Nel delta del Nilo sorge l’importante sito archeologico di Tell el-Farama, abitato già dagli antichi Egizi. Una missione archeologica ha finalmente scavato le rovine di un tempio dedicato a Zeus-Kasios, dopo che all’inizio del ‘900 l’archeologo francese Jean Cledat ne aveva scoperto dei resti nelle vicinanze. Sono state rinvenute colonne di granito rosa e iscrizioni che menzionano l’imperatore Adriano (regnante dal 117 al 138 d.C.). … Continua a leggere Scavato dopo un secolo il tempio di Zeus-Kasios in Egitto
Cosa c’era prima della cattedrale di Notre-Dame di Parigi? Una tradizione storiografica vuole il tempio di Giove, quando la città era romana e si chiamava Lutezia. Sicuramente, nel sagrato dell’odierna Notre-Dame sorgeva la cattedrale di Santo Stefano costruita in epoca merovingia e ingrandita in epoca carolingia, mentre nel luogo dell’attuale edificio vi era la cosiddetta chiesa primitiva di Notre-Dame, costruita in stile romanico e già … Continua a leggere Mappa della prima cattedrale di Notre-Dame
La cattedrale di Notre-Dame di Parigi non ha finito di svelare i suoi segreti. Mentre i lavori di consolidamento dell’edificio incendiato nel 2019 sono stati completati, e ora può iniziare l’effettiva fase di restauro (in vista della riapertura nel 2024), gli archeologi hanno fatto delle scoperte sorprendenti: un sarcofago, frammenti di sculture dipinte con foglia d’oro o lapislazzuli, murature medievali. La rivista francese Télérama ha realizzato una preziosa intervista a Dorothée Chaoui-Derieux, responsabile del controllo scientifico e tecnico dell’operazione.
Gli scavi archeologi hanno interessato un’area di 120 m² tra il transetto e il coro della vecchia dama di pietra, necessari prima di installare un’impalcatura da 600 tonnellate e ricostruire la guglia. «Stranamente – dice Chaoui-Derieux – Notre-Dame è stata finora molto poco scavata. Ciò è stato fatto nel XVIII e XIX secolo, e c’è stato un seguito archeologico dei lavori negli anni ’80, ma senza alcuna vera operazione all’interno delle mura. Questo incidente rappresenta paradossalmente un’occasione unica per raccogliere informazioni».
L’antica città di Londra fu un’invenzione dei Romani su un sito molto promettente. L’esercito romano che invase la Britannia nel 43 d.C. probabilmente attraversò il Tamigi nei pressi di Westminster e qui si accorse della felice posizione di alcuni insediamenti britannici. Il fiume era più stretto, adatto sia alla costruzione di un porto sia di un ponte, dove oggi vi è il London Bridge. Nel … Continua a leggere Mappa di Londinium, III secolo d.C.
La tragedia della guerra ha causato finora la perdita di migliaia di vite tra soldati e civili, oltre a produrre più di un milione di sfollati. Uno degli effetti secondari del conflitto sono i danni al patrimonio artistico dell’Ucraina. Il bombardamento di Kharkiv ha causato la morte di migliaia di persone e bambini innocenti, danneggiando anche diversi edifici storici nel centro. A Leopoli, gli ucraini hanno iniziato a proteggere le statue e le vetrate delle chiese più a rischio di un attacco aereo.
Vicino a uno dei monumenti più famosi di Londra è stato inaspettatamente rinvenuto un bellissimo mosaico romano, datato tra il II e III secolo d.C. Si pensa che il mosaico abbia adornato i pavimenti di una sala da pranzo – un triclinium – di una villa o forse di una mansio (una stazione di tappa) poco fuori dalla città romana di Londinium. Oggi si trova vicino allo Shard, l’edificio più alto della capitale, vicino al London Bridge.
Il famoso esercito di terracotta era in origine colorato in modo vivace. Le statue apparivano in rosso acceso, rosa, blu, verde e altri colori naturali derivati da minerali o piante. Tutti a parte il color porpora che era artificiale, frutto di una reazione chimica, una grande innovazione unica della Cina. Oggi le statue sembrano ocra e grigie, questo perché il contatto con l’aria fa degradare … Continua a leggere Ricostruzione a colori di un guerriero di terracotta
Gli ultimi 25 guerrieri di terracotta, scoperti nel centro della parte nord della fossa n.1 (Chinanews)
Nel famoso mausoleo dell’imperatore Qin Shi Huang, gli archeologi scoprono regolarmente nuove sculture di terracotta. L’ultimo ritrovamento sono 25 statue che ritraggono soldati e ufficiali di medio e alto rango. In origine l’enorme esercito era interamente dipinto ed era equipaggiato con armi. Dalla scoperta del sito nel 1974 sono state portate alla luce circa 8.000 statue, ma gli esperti ritengono che ce ne siano ancora molte altre sottoterra. La difficoltà di studiarle e preservarle correttamente evita per il momento lo scavo dell’intero sito.
L’elmo greco calcidico scoperto a Elea (Velia) (@ Ministero della Cultura)
Gli archeologi italiani hanno effettuato un’altra eccezionale scoperta. Nella polis greca di Elea, oggi in Campania, è stata rinvenuta intatta l’offerta votiva che i Greci fecero alla fondazione della città. Vi sono una ceramica a vernice nera con l’iscrizione IPH (“sacro”), un elmo greco di tipo calcidico, un elmo etrusco a calotta di tipo Negau e uno scudo. Erano in una camera costruita sotto il tempio della dea Atena sull’acropoli. I Greci fondarono questa città dopo la battaglia navale di Alalia (in Corsica) avvenuta tra il 541 e il 535 a.C. In quell’occasione, una coalizione tra Etruschi e Cartaginesi li attaccò: i Greci resistettero ma rimasero senza navi da guerra e dovettero fuggire; gli Etruschi riuscirono a estrometterli dal Mediterraneo occidentale ma la loro potenza era in declino.
La città di Bakirot, nel nord del Pakistan, ospita uno dei siti archeologici più interessanti del paese. I Greci la chiamavano Bazira, e nel 327 a.C. venne assediata dall’esercito macedone al comando di Ceno, uno dei più valorosi generali di Alessandro Magno. La città passò presto sotto il controllo dell’impero indiano di Maurya il cui fondatore, Chandragupta, primo unificatore dell’India, aveva incredibilmente incontrato Alessandro Magno da giovane. È possibile che questo nuovo santuario buddista venne costruito da suo nipote Ashoka il Grande verso il 250 a.C. Bazira venne successivamente riconquistata dai Macedoni, ma il santuario continuò a funzionare anche in età indo-greca. Di più, il re Menandro I è considerato uno dei primi occidentali a essersi convertito al buddismo.
Il gioco delle venti caselle scoperto nell’Oman (@J. Śliwa/CAŚ UW)
A prima vista, una missione archeologica polacca sembrerebbe aver trovato una semplice pietra come ce ne sono tante nelle valli montuose dell’Oman, se non fosse che la sua superficie è incisa con delle caselle. Questa pietra sarebbe in realtà la plancia di un gioco da tavolo di circa 4000 anni fa, forse più simile al senet egizio che al gioco delle venti caselle trovato a Ur (Iraq), anche se bisogna sottolineare che le rosette all’interno di tutte le caselle sono inusuali. Il manufatto è venuto alla luce durante gli scavi vicino al villaggio di Ayn Bani Saidah nella valle di Qumayrah, nel nord dell’Oman.
La statua di donna scoperta a Epidauro (@ Ministero della cultura e dello sport greco)
Le abbondanti piogge cadute sul sito archeologico di Epidauro, in Grecia, hanno rivelato una statua femminile in marmo. La scultura sarebbe di epoca romana e si trovava tra le rovine del mercato dell’antica città. La statua è a grandezza naturale e manca delle braccia e della testa, probabilmente rottesi durante la caduta.