Decifrato l’elamita lineare, la prima scrittura fonetica del mondo

“L’iscrizione B” in elamita lineare incisa su un frammento di roccia proveniente da Susa, Iran, attribuito al sovrano Puzur-Shushinak (2150-2100 a.C.), (Museo del Louvre) a sinistra; “Iscrizione K” su un vaso Gunagi in argento datato 1900-1880 a.C. (Iran), a destra (@ François Desset, Sylviane Savatier, Sciences et Avenir)

L’archeologo francese François Desset è riuscito a decifrare uno dei pochi sistemi di scrittura antichi ancora non compresi: l’elamita lineare, utilizzato tra il 2300 e il 1900 a.C. nell’odierno Iran. L’elamita lineare è di fondamentale importanza perché è la prima scrittura fonetica conosciuta nella storia, utilizza segni che rappresentano solo suoni (vocali, consonanti, sillabe) e non concetti come i geroglifici. Le poche inscrizioni sopravvissute menzionano nomi di re, regni e divinità. Desset ha impiegato quattordici anni a decifrarle.

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15 statuette scoperte a Kültepe

I reperti verranno esposti presso il Museo di Kayseri in una mostra temporanea (Türkiye Gazetesi)

Il sito archeologico di Kültepe, nella Turchia centrale, è famoso per l’eccezionale ritrovamento di migliaia di tavolette cuneiformi. Sono i resoconti del commercio dei mercanti assiri installatisi nel regno di Kanesh, a partire dal II millennio a.C. «Quest’anno – dice l’archeologo Fikri Kulakoğlu – Abbiamo trovato 15 idoli e statuette. Opere simili non si trovano da nessuna parte tranne che a Kültepe».

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Scoperte una spada e una rara bardatura dell’Età del Bronzo in Scozia

Elementi della bardatura di un cavallo. La scoperta è avvenuta il 21 giugno (Treasure Trove in Scotland)

Un cercatore amatoriale è riuscito a trovare un piccolo tesoro dell’Età del Bronzo vicino alla cittadina di Peebles, in Scozia. Mariusz Stepien, 44 anni, stava esplorando un campo insieme ad alcuni amici, quando il suo metal detector ha rilevato un oggetto che si è rivelato un antico reperto bronzo, sepolto a mezzo metro di profondità. Gli archeologi professionisti hanno poi dissotterrato una bardatura di cavallo completa e una spada datata tra il 1000 e il 900 a.C.

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Ricchi guerrieri stranieri nella Battaglia di Tollense?

Gli oggetti probabilmente contenuti nella borsa di un guerriero, nel sito Weltzin 28 (Volker Minkus)

Recenti indagini archeologiche nella valle di Tollense, in Germania, hanno portato alla luce 31 oggetti di bronzo: sarebbero l’eccezionale equipaggiamento di un guerriero dell’Età del Bronzo, morto sul campo di battaglia 3.300 anni fa. Tollense è la prima grande battaglia mai documentata in Europa, coinvolse circa 4000 uomini di cui finora sono stati trovati 140 corpi.

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La scoperta di En Esur, una “città” cananea dell’Età del Bronzo

(Assaf Peretz, Israel Antiquities Authority)

In Israele, vicino alla città di Harish, gli archeologi stanno scavando un insediamento urbano della Prima Età del Bronzo. Individuato per la prima volta negli anni ’50, era stato scavato su piccola scala nei decenni successivi. Solo oggi En Esur mostra la sua grandezza: alla fine del IV millennio a.C. era uno dei maggiori centri della regione cananea.

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Un palazzo dell’impero Mitanni sul fiume Tigri

(Universität Tübingen)

Le rovine di un palazzo dell’Età del Bronzo sono state scoperte dagli archeologi sulle rive del fiume Tigri, nel Kurdistan iracheno. Una scoperta sensazionale che potrebbe rivelare nuovi dettagli sul misterioso impero dei Mitanni. Sebbene i Mitanni abbiano regnato sulla Mesopotamia settentrionale e sulla Siria tra il 1500 e il 1300 a.C., la loro civiltà è poco conosciuta.

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Oppio nella brocca antica

La brocca e la testa del seme del papavero da oppio, vagamente simile (Università di York)

Gli scienziati dell’Università di York hanno scoperto tracce di oppiacei all’interno di una brocca di 3.500 anni fa. È la prima volta che si ottengono prove chimiche affidabili del papavero da oppio in questo particolare vaso antico: «Siamo riusciti a trovare tracce di un alcaloide dell’oppio chiamato papaverina», ha affermato la dottoressa Rachel Smith. La brocca, conservata al British Museum, era rimasta sigillata sin dalla Tarda Età del Bronzo e conteneva ancora residui di olio vegetale.

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Una rete di fortificazioni militari dell’Età del Bronzo scoperta in Siria

Qal'at al-Rahiyya hama syria età bronzo
Vista, verso Est, del muro settentrionale a Qal’at al-Rahiyya (M.-O. Rousset mission Marges arides)

Un’eccezionale rete militare dell’Età del Bronzo Medio (II millennio a.C.), completa di fortezze e torri, è stata scoperta nel Nord della Siria da missione archeologica franco-siriana.

La struttura, eccezionale per la sua estensione, fu eretta per proteggere le aree urbane e le terre circostanti. È la prima volta che in questo territorio viene scoperto un sistema fortificato così esteso.

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Quanto la cultura di Jamna trasformò gli europei

Scheletro di Jamna in una sepoltura nelle steppe russe (XVodolazx/Wikimedia Commons)
Scheletro di Jamna in una sepoltura nelle steppe russe (XVodolazx/Wikimedia Commons)

La rivista scientifica Science riporta un nuovo studio del DNA che dimostra l’enorme impatto degli Jamna, una civiltà dell’Età del Bronzo, sulla popolazione europea.

Gli Jamna furono una popolazione proveniente dalle steppe euroasiatiche, abili cavalieri e parlavano probabilmente il proto-indoeuropeo. Secondo la ricerca, una loro migrazione di quasi soli uomini nell’Europa centrale circa 5.000 anni fa, avrebbe lasciato un segno sul genoma degli odierni europei.

«Sembra che gli uomini andarono in guerra, con cavalli e carri», dice Mattias Jakobsson, autore a capo dello studio e genetista della popolazione presso l’Università di Uppsala in Svezia.

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Scoperto un bottino di armi dell’Età del Bronzo in Scozia

(GUARD Archaeology)
(GUARD Archaeology)

In un sito preistorico della Scozia, nei pressi dell’odierna città di Carnoustie, gli archeologi hanno fatto una rara scoperta: una punta di lancia di bronzo decorata in oro, risalente alla Tarda Età del Bronzo.

L’arma era stata scoperta durante un’ispezione archeologica su un terreno che doveva diventare un campo da calcio.

La punta di lancia si trovava di fianco a una spada di bronzo, a una spilla e a una guaina. Nell’intero sito, che comprende anche i resti di case, sono stati trovati numerosi altri reperti preistorici.

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Scoperta a Cipro una delle più grandi tombe della Tarda Età del Bronzo

Vaso con disegni di pesci (Peter M. Fischer)
Vaso con disegni di pesci (Peter M. Fischer)

Una tomba contenente un tesoro di scarabei egizi, diademi, beni di lusso esotici, perle e orecchini in oro è stata scoperta nel sito dell’Età del Bronzo di Hala Sultan Tekke, sull’isola di Cipro.

Gli oggetti d’oro e gli oltre 100 vasi di ceramica riccamente ornati, rinvenuti nella tomba e in una fossa per le offerte funerarie, attestano l’importanza di Cipro come centro di commerci, con collegamenti che si estendevano fino alla Svezia.

Hala Sultan Tekke fu un’importante città dal 1.600 al 1.150 a.C. Gli archeologi dell’Università di Göteborg hanno scoperto una delle più grandi tombe della Tarda Età del Bronzo mai trovate a Cipro.

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Scoperta una ruota di 3.000 anni nella ‘Pompei della Gran Bretagna’

(Cambridge Archaeological Unit)
(Cambridge Archaeological Unit)

La più grande e la meglio conservata ruota dell’Età del bronzo mai scoperta in Gran Bretagna, è emersa da un sito chiamato la ‘Pompei britannica’. Fatta di assi di quercia, risale tra il 1.100 e l’800 a.C. circa.

«Il sito è una sorpresa continua ma, se me lo chiedete, una ruota perfettamente conservata è l’ultima cosa che mi aspettavo di trovare», dice il direttore del sito Mark Knight, della Cambridge university archaeology unit. «In questo sito, tendono a spuntare degli oggetti mai visti altrove, dunque è certamente possibile che potremmo trovare un’altra ruota persino migliore». Continua a leggere “Scoperta una ruota di 3.000 anni nella ‘Pompei della Gran Bretagna’”