Riscoperto l’anfiteatro romano di Mastaura

L’anfiteatro di Mastaura

Gli archeologi in Turchia stanno scavando i resti di una “magnifica” arena di epoca romana, dove circa 15.000 spettatori applaudivano e si godevano i combattimenti dei gladiatori e le lotte con gli animali selvatici. L’anfiteatro era stato individuato nel 1837 dall’esploratore britannico William John Hamilton, ma il sito fu dimenticato e nel corso dei secoli venne ricoperto dalla vegetazione. «La maggior parte dell’anfiteatro si trova sottoterra e la parte visibile è in gran parte coperta da arbusti e alberi selvatici», dice Sedat Akkurnaz, direttore dello scavo. Le parti più esterne si sono sgretolate, ma si possono ancora vedere file di sedili, l’arena centrale e i muri di sostegno. L’edificio risale al III secolo d.C.: si trovava sulle colline dell’antica città di Mastaura, nella Turchia occidentale.

Nell’agosto 2020, l’archeologo turco Sedat Akkurnaz ha ritrovato le rovine dell’anfiteatro di Mastaura non lontano da un villaggio moderno. Si tratta di una riscoperta, poiché l’edificio era già stato individuato nel 1837 dall’esploratore britannico William John Hamilton, che pubblicò il ritrovamento nel 1842 nel libro ‘Researches in Asia Minor, Pontus and Armenia‘.

A circa un miglio (1,6 km) dal paese troviamo alcune antiche mura e sottostrutture a volta, sepolte nel fogliame […]. Smontai qui da cavallo e, passando per un arco, mi trovai in un recinto circolare (l’arena, ndr), occupato da alberi, la cui estensione non superava di molto i 100 piedi (30 metri) di diametro; probabilmente era un teatro o un anfiteatro.

Researches in Asia Minor, Pontus and Armenia, Vol. I, p. 531

Il libro ebbe però poca diffusione, il paese vicino venne abbandonato (gli abitanti si trasferirono a Nazilli) e il luogo venne infine dimenticato per quasi due secoli.

Il sito prima della rimozione della vegetazione (Mehmet Umut Tuncer/Aydın Provincial Director of Culture and Tourism)
Studio del sito (Mehmet Umut Tuncer/Aydın Provincial Director of Culture and Tourism)
(Mehmet Umut Tuncer/Aydın Provincial Director of Culture and Tourism)
Gli archeologi puliscono il terreno (Mehmet Umut Tuncer/Aydın Provincial Director of Culture and Tourism)

Nuovi anfiteatri

L’elenco dei nuovi anfiteatri dell’impero Romano continua incredibilmente a crescere: nel 2015 a Porcuna (Spagna) e Volterra (Italia), nel 2017 a Ituci (Spagna) e ora quello di Mastaura. Se i primi due sono stati scoperti casualmente, Ituci mediante l’ortofotografia, per Mastaura è bastato seguire le indicazioni di Hamilton. L’archeologo Sedat Akkurnaz ha semplicemente esplorato i dintorni del moderno villaggio di Mastaura, individuando rapidamente le strutture a volta a cui si riferiva Hamilton. La campagna 2021 è cominciata lo scorso marzo con la rimozione della vegetazione, seguita dalla messa in sicurezza di alcuni muri pericolanti e l’indagine col georadar. Gli scavi non sono ancora previsti.

Spettatori da tutta la provincia

L’edificio ha un diametro di circa 100 metri nel suo asse principale, con pareti alte 15 metri e forse 25 in origine, mentre l’arena dovrebbe misurare 40×30 metri. Akkurnaz ritiene che potesse ospitare circa 15.000-20.000 spettatori, molto più della popolazione di Mastaura dell’epoca. Probabilmente questo anfiteatro era stato progettato per ospitare anche gli spettatori di tutte le città circostanti (Afrodisia, Mileto, Priene, Magnesia, Efeso, ecc.). Le dimensioni sembrano quelle dell’anfiteatro di Tarragona, che aveva una capienza di 14.000 spettatori. Molte delle strutture esterne sono crollate nel corso degli anni, ma rimangono ancora alcune file di sedili e vari muri di sostegno. C’erano sale d’attesa per i gladiatori e sale di intrattenimento private. «Non esiste un anfiteatro simile in Anatolia e nell’area circostante, ed è l’unico che sia sopravvissuto così bene», ha detto Akkurnaz. Più precisamente, nella provincia romana dell’Asia (parte occidentale dell’Anatolia) c’erano almeno gli anfiteatri di Pergamo e Cizico, ma oggi ne rimangono pochissimi resti.

(Pen News)

(Pen News)
Sedat Akkurnaz insieme agli altri archeologi (Mehmet Umut Tuncer/Aydın Provincial Director of Culture and Tourism)
Gli archi esterni ancora in piedi (Mehmet Umut Tuncer/Aydın Provincial Director of Culture and Tourism)
(Mehmet Umut Tuncer/Aydın Provincial Director of Culture and Tourism)
(Mehmet Umut Tuncer/Aydın Provincial Director of Culture and Tourism)

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