La più antica iscrizione ebraica

L'iscrizione è scritta con inchiostro su argilla (AFP-University of Haifa)

È stata decifrata un’iscrizione datata al 1000 a.C. e scoperta 18 mesi fa a Khirbet Qeiyafa (conosciuta come fortezza di Elah), vicino a Emek Ha’ela (Israele), nella valle di Elah – dove secondo la Bibbia Davide sconfisse Golia.

Sarebbero le prime scritte in lingua ebraica finora conosciute nonchè una prova dell’esistenza del regno di Israele.

Il frammento di ceramica presenta cinque linee di testo in lingua proto-cananea, usata da ebrei, filistei e altri popolazioni della regione.

L’iscrizione venne velocamente datata, ma il suo linguaggio è rimasto incerto fino a quando il professore Gershon Galil, dell’Università di Haifa, non ha dimostrato che è un’antica forma di ebraico – contenente radici tipiche dell’ebraico ma non delle altre lingue semitiche.

E aggiunge che sia le parole sia i concetti usati erano specifici per la la società e il linguaggio ebraici, non per altre popolazioni della regione.

Il testo riflette comandamenti biblici su come gli israeliti si dovessero comportare con gli estranei e coi membri bisognosi della società, come orfani, schiavi e vedove.

Galil continua: “Nel suo contenuto l’iscrizione è simile alle Scritture bibliche, ma è chiaro che non è stata copiata da alcun testo biblico”.

“Usa i verbi che erano caratteristici degli ebrei, come asah [fece], avad [lavorò], che venivano usati raramente nelle altre lingue regionali. Parole particolari che compaiono nel testo, come almanah [vedova], sono specifiche per gli ebrei, [mentre queste] sono scritte in modo diverso nelle altre lingue”.

“Il contenuto stesso non era familiare a tutte le culture della regione a parte la società ebraica: [questa] iscrizione fornisce elementi sociali simili a quelli trovati nelle profezie bibliche e [sono] molto diverse dalle profezie scritte da altre culture, che presuppongono la glorificazione degli dei e si prendendono cura dei loro bisogni fisici”.

Secondo altri esperti, però, non sarebbe possibile stabilire che il testo sia antico ebraico o un’altra lingua locale.

Le iscrizioni (University of Haifa)

Galil dice poi che la complessa natura del testo e le strutture scoperte in quel sito confutano le teorie secondo cui il regno di Israele (allora governato da re Davide) non esisteva nel X secolo a.C.

E sostiene anche che il manufatto provi l’esistenza dell’ebraico come lingua scritta già dal X secolo a.C. Ciò confuterebbe anche la corrente teoria per la quale la Bibbia non potesse esser stata scritta prima del VI secolo a.C. perchè la scrittura ebraica fino ad allora non esisteva.

“Si può ora affermare che [molto ragionevolmente] durante il X secolo a.C., durante il regno di re Davide, ci fossero scribi in Israele che erano capaci di scrivere testi letterari e complesse storiografie come il libro dei Giudici e i libri di Samuele”, dice Galil.

Inoltre, l’iscrizione è stata trovata in un una piccola città dell’antica Giudea, una comunità periferica; perciò, se addirittura esistevano scribi pure laggiù, la scrittura ebraica era probabilmente sufficientemente sviluppata per gestire un testo complesso come la Bibbia.

Ecco la traduzione del testo:

1: Non dovresti far[lo], ma venerare il [Signore].

2: Giudica gli schia[vi] e le vedo[ve], giudica gli orfa[ni]

3: [e] gli estranei. “Aiuta” (plead, perora una causa a favore di)  i neonati / “aiuta” i pove[ri e]

4: le vedove. “Riporta” (rehabilitate, riabilita) [i poveri] alle mani del re.

5: Proteggi i pove[ri e] gli schiavi / [supp]orta gli estranei.

Qui un video della CBN.

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