Scoperta la via che Annibale utilizzò per attraversare le Alpi

Bufera di neve: Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi, di William Turner. Tate Gallery, Londra (Wikimedia)
Bufera di neve: Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi, di William Turner (Wikimedia)

Un team di scienziati della Queen’s University di Belfast ha recentemente pubblicato i risultati di uno studio che potrebbe rispondere a uno dei grandi enigmi del passato: in quale punto Annibale attraversò le Alpi?

Durante la seconda guerra punica (218 – 201 a.C.), Annibale guidò l’esercito cartaginese contro Roma. Condusse le sue truppe – oltre 30.000 uomini, 37 elefanti e più di 15.000 cavalli e muli – attraverso le Alpi per invadere l’Italia, sconfiggendo l’esercito romano più volte e nettamente. Anche se alla fine il grande generale venne sconfitto a Zama (in Africa) nel 202 a.C., questa campagna è giustamente ricordata oggi come una delle imprese militari più memorabili del mondo antico.

Possiamo dire, a posteriori, che questi eventi hanno influenzato la futura repubblica romana, e dunque la civiltà europea come la conosciamo oggi.

Le possibili vie seguite da Annibale per raggiungere l'Italia romana (Wikimedia)
Le possibili vie seguite da Annibale per raggiungere l’Italia romana (Wikimedia)

Il Colle delle Traversette

Per oltre duemila anni, storici e accademici hanno discusso su quale fu il percorso utilizzato da Annibale per attraversare le Alpi nel 218 a.C. Finora, le prove archeologiche non erano state sufficienti a stabilirlo con certezza. Tuttavia, uno studio pubblicato sulla rivista Archaeometry potrebbe fare più luce sulla questione.

Il microbiologo Chris Allen (Queen’s University di Belfast) e il suo team internazionale di colleghi, diretto dal professor Bill Mahaney (Università di York di Toronto), hanno finalmente fornito delle prove secondo le quali la via più probabilmente presa da Annibale nelle Alpi fu il Colle delle Traversette (2.950 m). Questo valico alpino venne proposto oltre mezzo secolo fa dal famoso biologo Gavin de Beer, ma l’ipotesi non era stata per la maggior parte accettata dalla comunità accademica.

Microbi punici?

Gli scienziati hanno utilizzato una combinazione di diversi metodi scientifici: la metagenomica per lo studio di comunità microbiche, la chimica ambientale, l’indagine geomorfologica e pedologica, l’analisi dei pollini e varie altre tecniche geofisiche.

Il risultato è stata la scoperta di una grande quantità di escrementi animali (probabilmente di cavalli) in uno stagno presso il Colle delle Traversette. Gli escrementi sono stati datati approssimativamente al 200 a.C., dunque molto vicino al 218 a.C. Questo è uno dei pochi stagni nell’area dove si sarebbero potuti abbeverare tutti quegli animali.

Chris Allen, dell’Institute for Global Food Security presso la Queen’s University di Belfast, ha detto: «Oltre il 70% dei microbi del letame di cavallo appartiene a un gruppo noto come Clostridia, il quale è molto stabile nel suolo – sopravvive per migliaia di anni. Abbiamo scientificamente trovato delle tracce significative di questi stessi microbi […] che risalgono precisamente all’epoca dell’invasione punica».

Ma perché Annibale scelse un passaggio difficile come le Traversette? Dice Allen: «A questo punto possiamo solo ipotizzare, ma potrebbe non aver avuto scelta. Annibale non era preoccupato solamente dell’esercito romano in quel momento. Allora, nella regione, c’erano tribù galliche, delle forze militari importanti, e Annibale potrebbe essere stato forzato a intraprendere questa via, più difficile e inaspettata, per evitare un’imboscata devastante».

La scoperta è emozionante, ma non c’è ancora la certezza che quei batteri provengano da cavalli o da uomini. L’analisi genetica sta continuando all’interno di un vasto programma microbiologico.

Foto aerea del sito (Peeter Somelar of the University of Tartu)
Foto aerea del sito (Peeter Somelar of the University of Tartu)
(Queen's University di Belfast)
(Queen’s University di Belfast)

Un’impresa leggendaria

Una delle più note leggende tramandate nelle valli piemontesi che riguardano il Monviso è proprio quella del suo attraversamento da parte di Annibale e del suo esercito, diretti a Roma. Si racconta che Annibale, addentratosi fra le gole alpine alla ricerca di un valico, avesse trovato nient’altro che aspre e dirupate pareti rocciose. Stanco di tanti impedimenti ma volendo assolutamente passare, il cartaginese sperimentò un metodo singolare ed efficace per aprirsi un varco in mezzo alla montagna impervia. Fece accatastare attorno ad una rupe che sbarrava il passaggio una gran quantità di legname e diede ordine che venisse incendiato. Quando la roccia divenne rovente, la fece inondare d’aceto. Alternò fuoco e aceto più volte finché la roccia divenne frantumabile con il piccone, e lui poté passare assieme all’esercito e alla sua sete di conquista.

Dal colle lato Italia (Roby1454, gulliver.it)
Dal colle lato Italia (Roby1454, gulliver.it)
Annibale attraversa le Alpi su un elefante (Nicolas Pussin)
Annibale attraversa le Alpi su un elefante (Nicolas Pussin)

Queen’s University di Belfast

Phys.org

Archaeometry

4 pensieri su “Scoperta la via che Annibale utilizzò per attraversare le Alpi

  1. VIAREGGIO 06/04/2016 12.26 :
    SI , POETELLA , QUESTA LEGGENDA DELL’ACETO SI ERA GIA’ SENTITA IN UNA TRASMISSIONE DI ALBERTO ANGELA..MA RICORDIAMOCI ANCHE CHE IN OGNI LEGGENDA C’E’ SEMPRE UN FONDO DI VERITA ‘…CMQ MENO MALE CHE QUANDO FU VICINO A ROMA ESITO’.. ALTRIMENTI CHISSA’ CHE FINE AVREBBE FATTO ROMA ..
    BRUNO DA VIAREGGIO

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  2. Buon giorno sono Cornaglia Ferdinando di Torino ,ho letto l’articolo sulle ricerche dei biologi Mahanei e Chris Allen.(ero già a conoscenza da alcuni anni di questa scoperta).sono un grande appassionato dell’argomento,a suo tempo mi sono recato sul colle delle Traversette per constatarne la difficolta’ del percorso.avrei piacere di sapere se ci sono ulteriori sviluppi in merito a queste ricerche.e conoscere il punto esatto in cui pare Annibale abbia bivaccato(sito dei carotaggi del terreno.)
    Grazie per l’attenzione cordiali saluti.
    Cornaglia ferdinando

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