Scoperta la città assira perduta di Mardaman

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Gli scavi di Mardaman. Nel XIII secolo a.C. l’impero assiro si estendeva su gran parte del nord della Mesopotamia e della Siria (Matthias Lang / Benjamin Glissmann, University of Tübingen eScience-Center)

92 tavolette cuneiformi hanno permesso di scoprire la città assira di Mardaman, la cui ubicazione era finora sconosciuta. Le tavolette erano state trovate l’anno scorso presso il villaggio di Bassetki, nel Kurdistan iracheno, in un sito archeologico ancora da identificare. La traduzione compiuta dalla filologa Betina Faist (Università di Heidelberg) ha confermato che si tratta di Mardaman, una capitale provinciale dell’impero assiro.

Le tavolette cuneiformi, piccole e parzialmente danneggiate, erano state scavate nell’estate del 2017: gli archeologi le avevano trovate dentro a un vaso di ceramica protetto con un rivestimento di argilla. «Potrebbero essere state nascoste in questo modo dopo che l’edificio circostante venne distrutto. È possibile che le informazioni custodite volessero essere protette e conservate per i posteri», dice Peter Pfälzner, il direttore degli scavi e professore di Archeologia del Vicino Oriente all’Università di Tubinga. Le tavolette risalgono al 1250 a.C., durante il periodo Medio-assiro, e rivelano l’antico ruolo dell’insediamento: era la sede amministrativa del governatore provinciale assiro. Sulle tavolette sono indicati il nome del governatore, Assur-nasir, i suoi compiti e le sue attività. «Improvvisamente ci siamo resi conto che stavamo portando alla luce il palazzo di un governatore assiro», racconta Pfälzner.

La storia di Mardaman (o Mardama) risale ai primi tempi della civiltà mesopotamica. La fonte più antica cita la sua distruzione intorno al 2250 a.C. da parte di Naram-Sin, il più potente sovrano dell’impero accadico. Fonti della terza dinastia di Ur (2100-2000 a.C. circa) la ritraggono come una città importante a nord del loro impero. Nel 1786 a.C. Mardaman venne conquistata da Shamshi-Adad I e inglobata nel suo regno dell’Alta Mesopotamia. Pochi anni dopo, diventò un regno indipendente sotto un sovrano hurrita chiamato Tish-ulme. Seguì un periodo di prosperità, ma in seguito la città fu distrutta dai Turukkei. «I testi cuneiformi e i nostri scavi dimostrano che non fu la fine», afferma Pfälzner. «La città continuò ad esistere e raggiunse una certa importanza quando divenne la sede del governatore assiro tra il 1250 e il 1200 a.C.». Gli archeologi dell’Università di Tubinga hanno cominciato gli scavi nel 2013. All’epoca non se ne conosceva il nome, ma l’esistenza di un sito dell’Età del Bronzo era nota grazie ad alcuni sporadici ritrovamenti, quali la famosa statua di Bassetki scoperta negli anni ’60.

(Peter Pfälzner, University of Tübingen)
(Peter Pfälzner, University of Tübingen)
Le tavolette cuneiformi (Peter Pfälzner, University of Tübingen)

Università di Tubinga

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