
Dopo la straordinaria scoperta dell’anno scorso di oltre 100 bare, gli archaeologi egiziani hanno fatto nuovi ritrovamenti in un altro punto della necropoli di Saqqara, il cimitero della città di Menfi. Il tempio (già noto) accanto alla piramide del faraone Teti (2345-2323 a.C.), apparteneva a una moglie finora sconosciuta: Neit. Inoltre vicino alla piramide, la squadra diretta dall’egittologo Zahi Hawass ha anche trovato 52 pozzi funerari contenenti i resti di persone della XVIII e XIX dinastie d’Egitto (1550-1186 a.C.). Finora sono state trovate 50 bare di legno, un rotolo del Libro dei Morti, statuette, giochi da tavolo, maschere funerarie, barchette di legno rituali e una splendida stele di pietra.

Il tempio di Neit
Hawass ha spiegato che i primi scavi nel sito, accanto alla piramide di Teti (primo faraone della VI dinastia dell’Antico Regno che governò l’Egitto dal 2323 al 2291 a.C. circa), erano cominciati nel 2010. «Ma non avevamo trovato un nome per dirci a chi appartenesse», ha aggiunto. Circa un mese fa, la squadra ha trovato il nome di Neit inciso su un muro del tempio e su un obelisco vicino all’ingresso della sepoltura. «Non avevo mai sentito parlare di questa regina prima», ha detto Hawass. «Pertanto, aggiungiamo un pezzo importante alla storia egizia». Oltre al tempio di pietra, sono stati scoperti tre depositi costruiti con mattoni di fango lungo il lato sud-orientale. Qui venivano immagazzinati strumenti, provviste e offerte. La scoperta era stata preannunciata lo scorso anno da Zahi Hawass stesso, ma rimandata a questo forse per non sovrapporsi all’altra grandiosa sempre a Saqqara.



Libro dei morti
A poca distanza dal tempio di Neit, gli archeologi hanno scoperto numerosi pozzi funerari molto più recenti. Le numerose sepolture facevano probabilmente parte di un culto di adorazione di Teti, rimasto attivo per più di un millennio dopo la morte del faraone. «Queste scoperte riscriveranno la storia di questa regione, specialmente durante la XVIII e XIX dinastie del Nuovo Regno, durante le quali il re Teti era venerato, e i cittadini venivano sepolti intorno alla sua piramide». La missione ha confermato che l’ingresso alla regione di Saqqara nel Nuovo Regno avveniva attraverso quest’area. Uno degli oggetti più affascinanti trovati nei pozzi funerari è un papiro lungo 4 metri che contiene il capitolo 17 del “Libro dei morti”, un manoscritto che gli antichi Egizi usavano per guidare i defunti nell’aldilà. Il nome del proprietario del papiro, Pwkhaef, è stato trovato anche su una delle bare di legno e su quattro statuette ushabti destinate a servire i defunti nell’aldilà.


Stele di pietra calcarea
All’interno dei pozzi funerari, il team archeologico ha scoperto una stele che apparteneva a un uomo di nome Khaptah, identificato come il sorvegliante del carro militare del faraone, e sua moglie, Mwtemwia. La parte superiore della stele mostra la coppia che rende omaggio a Osiride, il dio egizio degli inferi, mentre la parte inferiore mostra la coppia seduta su sedie con i loro sei figli di fronte. Le tre figlie sono mostrate sedute e odorano i fiori di loto, mentre i tre figli sono in piedi. Gli archeologi non sono sicuri quale faraone abbia servito Khaptah. Due dei suoi figli hanno nomi della famiglia di Ramses II (che regnò dal 1279 al 1213 a.C.), quindi è possibile che vissero in quel periodo. Una delle figlie di Khaptah si chiamava Nefertari – come la moglie principale di Ramses II – mentre uno dei suoi figli si chiamava Khaemweset, come uno dei figli del faraone.

Giochi da tavolo e mummie
In uno dei pozzi c’era addirittura un grande sarcofago di pietra calcarea. Altre scoperte includono maschere funerarie, giochi da tavolo tra cui il senet, un’ascia di bronzo e statuette di Osiride e Ptah-Soker-Osiride. Vi era infine un santuario dedicato ad Anubi, il dio della mummificazione e dei cimiteri, completo di alcune sue statuette. La missione ha anche trovato quantità impressionanti di oggetti di ceramica risalenti al Nuovo Regno, che testimoniano le relazioni commerciali tra Egitto e Creta, Siria, Palestina. Per quanto riguarda le mummie, la dottoressa Sahar Selim, ne ha già studiato una di una donna, stabilendo che soffrisse di febbre mediterranea familiare, una malattia genetica che causa febbre e dolori addominali, articolari e polmonari.





















Un grande lavoro e scoperta archeologica che rende vicina una storia e civiltà lontana nel tempo. Molto bene , grazie..
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fantastico!!!
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