Un enigmatico messaggio inciso sulla lapide di un gladiatore romano è stato finalmente decifrato, raccontando una storia dal destino beffardo.
L’epitaffio e l’immagine sulla lapide suggeriscono il gladiatore, chiamato Diodorus, perse la battaglia (e la vita) a causa dell’errore di un arbitro, dice Michael Carter, professore associato presso il Dipartimento di studi classici alla Brock University di St. Catharines (Canada).

Carter esamina molti epitaffi nelle sue ricerche. Il più recente è inciso su una pietra trovata 100 anni fa in Turchia, ora in mostra al Musée du Cinquantenaire di Bruxelles, in Belgio.

La pietra testimonia la morte del gladiatore Diodorus durante il combattimento contro un uomo di nome Demetrius. Durante il match, Demetrius finì a terra in posizione prona, ma Diodorus non lo uccise. L’arbitro (summa rudis) pensò forse a una caduta accidentale e fece continuare l’incontro. Demetrius alla fine riuscì ad uccidere Diodorus.
“Dopo aver piegato il mio avversario Demetrius non l’ho ucciso immediatamente”, si legge sull’epitaffio. “Il destino e la slealtà della summa rudis mi hanno ucciso”.
Lo studio di Carter è stato pubblicato sulla rivista Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik.
