Scoperti un tempio e un campo da gioco aztechi a Tenochtitlán

tenochtitlan Ehecatl tempio
Il tempio di Ehécatl (Héctor Montaño, INAH)

I resti di un grande tempio azteco e di un campo per il gioco della palla sono stati scoperti a Città del Messico, vicino alla centrale piazza Zócalo. La moderna metropoli venne infatti edificata sopra l’antica capitale azteca, Tenochtitlan, conquistata dagli Spagnoli nel 1521.

Il tempio, dedicato al dio azteco del vento Ehecatl, era curiosamente di forma circolare e la sua parte superiore assomigliava forse a un serpente.

Sul campo cerimoniale per il gioco della palla è stata invece ritrovata un’offerta rituale davvero raccapricciante: un mucchio di vertebre di collo di giovani e bambini.

Resti del campo per il gioco della palla (Héctor Montaño, INAH)

Gli edifici sono stati ritrovati in una semplice strada secondaria, sul terreno di un hotel degli anni ’50, giusto dietro la cattedrale di epoca coloniale. «Grazie a queste scoperte siamo in grado di mostrare i luoghi, le posizioni e le dimensioni di ciascuna delle strutture descritte per la prima volta nelle cronache», ha dichiarato Diego Prieto, capo dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico (INAH).

Gli archeologi hanno inoltre indentificato una macabra offerta rituale di vertebre di colli umani in un mucchio appena fuori dal campo di gioco. Le vertebre erano ancora nella loro posizione anatomica, dunque erano stati interrati dei colli interi. Appartenevano a una trentina di bambini e ragazzi. «Era un’offerta associata al gioco della palla, si trovava vicino alla scalinata», ha detto l’archeologo Raul Barrera. «Le vertebre, o i colli, provenivano sicuramente da vittime sacrificate o decapitate».

Alcune degli stucchi bianchi originali sono ancora visibili su parti del tempio. Entrambi gli edifici scoperti datano almeno al 1481 d.C., quindi ai regni degli imperatori aztechi Tizoc, Ahuizotl e Montezuma II, che il conquistador Hernán Cortés avrebbe poi sconfitto durante la conquista del Messico. Prima che la situazione degenerasse, però, i due avrebbero passato del tempo proprio qui: «Le fonti storiche dicono che Cortés conobbe il Recinto Sacro di Tenochtitlan in compagnia del tlatoani (imperatore) Montezuma II, che gli fece conoscere i principali edifici e l’avrebbe fatto assistere a un gioco della palla, molto probabilmente sul campo principale», racconta l’archeologo Raúl Barrera.

(Héctor Montaño, INAH)
(Héctor Montaño, INAH)

L’edificio si sarebbe distinto per la sua forma rotonda in mezzo alle dozzine di templi quadrati che dominavano lo spazio cerimoniale più sacro degli Aztechi, prima della conquista del 1521. L’archeologo Eduardo Matos ha affermato che la parte superiore del tempio venne probabilmente costruita a forma di serpente arrotolato, con i sacerdoti che entravano da una porta simile al naso di un serpente.

Una volta terminati gli scavi, sul sito verrà costruito un museo. Città del Messico sorge sopra le rovine dell’antica capitale azteca, e secondo Matos ci sono probabilmente molte altre scoperte da fare: «Lavoriamo in questa zona da quasi 40 anni, e c’è sempre una costruzione di qualche tipo… e quindi ne approfittiamo e ce ne interessiamo».

(Héctor Montaño, INAH)
(Héctor Montaño, INAH)
(Héctor Montaño, INAH)

Reuters

INAH

National Geographic

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