Una parete dipinta, databile a circa 4.300 anni fa, è stata scoperta dai ricercatori in una tomba posizionata a soli 300 metri dalla Grande Piramide di Giza.
L’opera ritrae scene di vita quotidiana, con barche che navigano nel Nilo, uomini a caccia di uccelli e un uomo, il cui nome è Perseneb, ritratto con la moglie e il cane. La tomba nella quale è stato ritrovato il dipinto fa parte di un gruppo di sepolture destinate a personaggi di vari ranghi sociali, appartenenti all’Antico Regno d’Egitto (tra il 2.649 e il 2.150 a.C.), coeve delle piramidi di Giza.


La tomba sarebbe stata costruita tra il 2.450 e il 2.350 a.C., alla metà o alla fine della V dinastia.
Sebbene la tomba fosse stata scoperta in origine nel 19º secolo, è solo con il recente restauro condotto dagli archeologi dell’Istituto di Studi Orientali dell’Accademia russa delle scienze che la parete dipinta è stata rivelata.
Nonostante solo il 30% della tomba si sia conservato, i ricercatori sono stati in grado di ricreare le scene che mancavano: “Nessuna delle scene è andata completamente perduta. Le tracce rimanenti permettono una ricostruzione dell’intera composizione”, ha dichiarato Maksim Lebedev, docente presso l’Università Statale Russa delle Scienze Umane.





La parete mostra scene agricole come la semina e l’aratura, una scena di caccia agli uccelli in una palude, e anche alcune navi mentre salpano sul Nilo verso sud.
Altre sezioni raffigurano invece Perseneb, sua moglie e quello che sembra essere il suo cane.




Non si sa esattamente chi fosse Perseneb, tuttavia le iscrizioni lo definiscono sacerdote e sovrintendente. Nella tomba vi sono tre stanze – una per le offerte, una centrale e una camera funeraria – e 11 statue sparse che raffigurano lui e la sua famiglia. Tombe di questa tipologia venivano solitamente create per individui importanti.

