La scoperta di En Esur, una “città” cananea dell’Età del Bronzo

(Assaf Peretz, Israel Antiquities Authority)

In Israele, vicino alla città di Harish, gli archeologi stanno scavando un insediamento urbano della Prima Età del Bronzo. Individuato per la prima volta negli anni ’50, era stato scavato su piccola scala nei decenni successivi. Solo oggi En Esur mostra la sua grandezza: alla fine del IV millennio a.C. era uno dei maggiori centri della regione cananea.

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Una nuova tecnica per leggere i papiri di Ercolano?

Uno dei rotoli di Ercolano studiati (Diamond Light Source, Digital Restoration Initiative, University of Kentucky)

Una squadra di ricercatori sta mettendo a punto un’intelligenza artificiale forse in grado di leggere l’unica biblioteca intatta conosciuta dell’antichità. Il progetto si basa su algoritmi e radiografie a raggi X che in futuro potrebbero leggere le centinaia di rotoli ancora intatti. Provengono dalla raffinata biblioteca della Villa dei Papiri di Ercolano, ritenuta di proprietà del suocero di Giulio Cesare e seppellita per secoli dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.

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L’affresco dei gladiatori combattenti a Pompei

(MiBACT)

Un nuovo eccezionale affresco è stato portato alla luce nell’antico sito di Pompei. La scena mostra un combattimento tra un mirmillone e un trace, due tipologie di gladiatori distinti da armature differenti e classici avversari nelle lotte gladiatorie. L’affresco si trovava nel sottoscala di una taverna, probabilmente frequentata dai gladiatori, che forniva alloggi al piano superiore.

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Un tempio di Tolomeo IV ad Afroditopoli

(Ministero delle Antichità d’Egitto)

La costruzione di un impianto fognario a Tama, in Egitto, ha portato alla luce un tempio ellenistico di 2.200 anni. Finora sono stati scavati solo due muri, ma i cartigli hanno già identificato il nome di Tolomeo IV, il quarto faraone dell’Egitto tolemaico (221-204 a.C.). Qui sorgeva Afroditopoli (l’egizia Wadjet), la capitale del decimo distretto dell’Alto Egitto.

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La prima ricostruzione dell’Uomo di Denisova

(Maayan Harel)

Un nuovo metodo di analisi del DNA ha ricostruito per la prima volta l’aspetto fisico di una ragazza di Denisova, vissuta in Siberia 75.000 anni fa. Secondo gli scienziati, i Denisova assomigliavano ai Neanderthal, ma avevano teste ancora più larghe e mascelle più sporgenti. Il misterioso Uomo di Denisova, scoperto nel 2010, è una specie o sottospecie estinta del genere Homo.

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Una statua di Alessandro Magno dimenticata in un museo

La statua di alessandro Magno riscoperta (Angeliki Kottaridi, Facebook)

I curatori del Museo Archeologico di Veria, in Grecia, hanno scoperto un nuovo busto di Alessandro Magno di epoca tardo-ellenistica. La statua giaceva dimenticata da decenni “in un angolo buio di un deposito”, e finora nessuno l’aveva riconosciuta. L’usura le ha fatto perdere il naso, ma il volto del grande conquistatore è ancora chiaro.

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L’iscrizione di una coorte romana nei Paesi Bassi

L’iscrizione della coorte romana (zuid-holland.nl)

Un palo di legno con la scritta romana “COH II CR” ha confermato il coinvolgimento di una coorte di soldati romani nella costruzione di una strada vicino a Valkenburg, nei Paesi Bassi. Il sito si trova ai confini settentrionali dell’Impero romano, e fa parte del limes che il governo olandese vuole iscrivere nella Lista dei Patrimoni dell’Unesco nel 2021.

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Il cranio fossile di Apidima: l’Homo Sapiens in Europa già 210.000 anni fa?

Il cranio Apidima 1 (Katerina Harvati, Eberhard Karls, Università di Tubinga)

Un cranio scoperto in una grotta in Grecia potrebbe essere il più antico fossile umano moderno mai trovato al di fuori dell’Africa. Era stato rinvenuto negli anni ’70 nella grotta di Apidima, sulla penisola di Mani, e in uno studio pubblicato su Nature è stato datato ad almeno 210.000 anni. Se la datazione venisse confermata – e molti scienziati vogliono ulteriori prove – la scoperta riscriverà un capitolo chiave della storia umana, e il cranio diventerà il più antico fossile di Homo sapiens in Europa di oltre 160.000 anni.

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Un palazzo dell’impero Mitanni sul fiume Tigri

(Universität Tübingen)

Le rovine di un palazzo dell’Età del Bronzo sono state scoperte dagli archeologi sulle rive del fiume Tigri, nel Kurdistan iracheno. Una scoperta sensazionale che potrebbe rivelare nuovi dettagli sul misterioso impero dei Mitanni. Sebbene i Mitanni abbiano regnato sulla Mesopotamia settentrionale e sulla Siria tra il 1500 e il 1300 a.C., la loro civiltà è poco conosciuta.

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I nuovi Patrimoni mondiali dell’umanità UNESCO 2019

Tu Ywin Taung, Bagan, Birmania (Department of Archaeology and National Museum)

La 43° sessione del Comitato per il Patrimonio dell’Umanità, in svolgimento a Baku (Azerbaigian) dal 30 Giugno al 10 Luglio, ha iscritto 29 nuovi siti nella lista dei Patrimoni mondiali dell’UNESCO. Un ulteriore sito già presente sulla lista è stato invece esteso. Le nuove iscrizioni portano a 1121 il numero dei beni protetti in 167 stati. La Cina raggiunge l’Italia per il maggior numero di siti (55). Seguono Spagna (48), Germania (46) e Francia (45).

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Una tomba a camera del II secolo a.C. a Taranto

I reperti scoperti in via Maturi, a Taranto (Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio Brindisi, Lecce e Taranto)

In occasione delle Giornate dell’archeologia, a Taranto, è stata presentata la scoperta di una tomba a camera del II secolo a.C. Al suo interno vi erano sette corpi inumati e ricchi corredi di età ellenistica: circa 150 reperti tra ceramica, coroplastica, alabastro e metalli. Il ritrovamento era avvenuto lo scorso febbraio in via Maturi.

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Il primo consumo di cannabis nella Cina del 500 a.C.

Braciere di legno con le pietre riscaldate, nella tomba M12 del cimitero di Jirzankal (Xinhua Wu)

Oggi più di 150 milioni di persone fumano regolarmente la cannabis, ma finora non era chiaro dove e quando si cominciarono ad apprezzare le proprietà psicoattive dell’erba. Una squadra diretta dagli archeologi Yang Yimin e Ren Meng dell’Accademia cinese delle scienze di Pechino, ha scoperto le prove del suo consumo nell’Asia centrale da parte dell’antica popolazione dei Sogdiani. Durante le cerimonie funerarie avrebbero bruciato la cannabis per i suoi fumi inebrianti, su un remoto altopiano di montagna circa 2500 anni fa.

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