La torre di Gerusalemme a Gihon non sarebbe cananea, ma israelita

La torre della sorgente di Gihon (Weizmann Institute)

La torre di pietra che proteggeva la sorgente d’acqua di Gerusalemme, nota come Gihon, è stata datata tra il 900 e l’800 a.C., e non al 1700 a.C. come finora si pensava.

Il cambiamento è molto rilevante: la torre era ritenuta far parte della fortezza costruita dai Cananei, che qui abitarono prima dell’arrivo degli ebrei. Nella Bibbia viene citata la conquista da parte di re David, che in quelle fonti d’acqua fece poi consacrare suo figlio Salomone re d’Israele.

Il punto è che Davide morì verso il 970 a.C. e quindi questa torre non esisteva ancora. Il dibattito fra gli studiosi è appena cominciato.

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Scavata una casa romana a Omrit, in Israele

(Dan Schowalter)
(Dan Schowalter)

Una casa costruita tra la fine del I e l’inizio del II secolo d.C. è stata scoperta nel sito archeologico di Omrit, in Israele. Una squadra diretta dall’archeologo Daniel Schowalter (Carthage College) ha scavato l’edificio e rinvenuto degli elaborati affreschi con scene di natura. Le immagini sopravvissute raffigurano immagini di alberi, arbusti, volatili, pesci e piante; un affresco in particolare mostra due anatre l’una vicina all’altra.

Schowalter crede che la casa sia stata costruita per un ufficiale romano, ma è anche possibile che un ricco abitante del luogo ci vivesse e vi fece commissionare degli affreschi in stile romano. Gli archeologi hanno anche ritrovato diversi amuleti a forma di fallo.

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Scoperta una dodicesima grotta dei Rotoli del Mar Morto

(Casey L. Olson and Oren Gutfeld)
(Casey L. Olson and Oren Gutfeld)

Oltre 60 anni dopo i primi scavi a Qumran, gli archeologi israeliani hanno annunciato di aver identificato una dodicesima grotta che ritengono contenesse dei Manoscritti del Mar Morto, almeno fino a quando venne saccheggiata alla metà del XX secolo.

Dentro non vi era infatti alcun rotolo, tuttavia sono stati rinvenuti un piccolo brandello di pergamena in un vaso e frammenti di almeno sette giare, di tipologia identica a quella delle altre grotte di Qumran.

«Non c’è dubbio che questa sia una nuova grotta coi Rotoli», ha dichiarato Oren Gutfeld, archeologo a capo dello scavo, a The Times of Israel. «Solo che i Rotoli non ci sono».

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Scoperto il nome di un governatore romano della Giudea: Gargilius Antiquus

 Il blocco di pietra, trovato a 1,5 metri sott'acqua ed esposto grazie a una tempesta (Ehud Arkin Shalev)
Il blocco di pietra, trovato a 1,5 metri sott’acqua ed esposto grazie a una tempesta (Ehud Arkin Shalev)

I ricercatori dell’Università israeliana di Haifa hanno fatto un’eccezionale scoperta: una rara iscrizione di poco precedente alla rivolta di Simon Bar Kokhba permette per la prima volta l’identificazione definitiva di Gargilius Antiquus come un governatore romano della Giudea all’epoca.

L’iscrizione è stata trovata durante gli scavi sottomarini dentro e intorno al sito di Tel Dor. «Per la prima volta, possiamo affermare con certezza il nome del prefetto romano della Giudea durante il periodo critico sfociato nella rivolta di Bar Kokhba. Inoltre è solo la seconda volta che il nome “Giudea” appare in qualunque iscrizione del periodo romano», hanno commentato il direttore degli scavi Assaf Yasur-Landau e lo storico Gil Gambash.

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Aperta per la prima volta dopo secoli la tomba di Gesù

(Dusan Vranic, AP for National Geographic)
(Dusan Vranic, AP for National Geographic)

Nella camera più interna del luogo dove sarebbe stato sepolto Gesù, una squadra di restauratori ha rimosso la lastra di marmo di copertura, per la prima volta dopo secoli, alla ricerca del banco di roccia originale dove venne posto il corpo di Gesù.

Molti storici credono che la grotta originale, identificata come la tomba di Gesù solo alcuni secoli dopo la sua morte, venne distrutta secoli fa. Eppure secondo il team di scavo, il georadar ha determinato che i muri della grotta stiano in effetti in piedi – a un’altezza di 2 metri e collegati al sostrato roccioso – dietro i pannelli di marmo della camera al centro della basilica del Santo Sepolcro.

«Quello che è stato trovato», racconta Fredrik Hiebert, archeologo residente della National Geographic Society, «è sorprendente».

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Trovata la breccia dell’assedio romano di Tito a Gerusalemme

(Yoli Shwartz, Israel Antiquities Authority)
(Yoli Shwartz, Israel Antiquities Authority)

Gli archeologi israeliani avrebbero trovato le tracce della breccia aperta dalle legioni romane di Tito nelle prima cerchia di mura di Gerusalemme, durante l’assedio del 70 d.C. Dopo quell’attacco, i Romani conquistarono la città e distrussero il Secondo Tempio – uno dei più importanti eventi della storia giudaica.

Lo scavo era stato condotto lo scorso inverno sul sito di costruzione di un campus per una scuola d’arte, nel complesso russo di Gerusalemme.

Tra le scoperte ci sono le rovine di una possibile torre di guardia usata dai ribelli ebrei. Accanto vi erano dozzine di pietre sparate dalle baliste romane.

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L’Unesco approva una controversa risoluzione su Gerusalemme

La Cupola della Roccia e alcuni gatti (Spencer Platt/Getty Images)
La Cupola della Roccia e alcuni gatti (Spencer Platt/Getty Images)

Il 18 ottobre, a Parigi, l’UNESCO ha approvato una controversa risoluzione sul Monte del Tempio a Gerusalemme usando solo il suo nome islamico. Il Consiglio esecutivo, di cui fanno parte 58 stati, ha approvato la risoluzione proposta da alcuni paesi arabi: Algeria, Egitto, Libano, Marocco, Oman, Qatar e Sudan. È passata con 24 sì, 6 no (Usa, Germania, Gran Bretagna, Lituania, Estonia, Olanda), 26 astensioni (tra cui l’Italia) e 2 paesi non presenti al momento del voto.

Il Monte del Tempio è un luogo sacro sia per gli ebrei (che lo chiamano Har HaBayit), sia per i musulmani (che lo chiamano Haram al-Sharif, ‘nobile santuario’), oltre che per i cristiani.

Dopo questa risoluzione, Israele ha congelato la cooperazione con l’Unesco.

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Scoperta una porta-santuario della città biblica di Tel Lachish

(Israel Antiquities Authority)
(Israel Antiquities Authority)

Secondo la Bibbia Ebraica, re Ezechia, 12′ re del regno di Giuda, era il figlio pio di un padre non religioso, re Acaz. Appena succeduto al trono, Ezechia condusse una battaglia contro l’idolatria, ordinando che tutti i falsi idoli – oggetti, animali o altre divinità che le persone veneravano – fossero distrutti.

Ora gli archeologi al lavoro nell’anticà città di Tel Lachih, in Israele, credono di aver scoperto delle prove di questa guerra: una porta-santuario a forma di torre, un importante luogo di incontro e di culto, venne incredibilmente dissacrata dal suo stesso re con una latrina.

Non solo: nei dintorni sono state rinvenute tracce della successiva conquista della città, nel corso della famosa guerra tra regno d’Assiria e regno di Giuda, conclusasi con l’assedio di Gerusalemme.

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Scoperta una rara moneta d’oro romana con l’immagine di Nerone

Una squadra di archeologi americani ha scoperto un aureo, una preziosa moneta d’oro all’epoca dei Romani. Porta l’immagine dell’imperatore Nerone, ed è stata trovata vicino alle rovine di una villa del I secolo sul Monte Sion, a Gerusalemme in Israele. «La moneta è eccezionale, perché è la prima volta che una moneta di questo tipo viene rinvenuta a Gerusalemme in uno scavo scientifico. Di solito, … Continua a leggere Scoperta una rara moneta d’oro romana con l’immagine di Nerone

Un cimitero di 3.000 anni svela le origini dei Filistei

(Leon Levy Expedition)
(Leon Levy Expedition)

I ricercatori in Israele hanno scavato e studiato quello che ritengono il primo cimitero filisteo mai scoperto. Il ritrovamento, fatto nel 2013 ma rivelato solo ora, potrebbe rispondere al mistero che circonda le origini della popolazione dei Filistei.

La maggior parte delle oltre 150 sepolture seguono le usanze funerarie tipiche della regione del Mar Egeo, invece che del Vicino Oriente. Ciò supporta l’idea che i Filistei non fossero dei nativi del Levante, ma fossero appunto arrivati dall’Egeo.

La scoperta è stata tenuta segreta per tre anni, fino alla fine dello scavo, per evitare di attirare le proteste degli ebrei ultra-ortodossi, che in precedenza avevano manifestato nei siti di scavo. Secondo i manifestanti, gli archeologi disturberebbero dei siti funerari. «Abbiamo dovuto morderci la lingua per molto tempo», ha detto Daniel M Master, docente presso il Wheaton College e co-direttore della Leon Levy Expedition, la spedizione che ha effettuato gli scavi.

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Un’escursionista scopre una moneta romana rarissima

La moneta scoperta (Picasa, REX, Shutterstock)
La moneta scoperta (Picasa, REX, Shutterstock)

In Israele, nella Galilea orientale, un’escursionista ha casualmente scoperto una moneta romana d’oro estremamente rara a livello mondiale. Di questa moneta, coniata dall’imperatore Traiano a Roma nel 107 d.C., esiste infatti un solo altro esemplare che si trova al British Museum di Londra.

La moneta porta l’immagine dell’imperatore Augusto sul dritto, e delle legioni sul rovescio. Faceva parte di una serie di monete che Traiano fece coniare e dedicare agli imperatori romani venuti prima di lui. Continua a leggere “Un’escursionista scopre una moneta romana rarissima”

Le più antiche rovine di Gerusalemme risalgono a 7.000 anni fa

L'archeologo Ronit Lupo di fianco ai resti di una delle antiche abitazioni scoperte nel quartiere di Shuafat (Assaf Peretz/Israel Antiquities Authority)
L’archeologo Ronit Lupo di fianco ai resti di una delle antiche abitazioni scoperte nel quartiere di Shuafat (Assaf Peretz/Israel Antiquities Authority)

Gli archeologi hanno trovato i più antichi resti conosciuti dell’odierna città di Gerusalemme: risalgono a circa 7.000 anni fa. Le scoperte sono state effettuate grazie agli scavi dell’Autorità Israeliana delle Antichità, prima della costruzione di una nuova strada nel quartiere di Shuafat, a nord-est della città.

Lo scavo ha rivelano due case con dei resti e dei pavimenti ben conservati. Contenevano installazioni varie, oltre a ceramiche, strumenti in selce e una scodella in basalto.

Gli esperti hanno datato i ritrovamenti al 5.000 a.C., all’inizio dell’Era calcolitica, o Età del Rame. Durante questo periodo, che si estese fino al 3.000 a.C., l’uomo cominciò a usare gli strumenti di rame per la prima volta, un avanzamento tecnologico rivoluzionario rispetto ai precedenti utensili di pietra. Continua a leggere “Le più antiche rovine di Gerusalemme risalgono a 7.000 anni fa”