Lo scorso anno un team di archeologi aveva scoperto all’interno di un tempio di Tayinat, in Turchia, una serie di tavolette assire cuneiformi risalente all’Età del Ferro, tra il 1200 e il 600 a.C. Ritrovate frammentate in pezzi, il difficile lavoro di ricomposizione ha richiesto mesi di lavoro, ma adesso la decifrazione di alcune tavolette svela degli interessanti aspetti della cultura assira.

Una tavoletta in particolare, datata al 672 a.C., era posta su una piattaforma di una ‘cella’ del tempio – un edificio grande circa 12 metri x 6 risalente a prima della conquista assira della città (738 a.C.).
Nel testo, il governante della città giura di riconoscere Ashurbanipal come l’erede al trono dopo la morte del padre di costui Esarhaddon. Si legge: “Lo proteggerai nel paese e nella città, cadrai e morirari per lui. Gli parlerai nella verità del tuo cuore, gli darai buoni consigli lealmente, e gli spianerai la strada con ogni rispetto”.
Una lunga lista di maledizioni è rivolta a chiunque rompa questo giuramento: “Possa il ‘peccato’, lo splendore di cielo e terra, vestirti con la lebbra e vietarti di entrare alla presenza degli dei o del re. Vaga nel deserto come l’asino selvatico e la gazzella!”. Oppure: “Possa Mullissu, che dimora a Ninive, legare al tuo fianco una spada in fiamme”.

Vicino a questo giuramento c’era una serie di 8 tavolette che nominavano mesi e giorni di buon auspicio. Esempi simili di questi Iqqur Ipus (letteralmente, “lui demolisce lui costruisce”) sono stati trovati in tutta la Mesopotamia.
“Il testo dà mesi favorevoli in cui costruire una nuova casa […], demolirla, restaurarla o qualcosa del genere”, dice l’epigrafista della John Hopkins University Jacob Lauinger. Ma non è tutto: ci sono anche nomi di buoni tempi in cui svolgere attività agricole, di famiglia (come prendere moglie), funzioni religiose (come la consacrazione), avere un bambino e nascita.
Funziona un po’ come un calendario: “La successione completa dei mesi è elencata sopra; se il mese era di buon auspicio per una particolare attività o eventualità, il nome veniva ripetuto nella giusta posizione nella tabella sotto”, dice Lauinger. Il calendario era basato su un “approccio veramente sistematico, anche se era fondato su una certa assunzione [di dinamiche] operative a cui potremmo non credere, che tutto è connesso”.
Fonte: Heritage-Key.