Ricostruito il volto di un Pitto assassinato brutalmente

(University of Dundee)
(University of Dundee)

Una squadra di ricercatori dell’Università di Dundee ha ricostruito il viso di un uomo delle tribù dei Pitti, il cui scheletro era stato scoperto in una grotta nelle Highlands scozzesi, sulla penisola di Black Isle.

L’esame delle ossa ha rivelato che subì almeno cinque gravi ferite alla testa: i denti dell’arcata destra erano rotti; la parte sinistra della mascella fratturata; dietro la testa c’era un’altra frattura, probabilmente causata dalla caduta dopo i primi due colpi; un’altra ferita gli aveva poi trapassato la testa. Una quinta ferita in cima alla testa, infine, sarebbe stata causata da un’arma diversa, più grande.

Stando alla datazione al radiocarbonio, l’uomo morì circa 1.400 anni fa. L’archeologo a capo dello scavo Steven Birch ha raccontato che l’uomo venne poi sepolto con cura. Non si conoscono le ragioni del brutale omicidio.

(Rosemarkie Caves Project)
(Rosemarkie Caves Project)

L’antropologa forense Dame Sue Black e la squadra del Centre for Anatomy and Human Identification (CAHID) hanno descritto le ferite dell’uomo, che era stato trovato a gambe incrociate con delle pietre sopra braccia e gambe. Black ha dichiarato: «Dallo studio dei suoi resti abbiamo imparato poco sulla sua breve vita, ma molto sulla sua morte violenta. Come potete vedere dalla ricostruzione facciale, era un bel giovane, ma ebbe una fine molto brutale, con almeno cinque gravi ferite alla testa».

I primi tre colpi ruppero i denti dell’uomo, e fratturarono la parte sinistra della mascella e la parte posteriore della testa. «Il quarto colpo avrebbe dovuto ucciderlo, dato che probabilmente fu una singola arma a trapassargli il cranio da un lato all’altro mentre lui giaceva a terra», dice Black. Il quinto colpo gli venne infine sferrato in cima al capo.

Gli archeologi del Rosemarkie Caves Project hanno scoperto lo scheletro mentre cercavano segni di occupazione della grotta.

L’archeologo Steven Birch ha spiegato: «Qui abbiamo un uomo ucciso brutalmente, ma che venne anche seppellito con una qualche considerazione – posto sulla schiena, dentro una nicchia scura, e con dei ciottoli. Anche se non sappiamo perché l’uomo venne ucciso, la sistemazione dei suoi resti ci dà delle informazioni sulla cultura di chi lo seppellì. Forse il suo assassinio fu causato da un conflitto interpersonale, oppure fu il risultato di un sacrificio».

Il Rosemarkie Caves Project ha indagato una serie di caverne lungo la costa di Black Isle, occupate o comunque utilizzate a partire dai 1.500 – 2.000 anni fa.

Il fondatore del progetto, Simon Gunn, ha raccontato: «Quando guardai dentro queste grotte per la prima volta, non avrei mai sognato di trovare qualcosa del genere, è stato così inaspettato. Ricordo l’emozione di quando furono scoperti i resti di re Riccardo III sotto a un parcheggio. L’uomo di Rosemarkie morì 900 anni prima; non potete immaginare la nostra reazione quando scoprimmo i suoi resti e quando conoscemmo della sua morte brutale».

(Rosemarkie Caves Project)
(Rosemarkie Caves Project)

BBC

University of Dundee

Rosemarkie Caves Project

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