Gli archeologi al lavoro nella grotta di Hilazon Tachtit, in Israele, stanno scavando un grande sito funebre di cultura natufiana risalente a 12000 anni fa circa. In totale contiene in tre fosse comuni almeno 27 corpi umani, inclusi bambini, e numerosi utensili e ossa animali.



Al centro della grotta vi erano due cavità: una conteneva le ossa macellate di almeno tre uri – dei grandi bovini oggi estinti; nell’altra si trovavano i resti di 71 tartarughe, le cui corazze vennero rotte per rendere più “accessibile” la carne. Di più: alcune di queste erano pure bruciate, suggerendo che vennero cotte.

Nelle cavità sono inoltre stati trovati il corpo di una donna di 45 anni circa, altri due corpi probabilmente appartenuti a donne, e un feto.
La donna di mezza età probabilmente morì per cause naturali e venne sepolta insieme a un piede umano tagliato e a uno strano assortimento di ossa animali, tra cui il bacino di un leopardo, l’ala di un’aquila e il cranio di una faina.

La donna stessa aveva alcune caratteristiche fisiche inusuali, probabilmente malformazioni congenite che l’avranno costretta a zoppicare per tutta la vita.


Tutte queste circostanze hanno portato i ricercatori a pensare che la donna avesse un particolare significato e che la sua sepoltura venne commemorata con una grande festa – a quanto pare, la più antica di tali dimensioni mai scoperta.
Lo studio, pubblicato su PNAS, è stato condotto da Natalie Munro dell’Università del Connecticut e da Leore Grossman dell’Università Ebraica di Gerusalemme.
Fonti: BBC, National Geographic.
Secondo me era un fosso adoperato come rifiuti.
Si vede da come sono posti i cadaveri…cioe’ a caso.
Come gettati nella spazzatura, quella e’ un antica spazzatura che hanno seppellito, come si fa con i rifiuti.
Chi l’ha fatto considerava tutte le creature morte come esseri non piu viventi, quindi non avevano motivo di fare nessuna cerimonia, visto che ormai erano morti.
Cosa anche logica.
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