L’ISIS distrugge anche il tempio di Bel a Palmira

(UNOSAT)
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Secondo un’agenzia delle Nazioni Unite, un’immagine satellitare conferma la distruzione del tempio di Bel a Palmira, in Siria, da parte dell’ISIS.

Il capo delle antichità siriano aveva ipotizzato che il Tempio di Bel fosse ancora in piedi, nonostante le voci di una grande esplosione nel fine settimana.

Gli analisti di Unosat (l’OSNU, Operazione Satellitare delle Nazioni Unite) hanno però confermato che l’edificio principale è stato ridotto in macerie, oltre a una serie di colonne accanto a esso.

Il tempio venne consacrato nel 32 d.C. e costituiva il centro della vita religiosa palmirena. Era infatti dedicato alla divinità mesopotamica Bel, che a Palmira veniva venerata in una triade insieme al dio della luna Aglibol e al dio del sole Yarhibol. Le sue rovine erano considerate tra le meglio conservate a Palmira.

Il tempio di Bel (wikimedia)
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(Reuters)
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(AFP)
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L’ISIS aveva conquistato il sito, patrimonio dell’UNESCO, lo scorso maggio.

«Sfortunatamente, le immagini che abbiamo ottenuto mostrano proprio che l’edificio principale del tempio è stato distrutto», dice Einar Bjorgo, manager di Unosat.

L’UNESCO considerava il Tempio di Bel – il grande santuario degli dei di Palmira – uno dei più importanti edifici religiosi del I secolo d.C. in Oriente.

Maamoun Abdul Karim, capo del Dipartimento Siriano delle Antichità e dei Musei, ha detto che la sua distruzione è stata una “catastrofe”.

«Mi sento molto triste e sono molto pessimista per il futuro di Palmira. Sono sicuro che in futuro avremo altre cattive immagini perché questa gente è ignorante, sono dei veri criminali. Non rispettano nessuna immagine, nessuna identità delle persone».

Abdul Karim aveva detto lunedì che c’era stata una grande esplosione nel Tempio di Bel, ma che riteneva che la maggior parte del sito fosse intatta.

Il giornalista Jim Muir, della BBC, ha riferito che il tempio è circondato da un alto muro di cinta, e l’intero sito di Palmira è controllato dall’ISIS, perciò per i testimoni all’esterno è difficile verificare cosa succede senza mettersi a rischio.

(BBC)
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L’ISIS ha già demolito diversi siti pre-islamici in Iraq con l’accusa di essere simboli dell’idolatria.

La vendita dei reperti è peraltro una delle loro maggiori fonti di finanziamento. Non è neanche da escludere che alcune distruzioni siano state effettuate per farsi pubblicità.

Fortunatamente, a Palmira le autorità avevano già rimosso centinaia di statue e reperti a inizio anno.

La scorsa settimana, l’ISIS aveva distrutto il Tempio di Baalshamin e recentemente decapitato l’archeologo Khaled al-Asaad.

In questi mesi, le forze del governo siriano hanno cercato di cacciare l’ISIS da Palmira, e ci sono stati violenti combattimenti nelle città vicine.

(Reuters)
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BBC

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