Un enorme gatto tra le nuove linee di Nazca

(Jhony Islas/AP)

Il deserto del Perù meridionale, ricoperto secoli fa con centinaia di disegni – tra cui un colibrì, una scimmia, un’orca, forse pure un astronauta – ha svelato la forma di un enorme gatto. La linea felina è emersa durante i lavori per migliorare l’accesso a una collina da dove si possono ammirare molti di questi geoglifi. Risale all’epoca dei Paracas, tra il 200 e il 100 a.C., prima della civiltà Nazca.

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Scoperte 143 nuove linee di Nazca

Geoglifo umanoide, lungo 4 metri, scoperto dall’IBM Watson Machine Learning Community Edition (Università di Yamagata)

Oltre 140 nuovi geoglifi noti come linee di Nazca sono stati trovati nel deserto del sud del Perù. Queste misteriose e antiche figure di uomini, animali e oggetti sarebbero state create tra il 100 a.C. e il 300 d.C. e sono così grandi che molte di loro possono essere identificate solo dal cielo. La scoperta è frutto di uno studio dell’Università giapponese di Yamagata iniziato nel 2004. Tra i geoglifi scoperti uno, di forma umanoide, è stato trovato grazie all’uso di un software dell’IBM.

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Un recinto sacro della civiltà Wari

(Proyecto Arqueológico Valle de Lambayeque)

Nel nord del Perù, nel sito di Huaca Santa Rosa, gli archeologi hanno portato alla luce un recinto cerimoniale a forma di “D” della cultura Wari. Il ritrovamento dimostra l’espansione dei Wari durante l’VIII secolo d.C. Originari del sud del paese, raggiunsero il nord fino alla valle di Lambayeque, soppiantando la cultura Moche ormai in declino.

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Sacrifici umani e la tomba di un orafo Sican scoperti in Perù

Brocca Huaco Rey Go Matsumoto perù sican lambayeque
Brocca di tipo Huaco Rey (Go Matsumoto, Yamagata University)

La squadra diretta dall’archeologo giapponese Go Matsumoto ha scoperto in Perù i resti di almeno nove individui, probabilmente sacrificati, e la tomba di un orafo con ancora all’interno ben 24 brocche funerarie.

Tutti gli individui appartenevano alla cultura Lambayeque (o Sicán), e sono stati datati tra il 950 e il 1100 d.C. circa. Si trovavano in punti diversi nel Complesso Archeologico di Sicán, presso il Santuario Storico del Bosco di Pómac, sulla costa settentrionale del Perù.

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Huaca Prieta in Perù datato a 15.000 anni fa

Huaca Prieta perù
Huaca Prieta (Tom Dillehay)

Sulla costa del Perù, una spedizione archeologica ha scoperto dei resti antichi che hanno radicalmente cambiato la datazione di un’importante struttura cerimoniale chiamata Huaca Prieta.

Finora era infatti noto solo l’imponente tumulo di terra costruito circa 7.800 anni fa, ma un nuovo studio ha trovato nelle sue profondità una bella sorpresa: utensili di pietra, ossa animali e residui di piante lasciati da alcuni dei primi americani quasi 15.000 anni fa.

Ciò rende Huaca Prieta uno dei siti archeologici più antichi delle Americhe, e suggerisce che i primi migranti della regione potrebbero essersi mossi sorprendentemente lentamente lungo la costa.

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Un nuovo geoglifo di forma animale scoperto a Nazca

Il nuovo geoglifo scoperto (Masato Sakai, Università di Yamagata)
Il nuovo geoglifo scoperto (Masato Sakai, Università di Yamagata)

Un nuovo geoglifo lungo 30 metri, che potrebbe rappresentare un animale immaginario o mitico, è stato trovato nella Pampa de Majuelos, nel sud-est del Perù. Il ritrovamento è merito di Masato Sakai, dell’Università di Yamagata (Giappone), che dirige le ricerche nel deserto peruviano di Nazca insieme al suo collega Jorge Olano.

La parte sinistra della figura mostra una testa con la lingua lunga, mentre la parte destra, che sembra presentare macchie e sporgenze, potrebbe essere il corpo e le zampe. «Il disegno non sembra una figura presa dalla realtà, ma dall’immaginazione», sostiene Sakai. Continua a leggere “Un nuovo geoglifo di forma animale scoperto a Nazca”

In una mummia dell’XI secolo dei geni resistenti ai moderni antibiotici

A destra, la mummia analizzata (Maria Gloria Roselli/Museum of Anthropology and Ethnology of the University of Florence)
A destra, la mummia analizzata (Gino Fornaciari. Maria Gloria Roselli/Museum of Anthropology and Ethnology of the University of Florence)

Alcuni geni resistenti a dei moderni antibiotici sono stati trovati nel colon e nelle feci di una mummia dell’XI secolo d.C., secoli prima dell’introduzione degli stessi antibiotici.

La scoperta suggerisce che le mutazioni di questi geni avvennero naturalmente nei batteri di 1000 anni fa, e non sono necessariamente correlati all’abuso di antibiotici.

La ricerca, pubblicata su PlosOne, è stata effettuata da un team internazionale di scienziati sul microbioma (il patrimonio genetico) dei resti di una ragazza sulle Ande, mummificatasi naturalmente grazie al clima freddo. Continua a leggere “In una mummia dell’XI secolo dei geni resistenti ai moderni antibiotici”

Scoperti 24 nuovi geoglifi a Nazca

Alcuni dei nuovi geoglifi evidenziati al computer (University of Yamagata)
Alcuni dei nuovi geoglifi evidenziati al computer (University of Yamagata)

Il team di ricercatori dell’Istituto di Nasca dell’Università giapponese di Yamagata, ha scoperto 24 nuovi geoglifi in Perù, durante il rilevamento topografico condotto tra dicembre 2014 e febbraio 2015.

I geoglifi sono quasi invisibili in superficie. Il team ha avuto bisogno di analizzarli con uno scanner tridimensionale per identificare le immagini a terra. Il risultato sono 24 nuovi geoglifi di animali, alcuni dei quali probabilmente raffigurano dei lama. L’ultimo anno, il team aveva scoperto 17 geoglifi simili nell’area adiacente e perciò ora è chiaro che si tratta di 41 geoglifi animali concentrati in un’area specifica. Continua a leggere “Scoperti 24 nuovi geoglifi a Nazca”

Tombe piene di mummie in Perù

In Perù sono state studiate dozzine di tombe contenenti ciascuna fino a 40 mummie. Situate su piccole colline intorno al sito di Tenahaha, finora sono state scavate sette tombe contenenti almeno 171 mummie.

“I morti, probabilmente alcune migliaia, dominavano sui vivi”, ha scritto l’archeologo Justin Jennings, curatore del Royal Ontario Museum di Toronto, nel suo nuovo libro “Tenahaha and the Wari State: A View of the Middle Horizon from the Cotahuasi Valley” (University of Alabama Press, 2015).

(Willy Yépez Álvarez)
(Willy Yépez Álvarez)

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