Quanto la cultura di Jamna trasformò gli europei

Scheletro di Jamna in una sepoltura nelle steppe russe (XVodolazx/Wikimedia Commons)
Scheletro di Jamna in una sepoltura nelle steppe russe (XVodolazx/Wikimedia Commons)

La rivista scientifica Science riporta un nuovo studio del DNA che dimostra l’enorme impatto degli Jamna, una civiltà dell’Età del Bronzo, sulla popolazione europea.

Gli Jamna furono una popolazione proveniente dalle steppe euroasiatiche, abili cavalieri e parlavano probabilmente il proto-indoeuropeo. Secondo la ricerca, una loro migrazione di quasi soli uomini nell’Europa centrale circa 5.000 anni fa, avrebbe lasciato un segno sul genoma degli odierni europei.

«Sembra che gli uomini andarono in guerra, con cavalli e carri», dice Mattias Jakobsson, autore a capo dello studio e genetista della popolazione presso l’Università di Uppsala in Svezia.

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Quasi tutti gli esseri umani non africani risalgono alla stessa migrazione

Eske Willerslev (a sinistra) incontra gli anziani aborigeni durante la sua ricerca (Science)
Eske Willerslev (a sinistra) incontra gli anziani aborigeni durante la sua ricerca (Preben Hjort, Mayday Film)

Tre nuovi studi genomici hanno delineato un preciso quadro su come gli esseri umani si diffusero sul pianeta.

Dall’Africa, la culla dell’Homo Sapiens, gli uomini probabilmente migrarono più volte in diverse ondate, ma fu soltanto una la migrazione da cui tutti gli euroasiatici viventi oggi discendono: avvenne tra i 50.000 e i 60.000 anni fa, e ci ha dato più del 90% della nostra ascendenza.

Le ricerche sottolineano inoltre la grande particolarità degli aborigeni australiani: sono loro il popolo geneticamente più antico della Terra, praticamente immutato da circa 50.000 anni. Non a caso l’Autralia conserva alcune delle testimonianze più antiche dell’Homo Sapiens al di fuori dell’Africa.

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I primi agricoltori della Mezzaluna Fertile erano già popolazioni molto diverse

Vicinanza genetica tra i resti antichi e le popolazioni moderne. In rosso per i siti sul Mar Egeo; in blu per i siti tra Iran e Iraq (Science)
Vicinanza genetica tra le popolazioni antiche e moderne. In rosso considerando i siti sul Mar Egeo; in blu considerando i siti tra Iran e Iraq (Science)

L’agricoltura e le comunità sedentarie furono inventate circa 10.000 anni fa nella Mezzaluna Fertile, una regione storica in Medio Oriente. La maggior parte delle tecnologie e della cultura associate con l’agricoltura, incluso l’allevamento di animali, si originarono là. La transizione dallo stile di vita nomade basato su caccia e raccolta, all’agricoltura e alla sedentarietà, fu un cambiamento così radicale che venne coniato il termine rivoluzione neolitica. Circa 2.000 anni dopo, il nuovo stile di vita neolitico apparve in Europa sudorientale e poco dopo nell’Europa centrale e mediterranea.

Ora un team internazionale di ricercatori, diretto dai paleogenetisti dell’Università Johannes Gutenberg di Magonza (Germania), ha fatto una nuova eccezionale scoperta. In un nuovo studio pubblicato sulla rivista Science, hanno dimostrato che i primi contadini sui monti Zagros (Iran) non sono gli antenati né degli attuali europei, ma neanche dei primi agricoltori in Anatolia (Turchia), che pure abitavano dall’altra parte della Mezzaluna Fertile. I due gruppi si erano già separati geneticamente tra i 46.000 e i 77.000 anni fa.

«È stata una sorpresa», dice Farnaz Broushaki, uno degli autori dello studio. «Il nostro team aveva appena scoperto un’ascendenza genetica che collega i primi contadini europei fino all’Anatolia nordoccidentale. Ma ora sembra che questa catena si rompa da qualche parte nell’Anatolia orientale».

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Le popolazioni sul mar Egeo introdussero l’agricoltura in Europa

    Una sepoltura nel sito di Paliambela, in Grecia (K. Kotsakis and P. Halstead, Paliambela Excavation Project Archive)
Una sepoltura nel sito di Paliambela, in Grecia (K. Kotsakis and P. Halstead, Paliambela Excavation Project Archive)

Uno studio genetico ha scoperto nuovi dettagli riguardo l’introduzione dell’agricoltura in Europa nell’Età della Pietra, e sui primi europei in generale.

La teoria è che l’agricoltura venne introdotta in Europa circa 8.500 anni fa da diverse popolazioni neolitiche provenienti dalla regione del mar Egeo, e che queste arrivarono nel nostro continente (allora ancora dominato da cacciatori-raccoglitori) in due ondate diverse, tramite l’Europa centrale e meridionale.

Le scoperte si basano sui campioni genetici di antiche comunità agricole di Germania, Ungheria e Spagna. Confrontando queste con i genomi rinvenuti nei siti di Grecia e Turchia nordoccidentale, dove l’agricoltura veniva praticata secoli prima, i ricercatori sono stati in grado di tracciare una linea genetica che collega le popolazioni dell’Egeo a quelle dell’Europa.

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L’Irlanda abitata 2.500 anni prima di quanto si pensasse

(IT Sligo)
(IT Sligo)

Lo studio di un osso animale, scoperto in una grotta in Irlanda oltre un secolo fa, ha portato gli archeologi a spingere indietro nel tempo l’arrivo dell’uomo su quest’isola di circa 2.500 anni.

L’analisi si è concentrata su una rotula di orso bruno tagliata dall’uomo, che giaceva in una scatola di cartone nel Museo Nazionale d’Irlanda da un secolo. I risultati hanno confermato che gli esseri umani vivevano sull’isola già 12.500 anni fa.

Finora infatti, il sito mesolitico di Mount Sandel, risalente a circa 10.000 anni fa, veniva considerato come la prova più antica dell’occupazione umana in Irlanda. Continua a leggere “L’Irlanda abitata 2.500 anni prima di quanto si pensasse”

Un grande cambiamento alla fine dell’Era Glaciale

La grotta di Hohle Fels, in Germania. Qui sono stati trovati tre individui di 15.000 anni fa analizzati nello studio (Alb-Donau-Kreis Tourismus)
La grotta di Hohle Fels, in Germania. Qui sono stati trovati tre individui di 15.000 anni fa analizzati nello studio (Alb-Donau-Kreis Tourismus)

Una nuova ricerca scientifica ha scoperto un grande e inspiegabile cambiamento avvenuto circa 15.000 anni fa in Europa: i locali cacciatori-raccoglitori furono quasi interamente rimpiazzati da una popolazione proveniente da un’altra area geografica.

Le scoperte sono state fatte dopo l’approfondito studio del DNA ottenuto da ossa e denti di persone vissute in Europa tra il Tardo Pleistocene fino all’inizio dell’Olocene, un periodo di circa 30.000 anni.

Mentre cercavano dei dati genetici di questo periodo, i ricercatori dell’Istituto Max Planck di scienza della storia umana, in Germania, hanno fatto la scoperta inattesa. Dice l’autore dello studio Johannes Krause: «Abbiamo scoperto un capitolo completamente sconosciuto della storia umana: un grande cambiamento della popolazione avvenuto alla fine dell’ultima Era Glaciale». Continua a leggere “Un grande cambiamento alla fine dell’Era Glaciale”

Gli uomini lasciarono l’Africa 130 mila anni fa?

La prima migrazione dell’uomo moderno dall’Africa sarebbe avvenuta circa 130 mila anni fa, nel Pleistocene medio, e non fra 50 e 75 mila anni fa (nel Pleistocene superiore) com’era stato ipotizzato dagli studiosi in passato; o perlomeno, la dispersione di Homo sapiens si sarebbe verificata in più movimenti migratori. A confermare questa teoria, già avanzata qualche anno fa anche in base a testimonianze fossili, è … Continua a leggere Gli uomini lasciarono l’Africa 130 mila anni fa?

La dieta e l’attrazione sessuale potrebbero aver favorito la pelle chiara

Perché alcuni esseri umani hanno la pelle più chiara degli altri? I ricercatori hanno a lungo pensato a cambiamenti avvenuti nel corso di decine di migliaia di anni di evoluzione, con la pelle più scura per chi vive vicino all’equatore a protezione dall’intensità della radiazione solare. Ma un nuovo studio del DNA antico ha concluso che il colore della pelle degli europei ha continuato a … Continua a leggere La dieta e l’attrazione sessuale potrebbero aver favorito la pelle chiara

Gli europei derivano da tre gruppi di antenati

Il genoma di una dozzina di europei preistorici suggerisce che il continente sia stato un melting pot in cui i contadini dagli occhi marroni incontrarono i cacciatori-raccoglitori dagli occhi azzurri. Gli europei di oggi, dimostra l’ultima ricerca, possiedono antenati di tre gruppi in varie combinazioni: i cacciatori-raccoglitori (alcuni con gli occhi azzuri) arrivati dall’Africa più di 40.000 anni fa; i contadini dal Medio Oriente che … Continua a leggere Gli europei derivano da tre gruppi di antenati

La storia genetica degli europei comincia solo nel 4.500 a.C.

Uno studio pubblicato su Nature Communications ha fornito la prima storia genetica dettagliata dell’Europa moderna, suggerendo che gli Europei sono un popolo più giovane di quello che pensavamo. Il DNA recuperato da scheletri antichi rivela che il corredo genetico dell’Europa moderna si è formato intorno al 4.500 a.C., alla metà del Neolitico, e non dai primi agricoltori che sono arrivati ​​nella zona circa 7.500 anni … Continua a leggere La storia genetica degli europei comincia solo nel 4.500 a.C.

Chi erano i primi agricoltori d’Europa/3

Un team di ricerca internazionale guidato da esperti di DNA antico della Università di Adelaide, in Australia, ha annunciato di aver finalmente messo la parola “fine” all’annoso dibattito sull’origine della popolazione che circa 8.000 anni fa introdusse l’agricoltura in Europa. Il materiale genetico estratto da una necropoli di contadini del Neolitico inferiore riportata alla luce a Derenburg, nella Germania centrale, indica che l’agricoltura fu introdotta … Continua a leggere Chi erano i primi agricoltori d’Europa/3

Chi erano i primi agricoltori d’Europa/2

Sono due le ipotesi principali riguardo all’origine degli attuali europei: una vede gli attuali europei come i discendenti degli agricoltori del Medio Oriente che portarono con sè le loro conoscenze culturali neolitiche meno di 10000 anni fa; l’altra considera gli europei i discendenti dei cacciatori-raccoglitori paleolitici (cioè gli uomini già presenti in Europa 10000 anni fa) che impararono l’agricoltura attraverso scambi culturali, senza significative migrazioni … Continua a leggere Chi erano i primi agricoltori d’Europa/2