Giulio Cesare soffriva di mini-ictus, non di epilessia

Secondo una nuova analisi dei suoi sintomi, il generale romano Giulio Cesare potrebbe aver sofferto di una serie di mini-ictus e non di epilessia, come a lungo sostenuto.

Il grande condottiero militare (100-44 a.C.) soffriva infatti di numerosi disturbi alla salute, tra vertigini, capogiri, insensibilità e debolezza degli arti, al punto da cadere talvolta per terra.

(Walter Sanders/Time & Life Pictures/Getty Image)
(Walter Sanders/Time & Life Pictures/Getty Image)

Uno degli episodi più famosi fu quando Cesare collassò alla Battaglia di Tapso nel 46 a.C., e dovette essere portato in sicurezza. Nella sua biografia di Cesare, lo storico greco Plutarco suggerì che la caduta fosse appunto un attacco epilettico. Da allora questa diagnosi ha prevalso nei secoli, sebbene siano state fatte altre proposte da parte degli studiosi, tra cui forti emicranie e crisi dovute a malaria o infezioni parassitarie del cervello, contratte durante la campagna d’Egitto.

Ora, in una nuova ricerca, due ricercatori dell’Imperial College di Londra sostengono che i sintomi descritti nelle fonti greche e romane indichino una diagnosi completamente differente. Piuttosto che soffrire di una epilessia sviluppata in tarda età, essi ritengono che Giulio Cesare ebbe una serie di mini-ictus che danneggiarono il suo fisico e anche il suo stato mentale. “Tutti i sintomi riportati nella vita di Cesare sono compatibili con dei mini-ictus”, dice Francesco Galassi, dottore in medicina all’Imperial College, che ha condotto l’analisi insieme a Hutan Ashrafian, chirurgo presso il college.

Nato nel 100 a.C., Cesare fece rapidamente carriera nel sistema politico, conquistò la Gallia e attraversò il fiume Rubicone in armi, cominciando una guerra civile che alla fine lo rese dittatore di Roma. Ma il suo governo durò poco, poiché venne assassinato nel Senato il 15 marzo del 44 a.C.

Finora, la possibilità che Cesare soffrisse di malattie cardiovascolari, o che fosse incline a ictus, è stata largamente esclusa perché negli affari privati e di stato stava apparentemente bene. Tuttavia, Galassi e Ashrafian sostengono che una serie di mini-ictus potrebbe spiegare degli avvenimenti che l’epilessia non può. Verso la fine della sua vita, Cesare soffrì di depressione e cambiamenti di personalità, potenzialmente dovuti ai danni al cervello causati da ictus.

Un mini-ictus potrebbe anche aver causato la reazione, apparentemente emotiva, durante un’orazione di Cicerone nei suoi ultimi anni. L’aspetto di Cesare cambiò, cominciò a tremare, e fece cadere una manciata di documenti ascoltando il grande oratore. Un altro attacco potrebbe poi essere avvenuto quando non riuscì ad alzarsi mentre i senatori lo stavano onorando, un atto che venne interpretato come insolente.

“L’idea che fosse epilettico è infondata”, ha detto Galassi al Guardian. “Pensiamo che gli altri siano partiti dall’ipotesi che avesse l’epilessia. La nostra teoria è più semplice e più logica”. I dottori vedono conferme della loro teoria nei lavori di Plinio il Vecchio, secondo cui sia il padre di Cesare sia un altro avo morirono senza causa apparente, mentre si mettevano i calzari. Le morti potrebbero essere sì il risultato dell’epilessia, ma Galassi e Ashrafian sostengono sulla rivista Neurological Sciences che un ictus o un attacco di cuore sembrano essere ipotesi più probabili.

“Anche se Cesare ebbe uno stile di vita attivo e potrebbe aver avuto i benefici di una dieta mediterranea, c’è anche la possibilità di una predisposizione genetica verso la malattia cardiovascolare”, scrivono i ricercatori. Inoltre, all’epoca di Cesare, l’epilessia era considerata una “malattia divina”. Se non Cesare stesso, il suo figlio adottivo Ottaviano potrebbe aver favorito la storia dell’epilessia per una campagna di propaganda.

Conclude Galassi: “Se un individuo così di rilievo come Cesare avesse sofferto di attacchi epilettici, senza dubbio avremmo molte altre descrizioni dettagliate rispetto a ciò che abbiamo oggi”.

The Guardian

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