16 tombe di sommi sacerdoti e dignitari scoperte a Tuna El-Gebel

(DPA, Abaca)

Le tombe di importanti funzionari e sacerdoti del dio Thot del periodo Tardo sono state trovate ad Al-Ghoreifa, nel sito archeologico di Tuna el-Gebel. È la prima scoperta archeologica in Egitto del 2020. Gli scavi a Tuna el-Gebel, che era la necropoli della città di Khemenu (odierna el-Ashmunein) sono alla terza stagione, e ogni anno vengono scoperte nuove tombe.

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Una spada anatolica del 3.000 a.C.

Padre Serafino Jamourlian e Vittoria Dall’Armellina mostrano la spada conservata nel museo dell’isola (Andrea Avezzù)

L’archeologa Vittoria Dall’Armellina, dell’Università di Ca’ Foscari, ha scoperto un’antichissima spada nel Museo di San Lazzaro degli Armeni a Venezia. L’arma era stata erroneamente collocata in una vetrina con oggetti di epoca medievale. La spada invece è molto simile alle spade più antiche del mondo, risalenti a circa cinquemila anni fa, rinvenute nel Palazzo Reale di Arslantepe in Turchia.

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Scoperto un sarcofago del VI secolo a.C. nel Foro Romano: è la tomba di Romolo?

(Parco archeologico del Colosseo)

Una eccezionale camera sotterranea è stata scoperta a Roma, dove sorgevano l’antica piazza del Comizio e l’edificio della Curia. Al suo interno vi era un sarcofago in tufo lungo circa 1,40 metri, associato a un elemento circolare, probabilmente un altare. Il sarcofago era stato scavato nel tufo del Campidoglio e dovrebbe pertanto risalire al VI sec. a.C. L’incredibile ipotesi è che potrebbe essere il sepolcro di Romolo, fondatore della città di Roma.

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Due ciondoli greci scoperti ad Asso in Turchia

(Anadolu Agency)

Gli scavi nel sito archeologico di Asso hanno portato alla luce due elaborati pendenti intagliati nell’osso. Risalirebbero al IV secolo a.C. e mostrano una figura umana e una animale. Asso fu una città portuale greca molto importante nell’antichità. Fra i suoi celebri ospiti si annoverano Aristotele, Senocrate e Paolo di Tarso.

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La top 10 delle scoperte bibliche del 2019

(Shutterstock)

La rivista Live Science ha selezionato le dieci scoperte più importanti dell’anno legate alla Bibbia. Israele e i suoi vicini sono un ricco terreno archeologico. Non passa quasi mai un mese senza che uno scavo non porti un superficie un pezzo della millenaria storia umana. L’anno scorso non ha fatto eccezione: gli archeologi hanno scoperto nuovi mosaici, altari, chiese e villaggi legati agli antichi testi ebraici e biblici. Hanno anche trovato nuovi segreti nei testi stessi. Ecco alcune delle scoperte bibliche più intriganti del 2019.

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La top 10 delle più grandi scoperte archeologiche del 2019

(Mohamed Megahed)

È difficile stilare un elenco delle dieci scoperte più importanti dell’anno. Dalle ricche tombe in Egitto all’incredibile storia della donna scriba, dai nuovi affreschi romani ai sacrifici e alle misteriose offerte precolombiane, ecco una selezione dell’anno 2019.

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La Domus di Orione a Pompei apparteneva a un agrimensore?

Mosaico con la presunta rappresentazione di una groma (Politecnico di Milano)

Due mosaici recentemente rinvenuti nella domus di Orione, a Pompei, hanno fatto ipotizzare che il proprietario fosse un gromatico romano, un tecnico esperto di topografia e misurazioni. Uno studio del Parco Archeologico di Pompei e del Politecnico di Milano ha identificato un mosaico con la groma – lo strumento degli agrimensori – e un mosaico con un disegno tecnico.

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Scoperte 143 nuove linee di Nazca

Geoglifo umanoide, lungo 4 metri, scoperto dall’IBM Watson Machine Learning Community Edition (Università di Yamagata)

Oltre 140 nuovi geoglifi noti come linee di Nazca sono stati trovati nel deserto del sud del Perù. Queste misteriose e antiche figure di uomini, animali e oggetti sarebbero state create tra il 100 a.C. e il 300 d.C. e sono così grandi che molte di loro possono essere identificate solo dal cielo. La scoperta è frutto di uno studio dell’Università giapponese di Yamagata iniziato nel 2004. Tra i geoglifi scoperti uno, di forma umanoide, è stato trovato grazie all’uso di un software dell’IBM.

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Le officine dei costruttori delle tombe dei faraoni scoperte a Luxor

(Ministero delle Antichità d’Egitto)

Uno scavo archeologico in Egitto ha portato alla luce un complesso di officine nella Valle dei Re, nei pressi dell’antica Tebe. I numerosi ritrovamenti – due anelli d’argento, lamine d’oro e centinaia tra perline e ceramiche – provano che questa “area industriale” producesse gioielli, mobili e oggetti per le tombe della famiglia reale durante la XVIII dinastia. Le ricerche, dirette dal famoso egittologo Zahi Hawass, hanno interessato anche la tomba KV 65.

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Ricchi guerrieri stranieri nella Battaglia di Tollense?

Gli oggetti probabilmente contenuti nella borsa di un guerriero, nel sito Weltzin 28 (Volker Minkus)

Recenti indagini archeologiche nella valle di Tollense, in Germania, hanno portato alla luce 31 oggetti di bronzo: sarebbero l’eccezionale equipaggiamento di un guerriero dell’Età del Bronzo, morto sul campo di battaglia 3.300 anni fa. Tollense è la prima grande battaglia mai documentata in Europa, coinvolse circa 4000 uomini di cui finora sono stati trovati 140 corpi.

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Scoperte 30 bare antiche nella necropoli di Luxor

(Ministro delle Antichità d’Egitto)

Trenta bare intatte, sigillate e dipinte, appartenute a un gruppo di sacerdoti e sacerdotesse della XXII dinastia, sono state rinvenute nella necropoli di el-Assasif, presso l’antica città di Tebe, oggi Luxor. «È il primo grande deposito di bare umane mai scoperto dalla fine del XIX secolo», ha dichiarato il ministro delle antichità egiziano Khaled El-Enany. A distanza di 3000 anni, le bare mostrano ancora i loro eccezionali colori e le iscrizioni geroglifiche.

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Ritrovata la biga – non antica – di Morgantina

(Carabinieri del comando provinciale di Catania)

I carabinieri del comando provinciale di Catania hanno recuperato una statua di bronzo rubata nel 2017 nel cimitero monumentale della città. La statua è moderna, prodotta all’inizio del ‘900 dalla fonderia Chiurazzi. Era una copia della biga di marmo realizzata nel 1788 da Francesco Antonio Franzoni, che a sua volta aveva integrato due pezzi originali romani del I secolo d.C. (il cavallo di destra e la cassa). I carabinieri hanno arrestato gli autori del furto e altri componenti della banda prima che potessero venderla al mercato nero.

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