
Nuovi eccezionali reperti sono stati scavati nel palazzo minoico di Zominthos, al centro dell’isola di Creta. Nel sontuoso edificio gli archeologi hanno trovato oggetti di epoca minoica, micenea e romana. Numerosi vasi di ceramica, depositati nelle cavità delle rocce, testimoniano inoltre «un tipo di culto praticato intorno al 1900 a.C. nei santuari minoici sulle cime delle montagne», ha dichiarato la celebre archeologa Efi Sapouna-Sakellarakis a National Geographic.

Gli antichi Minoici sono conosciuti come esperti marinai, tuttavia gli scavi nel sito di Zominthos hanno dimostrato che furono anche dei montanari. Zominthos è l’unico insediamento minoico mai scavato su una montagna: è situato a circa 1.200 metri di altitudine, in un altopiano ai piedi del monte Ida (il più alto dell’isola). Nel II millennio a.C. si trovava sulla strada tra Cnosso e la sacra grotta di Ideon, ritenuto il mitico luogo di nascita di Zeus e il santuario più importante di Creta.
«Sembra che una persona della dinastia di Cnosso avesse la sua residenza in questo importante, elegante e labirintico edificio; probabilmente controllava le ricchezze del monte Ida (Psiloritis) e della sua grotta», ha detto l’archeologa, il cui marito Yannis Sakellarakis (1936-2010) aveva scoperto Zominthos nel 1982 e cominciato gli scavi. Quest’anno sono stati trovati numerosi vasi in ceramica, pentole, macine, ma anche timbri, perline, daghe e altri oggetti di bronzo. Spiccano per importanza una tazza, un cucchiaino di bronzo e soprattutto i resti di un rhyton (un vaso rituale) a forma di testa di toro, risalenti a prima del terremoto del 1750 a.C.
«In epoca minoica, Zominthos era un luogo frequentato nei mesi invernali per il culto della divinità maschile», spiega Sapouna-Sakellarakis. «Venne costruito verso il 1900 a.C. (epoca protopalaziale) e come gli altri palazzi minoici fu distrutto intorno al 1750 a.C. da un terremoto. Venne ricostruito nel 1700-1600 a.C., il suo periodo più importante, e i Micenei lo utilizzarono come luogo di culto. I Romani lo saccheggiarono, costruirono un grande edificio sopra il palazzo minoico e alla fine lo abbandonarono. Le monete romane trovate recentemente testimoniano questa fase».
Così viene citata la grotta di Zeus da Platone:
Penso che non vi dispiacerà se ora faremo una conversazione sulla costituzione dello stato e sulle leggi, parlando ed insieme ascoltando lungo il cammino. In ogni caso la strada che da Cnosso porta all’antro di Zeus e al suo tempio ci sarà sufficiente, come sappiamo, e lungo la strada, mi pare, vi sono luoghi ombreggiati per riposarsi, situati in mezzo ad alti alberi, dato che a quest’ora il caldo è torrido, e alla nostra età sarà conveniente fermarci di frequente in quei luoghi, e confortandoci l’un l’altro con i discorsi, compiere facilmente tutto il cammino.
Platone, Leggi, Libro I











