
Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Antiquity analizza la scoperta di una sorta di contenitore di pietra contenente un lama scolpito da una conchiglia e un cilindro in lamina d’oro. Si trovavano sul fondo del lago Titicaca, sul lato boliviano. Gli oggetti erano stati rinvenuti nel 2014 in un nuovo sito. «Sapevamo che gli Inca portassero offerte rituali nel lago grazie alle cronache del XVI e XVII secolo», ha detto José Capriles, antropologo della Penn State University.

Il sito di Khoa
Il lago Titicaca si trova sulle Ande tra Bolivia e Perù. È il lago più grande del Sud America ed è stato importante per molte culture, tra cui Tiwanaku e Inca. Si sapeva che la scogliera di Khoa fosse un importante sito cerimoniale. Nel 1977 alcuni subacquei amatoriali avevano trovato dei manufatti non intatti vicino all’Isola del Sole, mentre tra il 1988 e il 1992 subacquei professionisti avevano rinvenuto manufatti pre-Inca e Inca, tra cui delle sorte di cofanetti di pietra con dentro statuette. L’ultima scoperta è invece avvenuta in un punto dove fino ad allora non erano mai stati recuperati manufatti, la scogliera di K’akaya presso il comune boliviano di Escoma. «Dal 2012, l’Université libre de Bruxelles ha implementato un programma di ricerca con l’obiettivo di localizzare e inventariare il patrimonio sottomarino del Lago Titicaca», ha detto Christophe Delaere (Université libre de Bruxelles). «La nostra squadra ha sistematicamente esaminato le isole e le scogliere sul lato boliviano del Lago Titicaca».
Il sito di K’akaya
L’arcipelago di K’akaya consiste di un’isola principale e tre piccole dietro. La scogliera si trova all’altezza dell’ultimo isolotto. I sommozzatori hanno recuperato il contenitore intatto, sebbene le correnti avessero eroso un lato. Era ben sigillato con un tappo, seppur non a tenuta stagna. Sotto il limo che era filtrato vi erano la statuetta di un lama e il cilindro in lamina d’oro. Al di là dell’oro, il valore degli oggetti è dato anche dal materiale del lama. È fatto con una conchiglia di Spondilus, nota anche come ostrica spinosa (sebbene non sia veramente un’ostrica). Il luogo più vicino dove gli Inca potessero ottenere questa conchiglia era nelle calde acque oceaniche al largo dell’Ecuador. Reperti simili non sono tuttavia rari: ne stati trovati altrove nell’impero Inca, sia in acqua sia sulla terraferma.

L’importanza del lago
Secondo Capriles, quando gli Inca si espansero da Cusco (Perù), il lago Titicaca divenne un punto centrale. I resti archeologici provano che molte delle isole, scogliere e arcipelaghi contengano rovine di templi e altre architetture monumentali. «A parte l’archeologia, la maggior parte di ciò che sappiamo proviene dagli spagnoli», ha detto Capriles. «Il lago Titicaca era un centro di pellegrinaggio per gli Inca, ma serviva anche come punto focale per le alleanze con altri gruppi». I miti spagnoli sugli Inca che scaricano il loro oro nel lago Titicaca sono apparentemente falsi, ma il lago contiene molte informazioni ancora da scoprire. «Uno degli obiettivi della nostra indagine archeologica subacquea era identificare l’esistenza di siti simili, e con nostra sorpresa ne abbiamo trovato almeno uno», ha detto Delaere. «Presenta non solo una delle rare scoperte intatte di un’offerta subacquea Inca, ma si trova anche in un [nuovo punto] del lago, che rimane in gran parte inesplorato e offre eccezionali opportunità per comprendere le società preistoriche».


