La Domus della tartaruga: una ricca casa di Pompei

L’ultima campagna di scavo presso le terme Stabiane di Pompei ha portato alla luce le vestigia di una opulenta domus, presso il cui ingresso è stato trovato un curioso carapace di testuggine femmina. Il sito si trova in via dell’Abbondanza, e per qualche motivo venne rasa al suolo dai Romani stessi, che estesero le terme adiacenti già esistenti e costruirono alcune botteghe. Tra i reperti più affascinanti figurano un prezioso mosaico, una maschera di terracotta, due frammenti di muro affrescato e addirittura l’offerta di fondazione. La testuggine arrivò molto dopo, quando la villa era già stata distrutta e parte della bottega sovrastante era crollata in seguito al terremoto del 62 d.C. Non riuscì a partorire e forse fu questo il motivo del suo decesso.

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La scoperta della stanza degli schiavi a Pompei getta luce sulla vera vita romana

(@Parco archeologico di Pompei)

In un sobborgo dell’antica città romana di Pompei è stata scoperta una stanza perfettamente intatta, abitata da schiavi. È falso dire che sono stati scoperti tre letti e il timone di un carro intatti. È vero invece che gli archeologi hanno fatto un lavoro straordinario per ricostruirli con dei calchi di gesso partendo dalle cavità lasciate nella roccia vulcanica (cinerite). Un vaso da notte, anfore e una cassa in legno contenente oggetti in metallo e tessuto sono gli altri elementi che occupavano l’angusto alloggio della grande villa suburbana a Civita Giuliana, circa 700 metri a nord-ovest dalle mura di Pompei. In questa villa erano stati scoperti in precedenza una stalla con tre cavalli, un carro cerimoniale e i resti di due vittime dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., forse un padrone e un suo schiavo.

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La tomba di Marcus Venerius Secundio a Pompei, un ex schiavo diventato sacerdote di Augusto

(Cesare Abbate/ANSA)

L’ultimo eccezionale ritrovamento a Pompei è la sepoltura di Marco Venerio, un ex schiavo pubblico e custode del tempio di Venere, divenuto in tarda età un sacerdote Augustale. La sua tomba risale agli ultimi decenni di vita della città (I secolo d.C.). Reca la sua epigrafe e conserva pitture di piante verdi su sfondo blu. I suoi resti si sono mummificati, capelli e un orecchio sono ancora visibili. La tomba si trova presso la necropoli di Porta Sarno, a est di Pompei.

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Una carrozza da cerimonia nella Villa del Sauro Bardato a Pompei

(@ Luigi Spina)

Poco al di fuori delle mura di Pompei, gli archeologi hanno fatto una scoperta unica in Italia. Per la prima volta è stato trovato un pilento, una carrozza a quattro ruote utilizzata dalle matrone romane nei giorni di festa, come ai matrimoni. Il veicolo è quasi integro, miracolosamente sfuggito agli scavi clandestini. Si trovava nel portico di una villa dove nel 2018 in una stalla erano emersi i resti di 3 cavalli (di cui uno riccamente bardato) e gli scheletri di due uomini l’anno scorso.

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Il bancone di un “bar” a Pompei interamente affrescato

(Luigi Spina)

Un nuovo scavo a Pompei ha portato alla luce un thermopolium, una sorta di “bar” che serviva pasti veloci e bevande calde o fredde. Le eleganti decorazioni mostrano alcuni dei cibi che si potevano acquistare nel locale. La scoperta era stata fatta l’anno scorso, col ritrovamento dell’ingresso e del bancone affrescato da una ninfa marina. Lo scavo di quest’anno ha invece riguardato il resto dell’ambiente. Il termopolio si apriva su una piazzetta molto frequentata dai pompeiani: qui vi erano anche una fontana e la cosiddetta Taverna dei gladiatori combattenti rinvenuta nel 2019.

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Trovati due abitanti di Pompei nella Villa del Sauro Bardato

I calchi in gesso dei due pompeiani (Luigi Spina/Parco Archeologico/EPA)

Lo scavo di ​​una grande villa alla periferia di Pompei ha restituito gli scheletri di due uomini, morti insieme mentre si riparavano dalla catastrofica eruzione del Vesuvio avvenuta il giorno prima, il 24 ottobre del 79 d.C. È possibile che i due uomini fossero uno schiavo e il suo padrone. Massimo Osanna, direttore del parco ad interim, ha dichiarato: «È uno scavo importantissimo, restituisce al patrimonio una villa suburbana meravigliosa, ma anche scoperte toccanti di grande emotività e impatto». Gli scavi stanno interessando un sito che in passato è stato gravemente rovinato dai tombaroli.

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La Domus di Orione a Pompei apparteneva a un agrimensore?

Mosaico con la presunta rappresentazione di una groma (Politecnico di Milano)

Due mosaici recentemente rinvenuti nella domus di Orione, a Pompei, hanno fatto ipotizzare che il proprietario fosse un gromatico romano, un tecnico esperto di topografia e misurazioni. Uno studio del Parco Archeologico di Pompei e del Politecnico di Milano ha identificato un mosaico con la groma – lo strumento degli agrimensori – e un mosaico con un disegno tecnico.

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Una nuova tecnica per leggere i papiri di Ercolano?

Uno dei rotoli di Ercolano studiati (Diamond Light Source, Digital Restoration Initiative, University of Kentucky)

Una squadra di ricercatori sta mettendo a punto un’intelligenza artificiale forse in grado di leggere l’unica biblioteca intatta conosciuta dell’antichità. Il progetto si basa su algoritmi e radiografie a raggi X che in futuro potrebbero leggere le centinaia di rotoli ancora intatti. Provengono dalla raffinata biblioteca della Villa dei Papiri di Ercolano, ritenuta di proprietà del suocero di Giulio Cesare e seppellita per secoli dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.

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L’affresco dei gladiatori combattenti a Pompei

(MiBACT)

Un nuovo eccezionale affresco è stato portato alla luce nell’antico sito di Pompei. La scena mostra un combattimento tra un mirmillone e un trace, due tipologie di gladiatori distinti da armature differenti e classici avversari nelle lotte gladiatorie. L’affresco si trovava nel sottoscala di una taverna, probabilmente frequentata dai gladiatori, che forniva alloggi al piano superiore.

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Un eccezionale affresco di Narciso a Pompei

(Parco Archeologico di Pompei)

Nella domus dove pochi mesi fa era stato rinvenuto il quadretto di Leda e il cigno, è stato scoperto uno splendido affresco del mito di Narciso. Il dipinto si trova nell’atrio della lussuosa casa, a fianco delle figure di menadi e satiri. Narciso è raffigurato secondo l’iconografia classica, nell’atto di specchiarsi nell’acqua, rapito dalla sua immagine.

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Il cavallo del comandante Romano vicino a Pompei

Il cavallo del comandante Romano (ANSA/Cesare Abbate)

Un eccezionale cavallo di razza è emerso dagli scavi di una sontuosa villa Romana, vicino a Pompei. La cosiddetta Tenuta del Sauro Bardato, conservata in maniera eccezionale, apparteneva certamente a un comandante o a un altissimo magistrato militare. Dei tre cavalli rinvenuti, uno era già bardato con ricchi finimenti in ferro e bronzo, ma non poté sfuggire all’eruzione perché ancora legato alla stalla.

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