
La costruzione di una sottostazione elettrica nei pressi del nuovo Stadio Nazionale di baseball a Managua, capitale del Nicaragua, ha portato alla luce 42 urne funerarie e 7 sepolture individuali di epoca pre-ispanica.
Gli archeologi hanno scavato nel sito di Villa Tiscapa fino alla fine di giugno, facendo “uno dei più importanti ritrovamenti archeologici in Nicaragua, dimostrazione della ricchezza dell’antenata della nostra cultura”, afferma l’Università Nazionale Autonoma del Nicaragua in un comunicato.

Il sito archeologico risale a circa 1.200 anni fa. «Corrisponde al Sapoá, un periodo che va dall’800 al 1350 d.C., anche se abbiamo rilevato la presenza di vasi di tipo ‘Lago Negro Modelado’ che indicano una transizione dal periodo Sapoá al periodo Ometepe (1350-1550 d.C.)», dice l’archeologa Ivonne Miranda Tapia (Istituto Nicaraguense della Cultura) a National Geographic.
Le urne sono dotate di coperchi e presentano decorazioni in rilievo e anche tracce di policromia. Miranda Tapia sostiene che i defunti venivano lasciati sepolti fino alla decomposizione, dopodiché si mettevano le ossa restanti nelle urne o in altri contenitori di ceramica. Chris Fisher, explorer della National Geographic Society e autore di numerose spedizioni in Honduras, spiega: «Questo ritrovamento evidenzia la straordinaria diversità culturale e la ricchezza di questa zona d’America, così cruciale e così poco studiata».




Università Nazionale Autonoma del Nicaragua
