Scoperta la Venere di Egerszeg in Ungheria

Busto e gamba della Venere di Egerszeg (Göcsej Museum)

Gli archeologi del Museo-villaggio di Göcsej hanno trovato i frammenti di un idolo femminile di 6.500 anni. Si tratta di una statuetta di argilla della cultura di Lengyel, una cultura archaeologica del periodo neolitico centrata sul Danubio centrale. È stata chiamata “Venere di Egerszeg”, dalla città di Zalaegerszeg in Ungheria.

(György Varga/MTI)

La scoperta è frutto degli scavi di archeologia preventiva per la costruzione di una pista automobilistica. Dal 2017, il personale del museo ne monitora continuamente i lavori di sterro. Nella parte orientale dell’area, sopra il torrente Nagypáli, sono state trovate tracce di un grande insediamento della cultura Lengyel, formatasi nel V millennio a.C. Il più bel ritrovamento degli ultimi tre anni è una statuetta femminile in argilla, scoperta lo scorso 7 luglio. La sua particolarità è la meticolosa lavorazione: finora solo state portate alla luce pochissime statuette della cultura Lengyel. Tra le più note ci sono la Venere di Langenzersdorf e quella di Falkenstein, entrambe rinvenute in Austria.

Nel sito di Zalaegerszeg, gli archeologi hanno trovato anche altri reperti, utensili di pietra e frammenti di ceramica dipinti di giallo, rosso e bianco. Probabilmente la statuetta era stata deliberatamente rotta in pezzi, come rilevato in numerosi altri casi analoghi del Neolitico europeo. Il busto è allungato mentre le gambe – una grossa natica è stata trovata accanto – sono corte e prominenti: è possibile che una cerimonia religiosa dovesse propiziare la fertilità dei campi coltivati o la fecondità degli abitanti. La “Venere” sarà il pezzo forte di una mostra virtuale che comprenderà gli altri reperti preistorici scavati nella contea di Zala, prevista per l’anno prossimo sul sito del museo di Göcsej.

(Göcsej Museum)
Il retro (Göcsej Museum)
(György Varga/MTI)
(György Varga/MTI)

Hungary Today

Göcsej Museum

Busto e gamba della Venere di Egerszeg (Göcsej Museum)

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