Parassiti di 8000 anni a Çatalhöyük

Uovo microscopico di tricocefalo da Çatalhöyük. La barra della scala nera rappresenta 20 micrometri (Evilena Anastasiou)

Una ricerca pubblicata sulla rivista Antiquity ha rivelato le prime prove archeologiche di infezioni da parassiti intestinali nel vicino Oriente. Gli scienziati hanno trovato tracce di tricocefali nel famoso villaggio preistorico di Çatalhöyük, fondato intorno al 7.100 a.C. I suoi abitanti furono tra i primi agricoltori della storia, e questo potrebbe spiegare l’insorgere di nuove infezioni quali la tricocefalosi.

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Scoperta la testa di una divinità nel Foro di Traiano

(Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali)

Questa mattina gli archeologi della Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali, impegnati nello scavo archeologico di via Alessandrina, hanno ritrovato la testa di una statua in marmo bianco di età imperiale (I secolo a.C. – V d.C.) di dimensioni di poco maggiori del vero e in ottime condizioni di conservazione. Per le sue caratteristiche iconografiche potrebbe rappresentare una divinità. Per i tecnici della Sovrintendenza è stata una “bellissima sorpresa”.

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Una moneta di Ulpio Cornelio Leliano

(Highways England)

Una moneta romana incredibilmente rara è stata trovata durante alcuni lavori stradali in Inghilterra. Raffigura Ulpio Cornelio Leliano, che regnò per pochi mesi nel 269 d.C. prima di essere ucciso. Secondo l’archeologo Steve Sherlock, è solo la seconda moneta del suo genere ad essere scoperta in Britannia.

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Scoperto un kurgan sarmatico in Russia

Gioielli, alcuni d’oro (Ministero della Cultura e del Turismo della regione di Astrachan)

Un contadino russo ha scoperto un antico tumulo funerario, un kurgan, nella sua fattoria. La tomba era stata saccheggiata nell’antichità, ma conteneva ancora tre scheletri umani, resti animali, armi, gioielli d’oro e un calderone di bronzo. Il kurgan sarebbe del VI secolo a.C. e apparteneva a una tribù nomade dei Sarmati.

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Il massacro di una famiglia nel Neolitico

Ricostituzione della sepoltura multipla (Michał Podsiadło)

Nel 2011, un gruppo di archeologi polacchi aveva fatto una macabra scoperta nel villaggio polacco di Koszyce: quindici scheletri di donne, bambini e adolescenti, tutti uccisi da violenti colpi alla testa. Appartenevano alla cosiddetta cultura delle anfore globulari e vissero tra il 2880 e il 2776 a.C. Ora, otto anni dopo la scoperta, gli studi del DNA hanno rivelato che tutti (tranne una donna) facevano parte della stessa famiglia allargata.

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160 tombe della dinastia Han a Zhengzhou

Il pavimento rituale di mattoni incisi con piante e animali (Xinhua)

Nel centro della Cina, gli archeologi hanno scoperto un totale di 160 tombe antiche. Risalirebbero alla dinastia Han (202 a.C. – 220 d.C.) e contenevano oltre 1.000 oggetti funerari, tra cui monete, ceramiche, reperti di bronzo e di ferro, e soprattutto un eccezionale pavimento rituale con le incisioni di piante e animali. Nonostante l’abbondanza di manufatti, gli archeologi pensano che le tombe appartenessero alla popolazione comune, e non alle famiglie reali.

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Un cimitero dell’Antico Regno a Giza

(Mohamed Abd El Ghany, Reuters)

Gli archeologi hanno scavato un antico cimitero vicino alle famose piramidi di Giza, appena fuori dal Cairo. Nella parte scoperta, tra i pozzi funerari e le tombe degli alti funzionari Egizi, spicca una bella statua in calcare della V dinastia (2465-2323 a.C.). Il cimitero venne riutilizzato nel Periodo tardo (664-332 a.C.), poiché gli archeologi hanno trovato bare dipinte e maschere funerarie di quell’epoca.

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Scoperta la Sala della Sfinge nella Domus Aurea

Un centauro (Parco archeologico del Colosseo)

Una nuova sala è stata scoperta nella Domus Aurea, la maestosa residenza del I secolo d.C. dell’imperatore Nerone. Soprannominata “Sala della Sfinge”, contiene una volta interamente decorata con pitture murali di pantere, centauri rampanti e persino una sfinge solitaria. Secondo l’ANSA, i tecnici vi si sono imbattuti durante il restauro di un ambiente contiguo.

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Scoperto l’Homo Luzonensis nelle Filippine

La grotta di Callao sull’isola di Luzon nelle Filippine (Callao Cave Archaeology Project)

Un nuovo ramo è stato aggiunto all’albero dell’evoluzione umana dopo che una nuova, antica specie umana, l’Homo luzonensis, è stata scoperta nelle Filippine. Sono almeno tre individui di circa 67.000 anni fa. Tra il 2007 e il 2015, i ricercatori ne hanno trovato 13 ossa nei sedimenti della grotta di Callao, sull’isola di Luzon. La scoperta riecheggia l’enigmatico Homo floresiensis scoperto in Indonesia: entrambi piccoli e ritrovati incredibilmente su delle isole.

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Incendio di Notre-Dame: cosa è andato perduto e cosa si è salvato

(Stephane Rochon Vollet—Abaca/SIPA)

La Cattedrale di Notre-Dame di Parigi ospita inestimabili reliquie religiose, opere d’arte, rosoni, organi e statue, ed è lei stessa un gioiello dell’arte gotica. Il disastroso incendio di lunedì ha messo seriamente in pericolo l’intero edificio, bruciando la guglia, il tetto e il telaio di legno che lo sosteneva, opera originale del ‘300. Sono state invece messe al sicuro molte opere del Tesoro della cattedrale quali la Corona di Spine, mentre le più importanti opere rimaste nella cattedrale si sono salvate.

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Una nuova sala del tempio di Ramses II ad Abydos

(Ministero delle Antichità d’Egitto)

Gli scavi archeologici nel tempio funerario di Ramses II, ad Abydos, hanno portato alla luce un nuovo edificio. Abydos era una delle città più antiche e sante d’Egitto, e ospita il grande tempio funerario di Seti I, padre di Ramses II. Nel nuovo edificio – forse un vestibolo o una sala reale – gli archeologi hanno scoperto le pietre angolari ancora incise coi cartigli di Ramses II.

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La peste nera del ‘300 nell’Africa subsahariana?

Nel Medioevo, gli Etiopi adottarono santi europei della peste, tra cui san Sebastiano, qui mostrato in una pittura murale del XVII secolo in una chiesa etiope (Claire Bosc Tiesse and Anaïs Wion)

Lo Yersinia pestis, il batterio che provocò la peste nera tra il 1347 e il 1352 d.C., fece fino a 200 milioni di morti tra Europa, Asia e nord Africa. Finora si pensava che non avesse attraversato il deserto del Sahara e quindi l’Africa subsahariana. Nuove ricerche basate su prove storiche, genetiche e su siti archeologici quali Akrokrowa (Ghana) e Kirikongo (Burkina Faso), mostrano invece possibili segni della peste nera.

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