La Domus della tartaruga: una ricca casa di Pompei

L’ultima campagna di scavo presso le terme Stabiane di Pompei ha portato alla luce le vestigia di una opulenta domus, presso il cui ingresso è stato trovato un curioso carapace di testuggine femmina. Il sito si trova in via dell’Abbondanza, e per qualche motivo venne rasa al suolo dai Romani stessi, che estesero le terme adiacenti già esistenti e costruirono alcune botteghe. Tra i reperti più affascinanti figurano un prezioso mosaico, una maschera di terracotta, due frammenti di muro affrescato e addirittura l’offerta di fondazione. La testuggine arrivò molto dopo, quando la villa era già stata distrutta e parte della bottega sovrastante era crollata in seguito al terremoto del 62 d.C. Non riuscì a partorire e forse fu questo il motivo del suo decesso.

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Scoperta l’offerta votiva per la dea Atena ad Elea: elmi, scudo e ceramiche “sacre”

L’elmo greco calcidico scoperto a Elea (Velia) (@ Ministero della Cultura)

Gli archeologi italiani hanno effettuato un’altra eccezionale scoperta. Nella polis greca di Elea, oggi in Campania, è stata rinvenuta intatta l’offerta votiva che i Greci fecero alla fondazione della città. Vi sono una ceramica a vernice nera con l’iscrizione IPH (“sacro”), un elmo greco di tipo calcidico, un elmo etrusco a calotta di tipo Negau e uno scudo. Erano in una camera costruita sotto il tempio della dea Atena sull’acropoli. I Greci fondarono questa città dopo la battaglia navale di Alalia (in Corsica) avvenuta tra il 541 e il 535 a.C. In quell’occasione, una coalizione tra Etruschi e Cartaginesi li attaccò: i Greci resistettero ma rimasero senza navi da guerra e dovettero fuggire; gli Etruschi riuscirono a estrometterli dal Mediterraneo occidentale ma la loro potenza era in declino.

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La scoperta della stanza degli schiavi a Pompei getta luce sulla vera vita romana

(@Parco archeologico di Pompei)

In un sobborgo dell’antica città romana di Pompei è stata scoperta una stanza perfettamente intatta, abitata da schiavi. È falso dire che sono stati scoperti tre letti e il timone di un carro intatti. È vero invece che gli archeologi hanno fatto un lavoro straordinario per ricostruirli con dei calchi di gesso partendo dalle cavità lasciate nella roccia vulcanica (cinerite). Un vaso da notte, anfore e una cassa in legno contenente oggetti in metallo e tessuto sono gli altri elementi che occupavano l’angusto alloggio della grande villa suburbana a Civita Giuliana, circa 700 metri a nord-ovest dalle mura di Pompei. In questa villa erano stati scoperti in precedenza una stalla con tre cavalli, un carro cerimoniale e i resti di due vittime dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., forse un padrone e un suo schiavo.

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La tomba di Marcus Venerius Secundio a Pompei, un ex schiavo diventato sacerdote di Augusto

(Cesare Abbate/ANSA)

L’ultimo eccezionale ritrovamento a Pompei è la sepoltura di Marco Venerio, un ex schiavo pubblico e custode del tempio di Venere, divenuto in tarda età un sacerdote Augustale. La sua tomba risale agli ultimi decenni di vita della città (I secolo d.C.). Reca la sua epigrafe e conserva pitture di piante verdi su sfondo blu. I suoi resti si sono mummificati, capelli e un orecchio sono ancora visibili. La tomba si trova presso la necropoli di Porta Sarno, a est di Pompei.

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I resti di 9 Neanderthal scoperti nella grotta Guattari (Latina)

(Ministero della cultura)

Gli archeologi italiani hanno portato alla luce le ossa di nove individui di Neanderthal in provincia di Latina (Lazio). Il sito è la grotta Guattari, sul monte Circeo, già nota per il ritrovamento nel 1939 di altri due Neanderthal. È possibile che alcuni fossero stati cacciati e sbranati dalle iene. L’archeologo Francesco Di Mario, direttore dello scavo, ha dichiarato: «Sono tutti individui adulti tranne forse uno giovane». Sette uomini, una donna e forse un ragazzo: otto di loro vissero tra i 50 e i 68 mila anni fa e uno, il più antico, tra i 100 e i 90 mila anni fa.

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Una carrozza da cerimonia nella Villa del Sauro Bardato a Pompei

(@ Luigi Spina)

Poco al di fuori delle mura di Pompei, gli archeologi hanno fatto una scoperta unica in Italia. Per la prima volta è stato trovato un pilento, una carrozza a quattro ruote utilizzata dalle matrone romane nei giorni di festa, come ai matrimoni. Il veicolo è quasi integro, miracolosamente sfuggito agli scavi clandestini. Si trovava nel portico di una villa dove nel 2018 in una stalla erano emersi i resti di 3 cavalli (di cui uno riccamente bardato) e gli scheletri di due uomini l’anno scorso.

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Un santuario romano dedicato ad Apollo in provincia di Siena

(Jacopo Tabolli)

La campagna di scavi a San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, ha portato alla luce un santuario dedicato al dio Apollo. Si trova accanto alle famose terme già conosciute nell’antichità, sin dall’epoca etrusca. Il santuario risale al periodo imperiale romano, quando il sito si chiamava Fontis clusinii.

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Il sarcofago di Romolo sarebbe un monumento funerario postumo

Particolare della cassa in tufo con base circolare accanto (Parco archeologico del Colosseo)

La cosiddetta “tomba di Romolo”, riscoperta nel Foro Romano dopo oltre un secolo, non sarebbe la vera tomba di Romolo. Secondo la direttrice del Parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, si tratta di “un monumento funerario realizzato dopo la morte di Romolo, per celebrarne il culto e la memoria”. La camera sotterranea era stata scavata 120 anni fa da Giacomo Boni, ma poi se ne erano perse le tracce.

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Scoperto un sarcofago del VI secolo a.C. nel Foro Romano: è la tomba di Romolo?

(Parco archeologico del Colosseo)

Una eccezionale camera sotterranea è stata scoperta a Roma, dove sorgevano l’antica piazza del Comizio e l’edificio della Curia. Al suo interno vi era un sarcofago in tufo lungo circa 1,40 metri, associato a un elemento circolare, probabilmente un altare. Il sarcofago era stato scavato nel tufo del Campidoglio e dovrebbe pertanto risalire al VI sec. a.C. L’incredibile ipotesi è che potrebbe essere il sepolcro di Romolo, fondatore della città di Roma.

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Ritrovata la biga – non antica – di Morgantina

(Carabinieri del comando provinciale di Catania)

I carabinieri del comando provinciale di Catania hanno recuperato una statua di bronzo rubata nel 2017 nel cimitero monumentale della città. La statua è moderna, prodotta all’inizio del ‘900 dalla fonderia Chiurazzi. Era una copia della biga di marmo realizzata nel 1788 da Francesco Antonio Franzoni, che a sua volta aveva integrato due pezzi originali romani del I secolo d.C. (il cavallo di destra e la cassa). I carabinieri hanno arrestato gli autori del furto e altri componenti della banda prima che potessero venderla al mercato nero.

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Una nuova tecnica per leggere i papiri di Ercolano?

Uno dei rotoli di Ercolano studiati (Diamond Light Source, Digital Restoration Initiative, University of Kentucky)

Una squadra di ricercatori sta mettendo a punto un’intelligenza artificiale forse in grado di leggere l’unica biblioteca intatta conosciuta dell’antichità. Il progetto si basa su algoritmi e radiografie a raggi X che in futuro potrebbero leggere le centinaia di rotoli ancora intatti. Provengono dalla raffinata biblioteca della Villa dei Papiri di Ercolano, ritenuta di proprietà del suocero di Giulio Cesare e seppellita per secoli dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.

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L’affresco dei gladiatori combattenti a Pompei

(MiBACT)

Un nuovo eccezionale affresco è stato portato alla luce nell’antico sito di Pompei. La scena mostra un combattimento tra un mirmillone e un trace, due tipologie di gladiatori distinti da armature differenti e classici avversari nelle lotte gladiatorie. L’affresco si trovava nel sottoscala di una taverna, probabilmente frequentata dai gladiatori, che forniva alloggi al piano superiore.

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