Un antico combattimento in Mesopotamia

Cinque anni fa un team di archeologi aveva annunciato il ritrovamento delle “tracce più antiche di guerra su larga scala nel mondo mesopotamico”: una città in Siria, chiamata Hamoukar, distrutta e bruciata durante una battaglia avvenuta all’incirca nel 3500 a.C.

Chi beneficiò di quell’aggressione (e magari ne fu l’autore) fu la città di Uruk, che forse si voleva impadronire del commercio di rame che passava per quella zona.

Una parte scavata di Hamoukar (Clemens Reichel)

Ora gli archeologi hanno scoperto che anche un vicino insediamento, una “colonia” proprio di Uruk, venne distrutta durante questo conflitto.

Una palla d'argilla danneggiata sulla parte sinistra, un proiettile intatto e uno rovinato dopo l'impatto (Clemens Reichel)
Uno scheletro trovato nella "colonia" (Clemens Reichel)

Hamoukar fiorì nel nord della Siria almeno dal 4000 a.C., commerciava ossidiana e col tempo iniziò a lavorare il rame. I sigilli di argilla lì rinvenuti testimoniano peraltro il loro complesso sistema burocratico.

Uruk era invece una grande città situata nel sud dell’odierno Iraq. Diversamente da Hamoukar, mancava di risorse naturali come legno e metallo. “Questa cultura di Uruk dal sud cominciò ad espandersi in tutto il Medio Oriente”, dice il professore dell’Università di Toronto Clemens Reichel, che sta conducendo gli scavi col supporto dell’Oriental Institute dell’Università di Chicago e il Dipartimento delle Antichità della Siria.

C’è poi una delle “colonie” di Uruk che si trovava giusto fuori Hamoukar. È un sito piccolo, probabilmente occupato da non più di qualche centinaio di persone. Molte delle ceramiche qui ritrovate sono dello stesso stile di Uruk: “Sono le stesse cose che troveresti nella Mesopotamia meridionale, quasi 700 km a sud”, dice Reichel.

I ricercatori credono che questa “colonia” facilitasse il commercio e che probabilmente non era controllata dai sovrani di Uruk.

Archeologi al lavoro alla colonia di Uruk (Clemens Reichel)

Nel 3500 a.C. Hamoukar venne distrutta da un violento attacco. I manufatti qui rinvenuti negli anni successivi sono simili nello stile a quelli creati a Uruk, facendo di questa città il probabile aggressore e, in ogni caso, un beneficiario.

Ora sembra che anche la colonia di Uruk venne distrutta durante un conflitto e dai resti delle ceramiche qui scoperti sembra che i due eventi avvennero nello stesso tempo. “Abbiamo trovato tracce di incendio, proiettili di fionde… e anche resti di corpi umani”, spiega Reichel.

La domanda è: se le truppe di Uruk distrussero Hamoukar perchè avrebbero attaccato la loro stessa gente nella vicina colonia?

Tra le varie ipotesi, è possibile che quei “coloni” si fossero schierati con Hamoukar contro gli invasori, chiunque essi fossero. Questo perchè, trovandosi in mezzo tra terre straniere e “madrepatria”, si giovavano della favorevole posizione per agire come una sorta di intermediario commerciale, e dunque avrebbero avuto tutto l’interesse a mantenere lo status quo.

In ogni caso, qualunque decisione presero, sembra che alla fine pagarono lo stesso prezzo di Hamoukar.

Fonte: Heritage-Key.

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