
Nella cella di un tempio recentemente scoperto nella Turchia sud-occidentale è stato scoperto un deposito di tavolette cuneiformi risalente all’Età del Ferro, tra il 1200 e il 600 a.C.
“L’assemblaggio sembra rappresentare un restauro del periodo Neoassiro (o Nuovo Impero) di un più vecchio complesso di templi neo-ittiti (o siro-ittiti), fornendo un raro scorcio nella dimensione religiosa dell’ideologia imperiale assira”, spiega il professor Timothy Harrison.
Nella cella sono stati trovati anche strumenti in ferro, bronzo e oro, phialai e oggetti rituali riccamente ornati.
Il tempio si trova a Tel (o Tell) Ta’yinat (o Tayinat), che secondo i ricercatori del TAP corrisponde a Kunulua, la capitale del regno neo-ittita di Unqi/Patina (o Pattina, Pattin). Era parte di una zona sacra che una volta includeva stele monumentali incise di geroglifici in lingua luvia, peraltro ritrovate spaccate in piccoli frammenti.
Gli Assiri poi conquistarono la città, distruggendo monumenti e convertendo il complesso religioso in assiro.
Se fosse veramente Kunulua (scritta anche Kinalua, Kinalia, Kulnia, Kullania) ci troveremmo davanti alla biblica Calne (o Calno, forse Calneh), la cui distruzione venne invocata nell’Antico Testamento dal profeta Isaia (Libro di Isaia, cap.10) come avvertimento per gli Israeliti di seguire la volontà di Dio o di affrontare una simile sorte.
Il tempio venne poi incendiato (non si sa da chi); i mattoni bruciati e il legno hanno ironicamente contribuito a preservare i reperti trovati nelle camere più interne.
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