Una “mummia umida” cinese

Con le sopracciglia, capelli e pelle ancora intatti dopo oltre 600 anni, il corpo di una giovane donna si è perfettamente conservato per secoli in una bara sommersa dall’acqua.

Rimossa dalla sua bara di legno lo scorso 1′ marzo, la “mummia umida” era stata trovata in una tomba scoperta casualmente vicino alla città cinese di Taizhou durante la costruzione di una strada.

(Gu Xiangzhong, Xinhua/Corbis)
(Barcroft/Fame Pictures)

“Le mummie umide [si conservano] così bene grazie alle condizioni anaerobiche delle loro sepolture”, dichiara Victor Mair, archeologo alla University of Pennsylvania.

L’acqua, che secondo Mair era filtrata nella bara e non era un qualche tipo di fluido speciale per la conservazione, essendo priva di ossigeno ha inibito i batteri che normalmente decompongono un corpo.

(Gu Xiangzhong, Xinhua/Corbis)

A differenza delle mummie Egizie, questo cadavere – probabilmente risalente alla Dinastia Ming (1368-1644) – si è verosimilmente conservato solo accidentalmente. “Non sono a conoscenza di alcuna prova che i cinesi abbiano mai mummificato intenzionalmente i loro defunti”, dice l’archelogo.

Il corpo, lungo 1,5 metri, venne sepolto con oggetti lusso, tra cui un anello di giada, una forcina d’argento, e più di 20 pezzi di abbigliamento tipici della dinastia Ming.

La mancanza di insegne identificative come una fenice o un drago suggerisce che la persona non fosse un reale, dichiara Timothy Brook, storico presso l’Institute of Asian Research della University of British Columbia: “Il suo copricapo è più o meno quello comune. Non c’è niente che la distingua da chiunque altro. …Probabilmente era solo una persona benestante”.

(Gu Xiangzhong, Xinhua/Corbis)
Un operaio del Taizhou Museum pulisce il grande anello di giada il 3 marzo (Gu Xiangzhong, Xinhua/Corbis)

Nella Cina antica la giada veniva associata alla longevità. Ma in questo caso, l’anello di giada era “probabilmente un segno della sua ricchezza, piuttosto che un segno riguardante l’aldilà”, dice Brook.

Né lui né Mair sanno però perché la testa della mummia appaia tinta di porpora sotto il copricapo, anche se Mair ipotizza tale colorazione possa avere a che fare con i minerali naturali contenuti nell’acqua.

L’età della donna al momento della morte è sconosciuta, ma il suo viso senza rughe suggerisce che fosse abbastanza giovane. Per Brook “è certamente una adulta, non un’anziana”.

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Durante la dinastia Ming, la conservazione del corpo dopo la morte era ritenuta “riflettere la purezza” nella vita. Se la famiglia di questa donna – spiega ancora Brook – avesse saputo che il suo corpo si sarebbe stato conservato per più di 600 anni, sarebbe stata molta orgogliosa.

(Gu Xiangzhong, Xinhua/Corbis)

Il petto della “mummia umida” era inoltre adornato da una cosiddetta moneta per l’esorcismo: “La mia ipotesi è che la moneta venne posta sul corpo come una sorta di amuleto contro le influenze malevoli”.

Ancora ignoto è invece se la donna fu sepolta con qualche documento scritto o ceramica incisa – una pratica comune nella Cina della dinastia Ming.

“Se eri una persona di una qualche importanza, avevi qualcuno che scriveva un ricordo o una breve biografia,” conclude Brook, “e quella biografia sarebbe stata spesso posta presso il luogo di sepoltura e una copia seppellita con te stesso, per individuare chi sei” nell’aldilà.

(Jia Hongwei, Imaginechina/AP)

Fonte: National Geographic.

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