Tesori dell’Età del Bronzo scoperti in Romania

Spille (Corina Borș, photo by Marius Amarie)
Spille (Corina Borș, photo by Marius Amarie)

Due grandi tesori di armi e gioielli di bronzo, risalenti all’VIII secolo a.C., sono stati scoperti dagli archeologi in Transilvania, in Romania.

Nelle collezioni, che contengono rispettivamente 300 e 50 oggetti, i ricercatori hanno scoperto asce, spade corte e lance. Hanno inoltre rinvenuto spille, bracciali per mani e piedi, torque (collari), perline, forcine per capelli e anche parti per la bardatura di cavallo.

(Corina Borș)
(Corina Borș)

«La maggior parte degli oggetti sono fatti di bronzo, ma ci sono anche armi e strumenti in ferro», scrive Corina Bors, archeologa presso il Museo di Storia Naturale della Romania, nella presentazione data recentemente al meeting annuale dell’European Association of Archaeologists a Glasgow, in Scozia.

I tesori erano stati scoperti ai confini di un sito preistorico chiamato Tartaria–Podu Tartariei vest, che si estende per un’area di 10 ettari. Il sito venne scoperto nel 2012 durante le indagini archeologiche condotte prima della costruzione di un’autostrada.

Sono stati effettuati molti altri ritrovamenti nel sito, incluse delle fosse per offerte rituali, contenenti oggetti di ceramica e un sito di sepoltura con diversi corpi.

Alcuni dei reperti prima di essere divisi (Corina Borș)
Alcuni dei reperti prima di essere divisi (Corina Borș)
Torque (Corina Borș, photo by Marius Amarie)
Torque (Corina Borș, photo by Marius Amarie)
Bracciali (Corina Borș, photo by Marius Amarie)
Bracciali (Corina Borș, photo by Marius Amarie)
(Corina Borș, photo by Marius Amarie)
(Corina Borș, photo by Marius Amarie)

Offerta per gli dèi?

Gli archeologi non sono sicuri su chi abbia interrato i tesori o per quale scopo. In diverse parti d’Europa, i tesori di bronzo sono stati trovati nelle grotte, nelle sorgenti, nelle paludi e nei fiumi. «Dei tali tesori di bronzo potrebbero essere state delle deposizioni votive oppure, in altre parole, doni per le divinità dell’epoca», spiega Bors.

Probabilmente, furono una o più persone ricche e potenti a lasciare questi tesori. «È plausibile ritenere che queste offerte furono compiute da qualcuno di status sociale elevato», dice Bors, aggiungendo che la persona potrebbe essere stata il “capo di una tribù o di un clan”. Inoltre – continua – è importante che gli archeologi, e non dei dilettanti, abbiano fatto la scoperta. Questo permette di effettuare degli scavi scientifici e di preservare i reperti.

Gli archeologi in Romania non hanno mai avuto un’opportunità di scavare ed esaminare scientificamente un tesoro di quest’epoca nel luogo di origine, dice Bors.

Attualmente si sta portando avanti un’analisi sugli oggetti di metallo utilizzando la fluorescenza di raggi X, al fine di determinare la loro provenienza. I risultati potrebbero gettare luce sulle vie del commercio in epoca preistorica. Gli scavi a Tărtăria–Podu Tărtăriei vest ricominceranno nell’estate del 2016.

Punte di lancia (Corina Borș, photo by Marius Amarie)
Punte di lancia (Corina Borș, photo by Marius Amarie)
Asce (Corina Borș, photo by Marius Amarie)
Asce (Corina Borș, photo by Marius Amarie)
Il secondo tesoro, quello con 50 oggetti (Corina Borș, photo by Marius Amarie)
Il secondo tesoro, quello con 50 oggetti (Corina Borș, photo by Marius Amarie)

Live Science

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...