
Il fortunato ritrovamento di una rara moneta col metal detector ha portato alla scoperta di 252 monete vichinghe. Il tesoro si trova vicino a Ribe, la città più antica della Danimarca. Furono gettate sul fondo di una palude come offerta rituale per gli dèi norreni oppure perse da un mercante, all’inizio del IX secolo, durante il regno di Goffredo di Danimarca.

La prima moneta era stata trovata dal cercatore dilettante Tommy Lybekker, lo scorso 14 agosto. Sul dritto vi era un viso con occhi spalancati, capelli irti e baffi, mentre il rovescio era inciso con un cervo o un daino davanti a un serpente. Finora erano noti solo 11 esemplari di questa moneta vichinga, coniata in Danimarca verso l’800-825 d.C. «Il giorno successivo abbiamo contattato lo scopritore della moneta, e presto è risultato che sul terreno ce n’erano molte», ha raccontato l’archeologo Morten Søvsø (Sydvestjyske Museer). Finora sono state trovate 252 monete in quella che era una palude, così ben conservate che sembrano appena coniate, ma invece hanno circa 1200 anni. Di queste, 249 mostrano la rara combinazione testa/cervo, mentre sulle altre 3 è incisa una nave vichinga con un pesce sotto la chiglia. Risalgono al regno di Goffredo di Danimarca o di un suo successore.
«Tutte le monete sono integre, non sono né rotte né forate», ha dichiarato Søvsø a National Geographic. «Erano soldi veri, Ribe aveva una sua economia monetaria. Il tesoro è un’offerta che venne fatta in una palude, probabilmente un sacrificio a un dio pagano. Agli inizi del IX secolo i Danesi erano ancora pagani e adoravano Odino, Thor e il resto degli dèi nordici. Per quanto riguarda le incisioni sulle monete, non siamo del tutto sicuri: nella parte anteriore il viso-maschera potrebbe rappresentare il re danese, ma non conosciamo il significato del cervo e del serpente sul retro. Se ne trovano in altri contesti e potrebbero essere correlati a qualche storia o mito che purtroppo sono andati perduti».





