Gli archeologi tedeschi dell’Università di Bonn hanno scoperto una grande area commerciale nell’antica città greca di Selinunte (VII-III secolo a.C.), in Sicilia.
Guidati dal Prof. Martin Bentz, hanno iniziato a scavare uno dei quartieri di artigiani più grandi dell’antichità greca.


“Una concentrazione di certe ‘industrie’ e artigiani nei quartieri speciali non solo presuppone una pianificazione proattiva – ha detto l’archeologo Gabriel Zuchtriegel – ma si basa anche sull’idea di come dovesse essere meglio organizzata una città, da un punto di vista pratico, oltre che sociale e politico – ad esempio, chi potrà vivere e lavorare qui?”. Gli scavi dell’Università di Bonn stanno cercando di rispondere a queste domande.
Il quartiere si estendeva probabilmente per più di 600 metri lungo le mura della città: “Di conseguenza, fumo, puzza e rumore non disturbavano più di tanto gli altri abitanti”, ha spiegato il dottor Zuchtriegel.
Nell’area sono stati trovati enormi forni del V secolo a.C. dal diametro anche di 7 metri. Sebbene gli scavi non sono ancora stati completati, l’ipotesi è che strutture simili esistessero nello stesso luogo già durante la prima fase della città, nel VI secolo; ciò vorrebbe dire che gli artigiani venivano intenzionalmente situati ai margini della città già durante la progettazione della città.
I reperti rinvenuti non sono esattamente tesori, ma sono importanti per ricostruire il passato. Nella prima fase, vasi di argilla, tegole e oggetti di bronzo – alcuni importati da Atene e Sparta – indicano che gli spazi dove vivere e lavorare erano gli stessi. Nel corso del V secolo, invece, le due zone si separarono sempre più.