Coperta di rifiuti la lapide di Scipione

L’anno scorso il sito dell’antica colonia romana di Liternum (presso l’odierna Lago Patria, frazione del comune di Giugliano in Campania) venne aperto dopo una grande attesa degli abitanti e della associazione di volontari che lo faceva visitare d’accordo con la soprintendenza.

Oggi, il luogo abitato dai veterani della seconda guerra punica, appartenenti all’esercito di Scipione l’Africano, che qui visse gli ultimi anni e e vi morì nel 183 a.C., finisce sotto la “monnezza”.

(Riccardo Siano)

Gli scavi cominciati nel 1932 per trovare la villa dove il vincitore di Annibale si ritirò, citata in una lettera di Seneca, portarono alla luce i resti di una importante colonia romana. La colonna del Foro svetta ancora, quinta elegante per un fiume di rifiuti. I resti recintati si visitano su prenotazione (archeogiugliano. sbanap. campaniabeniculturali. it). La lapide coperta dai sacchetti, non si legge per intero. La beffa delle beffe, la chiama il sindaco Pianese.

Giugliano ha uno Stir e a Taverna del Re un sito di stoccaggio entrato nella leggenda (c’è persino una nave tra i 6 milioni di ecoballe). Ciononostante è coperta di rifiuti. Ha un arretrato di 2000 tonnellate. Mentre Napoli respira e Giugliano soffoca. Strade come via Giardini, via Oasi Sacro Cuore, via Staffetta, via Casacelle, le spiagge del litorale Domizio ridotte a discariche. “Produciamo 200 tonnellate al giorno – spiega il sindaco, Giovanni Pianese – ma ce ne fanno sversare 150, di domenica eccezionalmente 100. Andiamo continuamente in affanno e l’arretrato è ormai di 2000 tonnellate. Non mi interessa ingaggiare una competizione con Napoli, perché il problema è generale”.

(Riccardo Siano)
(Riccardo Siano)
(Riccardo Siano)
(Riccardo Siano)
(Riccardo Siano)

La Repubblica

3 pensieri su “Coperta di rifiuti la lapide di Scipione

  1. Anche se non si volessero tenere in considerazione le valutazioni di carattere puramente storico e di patrimonio culturale che queste aree rappresentano, di per sè, per quanto mi riguarda, un motivo più che sufficiente per salvaguardarle, bisognerebbe almeno pensare che l’Italia vive di turismo, e che mantenere le cose in questo stato rappresenta anche un grave danno economico.
    L’altro giorno ho visto alcune interviste a turisti a Napoli, alcuni di questi, americani, storcevano il naso e si dicevano senza parole di fronte a ciò che vedevano.

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  2. in italia per anni hanno voltato la faccia davanti alle testimonianze della storia e adesso invece si accorgono di questo patrimonio unico del passato ormai ridotto allo scempio e al nulla grazie a certi accordi politici. potevano pensarci prima investendo in qualcosa che le generazioni future forse vedranno solo tramite foto e non capiranno ne il valore ne il senso di eternità.

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