
La scorsa settimana, un archeologo ha annunciato la scoperta della tomba di Aristotele a Stagira, un’antica città dove il filosofo greco visse gran parte della sua vita.
Tuttavia, diversi altri archeologi sostengono che ci sono ben poche prove che quella sia veramente la tomba di Aristotele, ed è probabile che non ci sia modo di confermarlo.
Lo stesso Konstantinos Sismanidis, l’archeologo che ha scoperto la tomba in questione, ha detto alla stampa di non essere certo dell’attribuzione della tomba ad Aristotele.

Le ceneri di Aristotele
Ora in pensione, Sismanidis ha annunciato la possibile scoperta della tomba di Aristotele in uno studio presentato recentemente al Congresso mondiale “Aristotele 2.400 Anni”, che segna la nascita del filosofo avvenuta appunto 2.400 anni fa. La tomba, dice, è un piccolo edificio con un altare e un pavimento di marmo. Questa costruzione si trova accanto a una struttura più grande, semicircolare, che forse serviva come luogo di raduno per le persone della città.
«È un edificio pubblico, e venne costruito nel periodo di Alessandro Magno», scrive Sismanidis nel sommario della sua presentazione. Aristotele – che si occupava di numerose materie tra cui logica, metafisica, etica, poesia e biologia – era il precettore di Alessandro.
Sebbene le fonti storiche dicano che Aristotele morì sull’isola di Eubea nel 322 a.C., Sismanidis fa notare che le copie arabe di un testo dello storico Claudio Tolomeo (100-170 d.C. circa) dicono che le ceneri di Aristotele furono portate a Stagira (o Stageira), dove furono interrate in un edificio costruito in suo onore.
Nessun resto umano o iscrizione che menzioni Aristotele è stato scoperto nella tomba di Stagira. Sismanidis aveva scoperto l’edificio nel 1996, e scavò in quel sito per oltre 20 anni. Pubblicherà le sue scoperte nel prossimo autunno in più libri.




Reazioni scettiche
Dopo l’annuncio di settimana scorsa, i media di tutto il mondo hanno riportato la scoperta della presunta tomba. Tuttavia, gli archeologi contattati da Live Science hanno espresso diversi dubbi sul ritrovamento.
«Sarei scettico, specialmente dopo la cosiddetta scoperta della tomba di Alessandro ad Anfipoli», dice R. Angus Smith, professore della Brock University di Saint Catharines (Canada), che scava in Grecia. «Sarebbe fantastico se fosse vero, ma non ho visto prove che possano convincermi che ci sia un legame».
Nel settembre del 2014, alcuni archeologi e molti giornali avevano ipotizzato che una tomba scoperta ad Anfipoli, nella Macedonia greca, appartenesse ad Alessandro Magno. Le indagini archeologiche scoprirono però delle prove, tra cui un’iscrizione, che la tomba apparteneva probabilmente a un amico del re macedone, Efestione (vedi: La tomba di Anfipoli era per Efestione?).
«Che la tomba trovata da Sismanidis a Stagira sia quella di Aristotele è una teoria plausibile ma non dimostrabile, come peraltro lo stesso archeologo greco ammette», dice Jerome Pollitt, docente di storia dell’arte all’Università di Yale. «A meno che non si trovi un’iscrizione, lo stato delle cose probabilmente non cambierà».
Spencer Pope, archeologo della canadese McMaster University, ha commentato che «mentre la tomba di Stagira risale all’epoca di Aristotele e possiede una monumentalità apparentemente adatta all’antico filosofo, sono necessarie altre prove per darne un’attribuzione convincente».
Forse la reazione più forte contro l’annuncio di Sismanidis è arrivato da Edith Hall, professoressa del Centro per gli Studi Ellenici alla King’s College London.
«Chiamatemi cinica, ma l’archeologo Kostas Sismanidis ha davvero trovato un singolo straccio di prova che la tomba scavata nell’antica Stageira, tanto tempo fa nel 1996, contenga i resti di Aristotele?», ha scritto in un post sul suo blog. «Rilasciare questa informazione nell’anniversario del 2.400 anno dalla nascita di Aristotele mi sembra troppo una coincidenza», ha aggiunto.
Sismanidis non è il primo archeologo che dica di aver trovato la tomba di Aristotele, fa notare Hall. Nel 1891, Charles Waldstein, archeologo della Scuola Americana di Archeologia ad Atene, aveva scavato una tomba nel sito di Eretria che disse appartenere ad Aristotele. Waldstein sosteneva di aver scoperto degli stili per scrivere, un busto del filosofo e un’iscrizione col nome di Aristotele. «La ‘tomba di Aristotele’ di Waldstein è molto più vicina al luogo dove le fonti antiche dicono che sia morto il filosofo», scrive Hall.


Uno a favore
Sebbene la maggior parte degli archeologi contattati da Live Science sia scettica, un ricercatore ha invece supportato la teoria: «È molto probabile che sia la tomba di Aristotele», ha detto Elizabeth Kosmetatou, professoressa di storia antica dell’Università dell’Illinois.
Kosmetatou ha detto a Live Science di aver sentito che l’edificio scoperto da Sismanidis contiene delle tegole del tetto con incise delle lettere greche. Furono prodotte in una bottega reale di ceramiche a Pella, la capitale dell’antica Macedonia. Quelle lettere forse indicavano che la tomba e la struttura accanto fossero degli edifici pubblici, possibilmente finanziati dalla città o dal regno di Macedonia.
Claudio Tolomeo affermava che la tomba di Aristotele divenne un punto centrale della città di Stagira. Secondo Kosmetatou, probabilmente in quest’area si tenevano i raduni pubblici: la struttura semicircolare dietro la tomba sarebbe stata un buon posto per tali incontri o altri eventi pubblici. «È probabilmente attendibile», dice Kosmetatou riguardo la fonte antica, aggiungendo che solo perché il resoconto di Tolomeo sia sopravvissuto solamente in arabo, non vuol dire che non sia esatto.
E comunque, anche Kosmetatou dice che non c’è modo di essere sicuri che sia stata scoperta la tomba di Aristotele. «Non abbiamo la macchina del tempo per andarlo ad appurare», dice.

Un servizio di Greek Reporter:
Seconda riga: “Stagira, un’antica città dove il filosofo greco visse gran parte della sua vita”. In realtà Aristotele a Stagira non ha trascorso gran parte della sua vita, ma ci è soltanto nato, rimanendovi solo per i suoi primi 16/17 anni.
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