Una tomba romana scoperta col metal detector

In Inghilterra, un uomo stava esplorando un campo con un metal detector quando ha fatto la scoperta della vita: una tomba di epoca romana ben conservata piena di manufatti, tra cui brocche di bronzo, piatti decorati, chiodi per calzari e monete, tutti risalenti al 200 d.C. circa.

La tomba probabilmente apparteneva a un individuo ricco, dice Keith Fitzpatrick-Matthews, funzionario archeologico del North Hertfordshire District Council. Vicino alla tomba sono stati poi trovati i resti di un edificio, probabilmente un santuario o un tempio, e di una villa.

Uno dei piatti rinvenuti (Tony Fitzpatrick-Matthews)
Uno dei piatti rinvenuti (Tony Fitzpatrick-Matthews)

L’uomo con metal detector, Phil Kirk, ha trovato la tomba in un campo nel piccolo villaggio di Kelshall. Aveva già trovato una moneta romana nello stesso campo, e per questo motivo ha continuato a cercare, dice Fitzpatrick-Matthews.

Lo scorso ottobre Kirk ha vinto il jackpot. Il suo metal detector gli ha fatto scoprire una brocca di bronzo alta 25 cm, e in seguito una patera di bronzo (una coppa usata per versare liquidi durante i sacrifici rituali) e due altre brocche. Euforico, Kirk ha contattato gli esperti locali, che hanno fatto altri ritrovamenti: una spilla di bronzo, una lampada di ferro, cristalleria e bottiglie di forme diverse.

Tra queste, una bottiglia conteneva una insolita e macabra sorpresa: “La grande bottiglia di forma esagonale era piena di ossa cremate”, dice Fitzpatrick-Matthews, che non aveva ancora capito di stare scavando una tomba. “Questo ha chiarito ogni cosa. Eravamo davanti a una ricca sepoltura”.

L’intera tomba misura circa 1,9 x 1,6 metri, e contiene una pletora di manufatti romani. Vi erano anche delle bullette – dei piccoli chiodi di ferro usati sulle suole dei calzari, il cui cuoio si è probabilmente decomposto nei secoli. “L’idea di mettere delle calzature in una tomba romana è che il viaggio verso il mondo ultraterreno, intrapreso dall’anima dopo la morte, sia fatto a piedi fino al fiume Stige, dove poi sei traghettato da Caronte”, spiega Fitzpatrick-Matthews. “È un viaggio a piedi, perciò hai bisogno di un paio di calzature. Chiunque se lo poteva permettere, veniva sepolto con i suoi migliori sandali”.

(Tony Fitzpatrick-Matthews)
(Tony Fitzpatrick-Matthews)
(Tony Fitzpatrick-Matthews)
(Tony Fitzpatrick-Matthews)

La datazione

Gli archeologi hanno inoltre trovato piatti di vetro con motivi a forma di mosaici, provenienti forse dall’Egitto o dall’Europa occidentale; un piccolo pezzo di lava; i resti di una scatola di legno contenente due tazze di vetro e una moneta d’argento – un denario con l’immagine dell’imperatore Traiano, regnante dal 98 al 117 d.C.

Una seconda moneta risalente al 170 d.C. (epoca di Marco Aurelio) ha invece aiutato a datare la tomba. La consumata moneta di bronzo si trovava dentro l’urna funeraria. Probabilmente serviva come pagamento per Caronte, il traghettatore che trasportava le anime attraverso il fiume Stige (secondo altre fonti il fiume era l’Acheronte). “Il fatto che fosse consumata significa che era stata usata per 20-30 anni prima di essere sepolta, il che ci fa datare la sepoltura al 200 circa”, dice Fitzpatrick-Matthews.

I piatti di vetro con mosaici risalgono anch’essi al 200 d.C., mentre della bottiglia quadrata, con le iniziali IAS sul fondo, esiste un altro esemplare in un forte romano in Scozia, risalente anche lui al 200 d.C.

“Ogni cosa è assolutamente perfetta, a parte questa moneta di Traiano”, che è di cent’anni più antica degli altri manufatti, dice Fitzpatrick-Matthews. “Chissà cosa ci faceva qui. Potrebbe essere stato un caso, ed essere caduta nella scatola senza che nessuno ci facesse caso”.

Un secondo piatto dall'aspetto moderno (Tony Fitzpatrick-Matthews)
Un secondo piatto dall’aspetto moderno (Tony Fitzpatrick-Matthews)
La moneta d'argento (Tony Fitzpatrick-Matthews)
La moneta d’argento (Tony Fitzpatrick-Matthews)
(Tony Fitzpatrick-Matthews)
(Tony Fitzpatrick-Matthews)

Un campo archeologico

Già nel 1954, la famiglia del contadino aveva trovato nel campo alcuni reperti di ceramica romana, e li aveva donati a un museo locale. Nel 2013, invece, era comparsa all’improvviso una buca circolare larga 1 metro e profonda 7. Fitzpatrick-Matthews ne aveva identificato i resti di un pozzo romano.

Ora, dopo la scoperta della tomba, gli archeologi hanno indagato e trovato dei posthole, probabilmente appartenuti a un santuario o a un tempio che affiancava una villa. “Chiunque fosse la persona sepolta, era chiaramente, estremamente ricco”, dice Fitzpatrick-Matthews. Il campo dista circa 4 km dalla più vicina città romana. È possibile che l’individuo sepolto vi lavorasse, abbia fatto una fortuna e costruito una tenuta di campagna. Fitzpatrick-Matthews farà analizzare diversi campioni di ossa per determinare sesso e età dell’individuo.

Le scoperte archeologiche appartengono a Kirk e al contadino, ma Fitzpatrick-Matthews spera di raccogliere abbastanza fondi per comprare, conservare ed esporre i manufatti in un museo locale. “Una volta che togli degli oggetti di metallo dal terreno, cominciano a degradarsi”, dice. “Dobbiamo stabilizzarli ancora. E questo si fa con trattamenti chimici”.

Una brocca di bronzo (Tony Fitzpatrick-Matthews)
Una brocca di bronzo (Tony Fitzpatrick-Matthews)

Live Science

2 pensieri su “Una tomba romana scoperta col metal detector

  1. non capisco perché ritengano un intruso la moneta traianea…che poi non ho capito perché la descrivano ‘100 anni più giovane’ se é cento anni piú vecchia rispetto al contesto archeologico risalente al 200 se ho capito bene.

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    1. Potrebbero esserci varie ragioni sul perché fosse lì la moneta. Comunque sì, Domenico, è di cent’anni più vecchia rispetto al resto. Ho corretto, grazie mille.

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