e alcuni edifici vicini ridotti in macerie.
L’Osservatorio siriano dei diritti umani ha riferito che stamattina vi erano ancora degli scontri nella parte orientale della città, ma il grosso delle forze dell’ISIS si è ormai ritirato. Il direttore dell’Osservatorio Rami Abdulrahman ha detto che circa 400 combattenti dello Stato Islamico sono morti in battaglia, che ha descritto come la più grande singola sconfitta per il gruppo terroristico da quando è stato dichiarato il califfato nel 2014.
L’ISIS aveva conquistato Palmira in pochi giorni lo scorso maggio, e più tardi aveva demolito alcuni dei monumenti più noti: il tempio di Baal Shamin; il tempio di Bel, e le torri funerarie. Inoltre, è stato danneggiato l’arco romano e forse è stata saccheggiata la necropoli. Anche la famigerata prigione di Tadmur, dove migliaia di opponenti governativi sarebbero stati torturati, è stata distrutta.
L’ISIS aveva anche torturato e ucciso, decapitandolo, Khaled al-Asaad, il capo delle antichità della città. Lo studioso di 82 anni aveva dedicato la vita a scavare e restaurare le rovine millenarie.




Un piano di ricostruzione
Il ministro della cultura siriano, Issam Khalil, ha salutato la riconquista di Palmira come “una vittoria per l’umanità e la fine dell’oscurità”. Come gli archeologi siriani sono pronti a tornare nell’antica città, il direttore delle antichità della Siria, Maamoun Abdelkarim, si è promesso che i famosi templi di Palmira sorgeranno ancora: «Non lasceremo i templi distrutti», dice. «Dobbiamo mandare un messaggio contro il terrorismo che siamo uniti nel proteggere il nostro patrimonio. Non accetteremo mai che i figli della Siria e il mondo visitino il sito mentre i templi di Baalshamin e di Bel e l’arco di trionfo giacciono in rovine sul terreno. Li ricostruiremo».
I soldati hanno cercato di fare attenzione alle trappole esplosive che potevano causare ulteriori danni al sito, dice Abdelkarim. «Stabiliremo quanti danni sono stati inflitti, e riutilizzeremo le pietre per ricostruire scientificamente i templi», ha detto Abdelkarim, promettendo un piano per la ricostruzione a partire dal prossimo mese. «Abbiamo le piantine e le immagini; ricostruiremo le parti mancanti fino a che i templi di Bel e Baalshamin saranno ricostruiti».
Kevin Butcher, professore di studi classici e storia antica all’Università di Warwick, ha detto che il restauro è possibile: «Le immagini da vicino del tempio di Baalshamin dopo la sua distruzione mostrano che rimangono molti dei singoli blocchi di pietra. Molte altre strutture antiche nella regione sono state restaurate coi frammenti, dunque è certamente possibile un qualche tipo di restauro».



I danni a Palmira
Un filmato fatto con un drone, rilasciato dalla TV russa, mostra la città antica dall’alto. Secondo Giovanni Boccardi, responsabile dell’unità di crisi dell’Unesco, i danni potrebbero essere ancora più estesi di quanto si pensasse.
La tv di stato siriana ha dichiarato che il castello di Palmira (noto anche come Fakhr-al-Din al-Ma’ani) ha subito molti danni, inflitti deliberatamente dai combattenti dell’ISIS prima di essere abbandonato. Apparentemente, le scale che conducono all’ingresso sono state fatte esplodere e sono completamente demolite, insieme ad altre parti del castello. È difficile entrare nel castello per questo motivo, ma le videocamere della Syrian Arab News Agency (SANA) hanno mostrato questi danneggiamenti, e riferito che i soldati sono entrati per disinnescare eventuali esplosivi.
Il video di SANA che mostra i danni al castello:



Il video col filmato fatto da un drone:


che siano stramaledetti tutti quelli che si nutrono di ignoranza e orrore.
Ma…
“una vittoria per l’umanità e la fine dell’oscurità”, forse, ci fa ancora sperare!
Viva Palmira!
Viva la Bellezza|
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Non hanno fatto in tempo a tritare tutto. Maledetti !
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Credo si debba un ringraziamento al governo Siriano, e alla Russia che lo ha aiutato …
Vedremo ora chi sborsa per cercare di rimettere assieme i cocci …
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