
Nel 1955 l’archeologo dilettante Albert Miller scoprì nella sua proprietà in Pennsylvania – chiamata Meadowcroft – delle tracce riconducibili ai nativi americani. Passarono 18 anni prima che gli archeologi ci dessero un’occhiata, ma quando lo fecero scoprirono prove di insediamenti paleoindiani.
Sebbene i primi abitanti delle Americhe appartengano “ufficialmente” alla cultura Clovis, datata a circa 12000 anni fa, diversi manufatti trovati a Meadowcroft sono vecchi di 16000 anni.
Il direttore del sito, David Scofield, fa peraltro notare che il luogo è incompatibile con la teoria secondo cui la migrazione umana arrivò dall’Asia, passò per l’Alaska e scese lungo la costa occidentale.
Secondo l’archeologo Dennis Stanford, le persone migrarono su entrambi i lati del continente e i primi abitanti di Meadowcroft provenirono dall’Europa attraversando l’Atlantico – forse spinti dalla caccia ad animali come le foche.
Il sito è stato scavato per 2/3 ed è stato usato per secoli. All’interno sono stati dissotterrati più di 20000 manufatti, tra cui strumenti di pietra e osso, ceramiche, punte di lancia e proiettili, oltre a centinaia di migliaia di resti animali e di piante.
Scofield sostiene che si tratti del più antico insediamento umano del Nord America. In verità ci sono altri siti a contendersi questo primato, tra cui le grotte di Paesly e il sito di Topper. Qui c’è una lista completa.



