Una carrozza da cerimonia nella Villa del Sauro Bardato a Pompei

(@ Luigi Spina)

Poco al di fuori delle mura di Pompei, gli archeologi hanno fatto una scoperta unica in Italia. Per la prima volta è stato trovato un pilento, una carrozza a quattro ruote utilizzata dalle matrone romane nei giorni di festa, come ai matrimoni. Il veicolo è quasi integro, miracolosamente sfuggito agli scavi clandestini. Si trovava nel portico di una villa dove nel 2018 in una stalla erano emersi i resti di 3 cavalli (di cui uno riccamente bardato) e gli scheletri di due uomini l’anno scorso.

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Il bancone di un “bar” a Pompei interamente affrescato

(Luigi Spina)

Un nuovo scavo a Pompei ha portato alla luce un thermopolium, una sorta di “bar” che serviva pasti veloci e bevande calde o fredde. Le eleganti decorazioni mostrano alcuni dei cibi che si potevano acquistare nel locale. La scoperta era stata fatta l’anno scorso, col ritrovamento dell’ingresso e del bancone affrescato da una ninfa marina. Lo scavo di quest’anno ha invece riguardato il resto dell’ambiente. Il termopolio si apriva su una piazzetta molto frequentata dai pompeiani: qui vi erano anche una fontana e la cosiddetta Taverna dei gladiatori combattenti rinvenuta nel 2019.

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Trovati due abitanti di Pompei nella Villa del Sauro Bardato

I calchi in gesso dei due pompeiani (Luigi Spina/Parco Archeologico/EPA)

Lo scavo di ​​una grande villa alla periferia di Pompei ha restituito gli scheletri di due uomini, morti insieme mentre si riparavano dalla catastrofica eruzione del Vesuvio avvenuta il giorno prima, il 24 ottobre del 79 d.C. È possibile che i due uomini fossero uno schiavo e il suo padrone. Massimo Osanna, direttore del parco ad interim, ha dichiarato: «È uno scavo importantissimo, restituisce al patrimonio una villa suburbana meravigliosa, ma anche scoperte toccanti di grande emotività e impatto». Gli scavi stanno interessando un sito che in passato è stato gravemente rovinato dai tombaroli.

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Scoperta l’armatura di un legionario romano a Teutoburgo

(Rebekka Kuiter © Varusschlacht im Osnabrücker Land)

Un’armatura romana quasi completa è stata scoperta dagli archeologi presso l’antico campo di battaglia di Teutoburgo in Germania, nell’odierna Kalkriese. Si tratta di una “lorica segmentata”, un famoso tipo di corazza a fasce metalliche. Apparteneva a un legionario che forse fu sacrificato in un rituale dai guerrieri germanici dopo il combattimento. La battaglia della foresta di Teutoburgo del 9 d.C. fu una delle più gravi sconfitte militari dell’Impero romano.

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Un santuario romano dedicato ad Apollo in provincia di Siena

(Jacopo Tabolli)

La campagna di scavi a San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, ha portato alla luce un santuario dedicato al dio Apollo. Si trova accanto alle famose terme già conosciute nell’antichità, sin dall’epoca etrusca. Il santuario risale al periodo imperiale romano, quando il sito si chiamava Fontis clusinii.

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Tre navi Romane in una miniera in Serbia?

(Parco archeologico di Viminacium)

I minatori di carbone in Serbia hanno fatto una scoperta inaspettata: tre navi probabilmente romane, sepolte nel fango di un antico letto del Danubio da almeno 1.300 anni. La più grande è una nave fluviale a fondo piatto lunga 15 metri. Due barche più piccole, ciascuna ricavata scavando un unico tronco d’albero, potrebbero anche essere state delle piroghe (monossili) usate dagli invasori per attraversare il fiume e attaccare la frontiera romana. La miniera di superficie di Kostolac si trova vicino all’antica città romana di Viminacium, un tempo capitale della Mesia superiore e base di un distaccamento della flotta Romana sul Danubio.

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Una fibula Romana a forma di cavallo

(Lincolnshire County Council)

Un cercatore amatoriale ha scoperto un raro manufatto romano in un campo presso il comune di Leasingham, in Inghilterra. Il 48enne Jason Price, veterano delle forze armate, stava cercando col metal detector quando si è imbattuto in una elaborata spilla colorata. La fibula ha la forma realistica di un cavallo, mostra finimenti molto dettagliati ed è in ottime condizioni.

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Il sarcofago di Romolo sarebbe un monumento funerario postumo

Particolare della cassa in tufo con base circolare accanto (Parco archeologico del Colosseo)

La cosiddetta “tomba di Romolo”, riscoperta nel Foro Romano dopo oltre un secolo, non sarebbe la vera tomba di Romolo. Secondo la direttrice del Parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, si tratta di “un monumento funerario realizzato dopo la morte di Romolo, per celebrarne il culto e la memoria”. La camera sotterranea era stata scavata 120 anni fa da Giacomo Boni, ma poi se ne erano perse le tracce.

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Scoperto un sarcofago del VI secolo a.C. nel Foro Romano: è la tomba di Romolo?

(Parco archeologico del Colosseo)

Una eccezionale camera sotterranea è stata scoperta a Roma, dove sorgevano l’antica piazza del Comizio e l’edificio della Curia. Al suo interno vi era un sarcofago in tufo lungo circa 1,40 metri, associato a un elemento circolare, probabilmente un altare. Il sarcofago era stato scavato nel tufo del Campidoglio e dovrebbe pertanto risalire al VI sec. a.C. L’incredibile ipotesi è che potrebbe essere il sepolcro di Romolo, fondatore della città di Roma.

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La Domus di Orione a Pompei apparteneva a un agrimensore?

Mosaico con la presunta rappresentazione di una groma (Politecnico di Milano)

Due mosaici recentemente rinvenuti nella domus di Orione, a Pompei, hanno fatto ipotizzare che il proprietario fosse un gromatico romano, un tecnico esperto di topografia e misurazioni. Uno studio del Parco Archeologico di Pompei e del Politecnico di Milano ha identificato un mosaico con la groma – lo strumento degli agrimensori – e un mosaico con un disegno tecnico.

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Una nuova tecnica per leggere i papiri di Ercolano?

Uno dei rotoli di Ercolano studiati (Diamond Light Source, Digital Restoration Initiative, University of Kentucky)

Una squadra di ricercatori sta mettendo a punto un’intelligenza artificiale forse in grado di leggere l’unica biblioteca intatta conosciuta dell’antichità. Il progetto si basa su algoritmi e radiografie a raggi X che in futuro potrebbero leggere le centinaia di rotoli ancora intatti. Provengono dalla raffinata biblioteca della Villa dei Papiri di Ercolano, ritenuta di proprietà del suocero di Giulio Cesare e seppellita per secoli dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.

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L’affresco dei gladiatori combattenti a Pompei

(MiBACT)

Un nuovo eccezionale affresco è stato portato alla luce nell’antico sito di Pompei. La scena mostra un combattimento tra un mirmillone e un trace, due tipologie di gladiatori distinti da armature differenti e classici avversari nelle lotte gladiatorie. L’affresco si trovava nel sottoscala di una taverna, probabilmente frequentata dai gladiatori, che forniva alloggi al piano superiore.

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