Un carico di tegole romane

(Sebastià Munar / Consell de Mallorca)

Gli archeologi subacquei hanno scoperto i resti di una nave commerciale del I-II secolo d.C. nelle acque di Maiorca, in Spagna. Il carico – tegole e altri materiali da costruzione – non arrivò mai a destinazione poiché probabilmente la nave venne sorpresa da una tempesta e si schiantò sugli scogli vicino alla costa.

(Sebastià Munar / Consell de Mallorca)

Il ritrovamento è avvenuto a nord dell’isola di Maiorca, tra Cala Castell e il porto di Pollença, grazie al progetto Carta Arqueológica Subacuática che il Consiglio Insulare di Maiorca ha fatto partire nel 2018. Uno dei responsabili, l’archeologo subacqueo e storico Sebastià Munar aveva spiegato che Maiorca era stata scelta come come punto di partenza per la sua posizione privilegiata, al centro delle rotte marittime dell’antichità. In caso di tempo sfavorevole, le sue acque erano pericolose e i naufragi più frequenti. Il relitto scoperto è il primo con questo tipo di carico ad essere documentato sull’isola.

«I resti archeologici si trovano a 15 metri di profondità su un fondale di sabbia e posidonie, lungo le alte scogliere della Sierra de Tramontana», spiega a National Geographic Munar. «È probabile che la nave romana sia stata sorpresa da una tempesta. Ci fu un qualche tipo di problema e finì per schiantarsi sugli scogli della costa». Finora gli archeologi hanno scoperto solo i resti del carico ma, dice Munar, “gli elementi in legno della nave potrebbero essere ancora sepolti sotto la sabbia e le piante marine”. Le tegole sono molto caratteristiche del mondo romano ed erano piatte o curve. «I Romani combinavano questi due tipi di tegole per costruire i tetti degli edifici», afferma Munar.

Dove andava la nave romana e dov’era destinato il carico? Era una nave di cabotaggio, ovvero si muoveva lungo la costa senza entrare in acque profonde? Al momento ci sono molte incognite: «Sappiamo solo da fonti orali che in questa zona della costa c’erano stati alcuni ritrovamenti archeologici. Dovremo effettuare nuove indagini e studiare attentamente il materiale», dice Munar. «Come raccomandato dalla Convenzione dell’UNESCO sulla protezione del patrimonio culturale subacqueo, daremo la priorità alla conservazione in situ dei reperti archeologici. Il Consiglio di Maiorca e la Guardia Civil hanno preparato un piano di sorveglianza per garantire la conservazione dei resti e prevenire possibili saccheggi».

(Sebastià Munar / Consell de Mallorca)
(Sebastià Munar / Consell de Mallorca)
(Sebastià Munar / Consell de Mallorca)
(Sebastià Munar / Consell de Mallorca)

Oltre al carico romano, la squadra ha anche scoperto i resti di un’imbarcazione moderna e una gran quantità di frammenti di ceramica sparsi in 20 siti.

(IBEAM. Instituto Balear de Estudios en Arqueología Marítima)

National Geographic

Consiglio Insulare di Maiorca

Diario de Mallorca

El Mundo

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