Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Antiquity ha rivelato che un certo numero di teschi di bambini dell’Età del bronzo, scoperti intorno al perimetro di antichi insediamenti in Svizzera e Germania, mostrano segni di morte violenta.
Secondo un articolo pubblicato su Live Science, i teschi dei bambini potrebbero essere stati offerti in dono agli dei locali del lago.

Durante gli anni Settanta e Ottanta, alcuni archeologi avevano scoperto una serie di antichi insediamenti disseminati lungo i laghi alpini in Svizzera e in Germania. Gli scavi in questi siti avevano portato alla luce più di 160 abitazioni, insieme a strumenti da caccia, ceramiche e altri reperti databili tra i 3.800 e i 2.600 anni fa.
I villaggi sarebbero stati costruiti vicino ai laghi per permettere l’accesso immediato all’acqua fresca, al pesce e alle canne per la tessitura. Tuttavia, gli abitanti del lago dell’Età del bronzo dovettero regolarmente far fronte alle inondazioni. Le prove archeologiche mostrano che le case erano costruite su palafitte o fondamenta di legno e che venivano spostate più avanti quando il livello del lago si alzava, per tornare poi nel posto iniziale quando le acque si ritiravano.
È noto che le antiche società dell’Età del bronzo facessero sacrifici per placare gli dei. Le offerte venivano fatte sia seppellendo il sacrificio sotto terra, sia affondandolo nell’acqua. Era importante che il dono giusto fosse sacrificato nel modo giusto e nel posto giusto. Sembra che l’acqua fosse un luogo importante in cui fare le offerte, forse perché si pensava che fosse una porta d’accesso al soprannaturale. Le scoperte archeologiche, come per esempio l’uomo di Lindow e l’uomo di Tollund, mummie della palude, dimostrano che a volte anche gli uomini erano parte di queste offerte.
Questo ci riporta agli insediamenti lacustri dell’Età del bronzo in Svizzera e in Germania. Oltre alla scoperta di antichi artefatti, i ricercatori hanno trovato anche numerosi teschi di bambini disposti lungo il perimetro dei villaggi. Molti di questi crani erano stati messi lì molto tempo dopo la loro sepoltura iniziale, nel periodo in cui gli insediamenti stavano vivendo una delle peggiori inondazioni causate dall’innalzamento del livello del lago.

In recenti studi, i ricercatori dell’Università di Basilea in Svizzera hanno esaminato alcuni dei crani e hanno trovato prove di morte violenta tra cui colpi d’ascia e altri traumi cranici. Benjamin Jennings, coautore dello studio, ipotizza che, poiché le lesioni non hanno l’uniformità tipica dei sacrifici o delle uccisioni rituali, è più probabile che fossero stati uccisi in guerra. Tuttavia le circostanze della sepoltura suggeriscono che i teschi potessero essere stati offerti dopo la morte agli dei del lago per scongiurare le inondazioni, infatti erano stati intenzionalmente messi lungo il segno dell’acqua alta delle alluvioni.
«Ci sono prove che dimostrano che in tutta Europa, durante la preistoria, i resti umani e in particolare i teschi fossero carichi di significato simbolico e valore sociale», ha spiegato Jennings a Live Science.
I risultati della ricerca forniscono ulteriori informazioni sulla cultura dell’Età del bronzo, rivelando nuovi particolari su come trattassero i loro morti, sulle credenze religiose e i rituali legati alle calamità naturali.