Possibili tracce di commercio in Alaska prima di Colombo

Alcuni manufatti di bronzo scoperti in una casa di oltre 1.000 anni fa in Alaska, suggeriscono l’esistenza di un commercio tra l’Asia dell’Est e l’America secoli prima dei viaggi di Cristoforo Colombo. Gli archeologi hanno trovato i reperti nel sito di “Rising Whale”, a Cape Espenberg.

“Possiamo notare delle interazioni, seppur indirette, con le cosiddette ‘grandi civiltà’ di Cina, Corea o Jacuzia”, dice Owen Mason, ricercatore presso l’Università del Colorado e parte del team di scavo.

(University of Colorado)
(University of Colorado)

(Jeremy Foin, UC Davis)
(Jeremy Foin, UC Davis)

Bronzo e ossidiana

Le scoperte di Rising Whale includono due manufatti di bronzo, uno dei quali era forse una fibbia o un gancio. Ha un pezzo di cuoio che è stato datato al radiocarbonio al 600 d.C. (verranno effettuati altri test). L’altro oggetto di bronzo potrebbe essere stato un fischietto.

In quell’epoca, la lavorazione del bronzo non era sviluppata in Alaska, perciò gli archeologi ritengono che i manufatti sarebbero stati prodotti nell’Asia dell’Est e scambiati, fino ad arrivare in Alaska.

Dentro la casa, inoltre, i ricercatori hanno trovato i resti di manufatti di ossidiana: secondo la loro composizione chimica, provengono dalla valle del fiume Anadyr, in Russia.

A research team led by CU-Boulder has discovered the first prehistoric bronze artifact made from a cast ever found in Alaska.  The buckle-like object, likely made in East Asia, was uncovered during the excavation of  a 1,000-year-old Inupiat Eskimo house on Alaska's Seward Peninsula.  (Photo by Jeremy Foin/University of California, Davis)
Uno dei manufatti di bronzo (Jeremy Foin/University of California, Davis)

Rotte di commercio

Le recenti scoperte nel sito di Rising Whale si aggiungono a quelle fatte in oltre un secolo di ricerche, che indicano l’esistenza di rotte commerciali che passavano per lo Stretto di Bering.

Nel 1913, l’antropologo Berthold Laufer pubblicò un’analisi di testi e manufatti sulla rivista T’oung Pao, nella quale spiegava che i Cinesi avevano grande interesse nell’ottenere avorio da narvali e trichechi, acquistandolo dai popoli che vivevano a nord-est della Cina. Parte dell’avorio di tricheco potrebbe essere provenuto dallo Stretto di Bering, dove tali animali si trovano in abbondanza.

Inoltre, una serie di ricercatori ha notato delle similitudini nella creazione tra l’armatura a piastre usata in Alaska e quella usata in Cina, Corea, Giappone e Mongolia orientale.

Per esempio, negli anni ’30, l’archeologo dello Smithsonian Institution, Henry Collins, aveva intrapreso degli scavi sull’isola di St. Lawrence, al largo dell’Alaska occidentale. Nel suo libro “The Archaeology of St. Lawrence Island” (Smithsonian, 1937), scrisse che l’armatura a piastre cominciò a comparire sull’isola circa 1.000 anni fa. Consisteva di lastre sovrapposte fatte di avorio, ossa e a volte ferro.

Delle corazze simili a questa erano state create in diverse regioni dell’Asia dell’Est, tra cui Manciuria (Cina), Mongolia orientale e Giappone, scrive Collins. L’uso della corazza a piastre, dice, si diffuse da queste aree verso nord, e alla fine venne introdotta in Alaska attraverso lo Stretto di Bering.

Armatura moderna trovata in Alaska e ospitata al Glenbow Museum in Calgary, Canada (Wikimedia)
Armatura moderna trovata in Alaska e ospitata al Glenbow Museum in Calgary, Canada (Wikimedia)

Prove genetiche

La recente ricerca genetica ha anche gettato luce sulle interazioni tra i popoli dell’Asia orientale e America.

Molti scienziati dicono che i primi esseri umani arrivarono nel Nuovo Mondo intorno ai 15.000 anni fa percorrendo una striscia di terra che attraversava lo Stretto di Bering. Questo “ponte” venne poi sommerso dalle acque 10.000 anni fa.

Tuttavia, secondo un recente studio genetico, ci furono anche migrazioni dall’Asia orientale verso l’America in una data più tarda. Gli abitanti di Rising Whale potrebbero aver fatto parte di quello che gli scienziati chiamano cultura di “Birnirk”, un gruppo di persone vissute su entrambi i lati dello Stretto di Bering e che usava delle sofisticate barche di pelle e arpioni per cacciare balene.

Lo studio genetico indica che la cultura di Birnirk sia l’antenata dei “Thule”, che si diffusero nell’artico nordamericano fino alla Groenlandia. I Thule sono i progenitori dei moderni Inuit.

(Map template di Eric Gaba, modificata da Owen Jarus)
(Map template di Eric Gaba, modificata da Owen Jarus)

Molto prima di Colombo

Lo Stretto di Bering non fu l’unico luogo di contatti tra popoli del Vecchio e Nuovo Mondo prima di Colombo. Mille anni fa, i Vichinghi esplorarono parti del Canada e stabilirono persino un insediamento nel sito di L’Anse aux Meadows.

Le ricerche indicano anche che, verso quell’epoca, i Polinesiani avevano raggiunto il Sud America, portando indietro patate dolci in Polinesia e forse introducendo le galline in Sud America.

Sono state avanzate molte altre ipotesi su chi arrivò in America prima di Colombo. Un’ipotesi che ha ricevuto molta attenzione nei media è quella dei marinai cinesi arrivati nel Nuovo Mondo, sebbene questa idea manchi di sostegno accademico.

Live Science

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