Sacrifici umani e la tomba di un orafo Sican scoperti in Perù

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Brocca di tipo Huaco Rey (Go Matsumoto, Yamagata University)

La squadra diretta dall’archeologo giapponese Go Matsumoto ha scoperto in Perù i resti di almeno nove individui, probabilmente sacrificati, e la tomba di un orafo con ancora all’interno ben 24 brocche funerarie.

Tutti gli individui appartenevano alla cultura Lambayeque (o Sicán), e sono stati datati tra il 950 e il 1100 d.C. circa. Si trovavano in punti diversi nel Complesso Archeologico di Sicán, presso il Santuario Storico del Bosco di Pómac, sulla costa settentrionale del Perù.

La squadra di Matsumoto (Università di Yamagata, Giappone) ha scavato i resti di almeno nove persone a circa cinque metri di profondità. Secondo l’antropologo Jordi Rivera appartenevano a uomini di età compresa tra i 25 e i 30 anni. Furono sepolti senza corredi funerari né trattamenti speciali. «Alcuni di loro furono smembrati prima di essere sepolti, ma è anche possibile che i loro resti furono spostati dopo la sepoltura. Tuttavia sospettiamo che vennero sacrificati durante un qualche tipo di attività rituale», ha detto Matsumoto.

Alcuni degli uomini sacrificati (Go Matsumoto, Yamagata University)
(Go Matsumoto, Yamagata University)

Inoltre gli archeologi hanno scavato una tomba dove probabilmente si trovava una forgia e l’officina di un fabbro o di un orafo. La tomba, scavata a 1,5 metri di profondità, conteneva i resti di un uomo deceduto tra i 25 e i 30 anni, ancora in posizione distesa e con la testa rivolta a sud. Vi erano poi diversi oggetti metallici tra cui un ornamento per il naso, un tumi (un coltello cerimoniale) nella sua mano destra e 24 brocche funerarie.

«Due cose hanno attirato la nostra attenzione: questa posizione e l’orientamento del corpo sono usanze funebri più tipiche della precedente cultura Moche, il che indica che l’identità culturale Moche persistette durante l’epoca Sicán; e la straordinaria quantità di brocche funerarie, 11 delle quali sono della tipologia Huaco Rey», dice Matsumoto. Gli archeologi pensano che l’individuo sepolto fosse un orafo che lavorò per le élite Sicán, e per questo motivo il suo corpo ricevette un trattamento speciale dopo la morte.

La tomba dell’orafo (Go Matsumoto, Yamagata University)
Il tumi, il coltello cerimoniale caratterizzato da una lama a mezzaluna (Go Matsumoto, Yamagata University)
L’archeologo Go Matsumoto a Huaca de la Cruz, nel Santuario Storico del Bosco di Pómac (Pierre Cobos/Reuters)
Il sito di Huaca de la Cruz, nel Santuario Storico del Bosco di Pómac (Pierre Cobos/Reuters)

National Geographic

IB Times

4 pensieri su “Sacrifici umani e la tomba di un orafo Sican scoperti in Perù

  1. si tratta di una sottospecie umana evolutasi in america, forse discende dall’uomo di denisnova, molto violenta e crudele dedita dedita alla tortura del prossimo ed al cannibalismo

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  2. sono arrivati in america, nella terra del fuoco forse trecentomila anni fa, un piccolo gruppo di cacciatori di foche e li in seguito evolutesi negli amerindi che sono praticamente identici da nord a sud. Passavano per buon selvaggi perchè facevano sesso senza limiti cosa che gli europei desideravano costretti all’ astinenza dalla religione zoroastriana. la chiesa a poi cercato di coprire il cannibalismo e l efferata crudeltà perchè non poteva poi giustificare le punizioni divine per lievi mancanze,ed altre sciocchezze teologiche come coscienza provvidenza finalità della storia ec. ecc.

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