
In Egitto è stata scoperta una necropoli precedentemente sconosciuta, intatta da millenni. Risale al Periodo tardo dell’Egitto (672-332 a.C.) e alla dinastia tolemaica (332-30 a.C.), e contiene almeno 8 tombe, ciascuna con più sarcofagi.
Il complesso tombale sotterraneo si trova a soli sei chilometri da Tuna el-Gebel, la necropoli della città egizia di Khmun, centro del culto del dio Thot. Il complesso ha un gran numero di pozzi funerari, e al suo interno vi sono diverse tombe familiari.

«Avremo bisogno di almeno cinque anni di lavoro», ha detto il ministro delle antichità Kaled el-Enany. «Questo è solo l’inizio di una nuova scoperta». Gli scavi, iniziati alla fine dello scorso anno, sono diretti da Mostafa Waziri, segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità. La squadra stava studiando la parte già nota di un cimitero del 15° nomo (distretto) dell’antico Alto Egitto.
Djehuty-Irdy-Es
Di particolare rilievo è la tomba appartenente a un gran sacerdote di Thot, l’antico dio egizio (solitamente rappresentato con la testa di ibis) della scrittura, della sapienza, del giudizio dei morti e delle formule divine e magiche. Il sacerdote, identificato dai geroglifici sui vasi canopi come Djehuty-Irdy-Es, ricevette anche il titolo di “Uno dei Grandi Cinque”, riservato al più anziano dei sacerdoti di Thot. La mummia stessa mostrava un alto rango, in quanto ornata da un collare di bronzo raffigurante la dea Nut mentre spiega le ali per la protezione dei defunti nell’aldilà. Sulla mummia sono state trovate anche preziose perline blu e rosse, lamine di bronzo dorato, due occhi di bronzo decorati con avorio e cristallo e quattro amuleti di pietre semipreziose. Uno dei geroglifici correlati alla mummia recita: “Felice anno nuovo”.
Hersa-Essei
Hersa-Essei era un altro gran sacerdote del dio Thot sepolto nella necropoli. In totale, nella sua tomba sono state trovate 13 sepolture e circa 1.000 ushabti – delle statuette di faience che raffiguravano servi o seguaci, collocati nelle tombe egizie per accompagnare il defunto nell’aldilà. Vi erano inoltre quattro vasi canopici in alabastro, coi coperchi raffiguranti le teste dei quattro Figli del dio Horo. Sono in buone condizioni e conservano ancora gli organi del sacerdote mummificato.
Un’altra tomba conserva ciò che si pensa fosse un gruppo familiare. Oltre a grandi sarcofagi di diverse forme e dimensioni, vi erano altri ushabti coi nomi dei loro proprietari, altri sacerdoti.






In totale, sono 40 i sarcofagi dissotterrati dalle 8 tombe trovate nel complesso. Cos’altro rimanga da scavare è da vedere, ma la scoperta è già spettacolare – l’anno scorso era stata trovata una tomba con almeno 17 mummie a Tuna el-Gebel. Il ritrovamento sembra anche confermare la connessione della regione col dio Thot: qui infatti erano già stati rinvenute migliaia di babbuini e ibis mummificati – animali sacri a Thot. Il Ministero spera che le continue scoperte contribuiranno a rafforzare il turismo dell’Egitto. «Presto aggiungeremo una nuova attrazione archeologica al Medio Egitto», ha detto el-Enany.





Spero che sappiano conservare tutte queste nuove scoperte ben al sicuro come gli altri reperti che già posseggono, visto che negli ultimi disordini in Egitto per poco non andava rovinato il loro importantissimo museo. Del resto, c’è da temere che cinque anni ancora di ricerche tranquille e continue non ci saranno…Ormai la Turchia sta per scatenare un conflitto con la futura aggressione alla Grecia e questo porterà la guerra nel Medio Oriente, la reazione della Russia, e ciò che ne conseguirà.
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